La miglior descrizione della MORTE

fabiog

New member
" Appoggiato allo schienale della poltrona, il capo aveva seguito lo spostamento della lontana figura errabonda; ora si sollevò rispondendo all'invito dello sguardo, e ricadde sul petto con gli occhi stravolti, mentre il viso assumeva un'espressione distesa, intimamente assorta,come di profondo sonno. Ma a lui parve che il pallido e gentile psicagogo laggiù gli sorridesse, gli accennasse, e staccando la mano dall'anca a indicare un punto lontano, lo precedesse a volo verso benefiche immensità. E come già tante volte aveva fatto, s'incamminò dietro a lui.
Passarono alcuni minuti; finalmente qualcuno accorse in aiuto dell'uomo abbattutosi sul fianco della poltrona. Lo trasportarono in camera sua. E quello stesso giorno un mondo reverente e attonito ebbe l'annunzio della sua morte " ( Thomas Mann - La morte a Venezia )
 
" Appoggiato allo schienale della poltrona, il capo aveva seguito lo spostamento della lontana figura errabonda; ora si sollevò rispondendo all'invito dello sguardo, e ricadde sul petto con gli occhi stravolti, mentre il viso assumeva un'espressione distesa, intimamente assorta,come di profondo sonno. Ma a lui parve che il pallido e gentile psicagogo laggiù gli sorridesse, gli accennasse, e staccando la mano dall'anca a indicare un punto lontano, lo precedesse a volo verso benefiche immensità. E come già tante volte aveva fatto, s'incamminò dietro a lui.
Passarono alcuni minuti; finalmente qualcuno accorse in aiuto dell'uomo abbattutosi sul fianco della poltrona. Lo trasportarono in camera sua. E quello stesso giorno un mondo reverente e attonito ebbe l'annunzio della sua morte " ( Thomas Mann - La morte a Venezia )

davvero bella.davvero bella.non la ricordavo cosi' bella,fabio.
 

Sopraesistito

Black Cat Member
Morte è uno dei personaggi principali delle cronache di Mondo Disco di Terry Pratchett, nonchè il mio personaggio favorito.
Conta? :p
 
perchè no.
se è constestualizzato.
è anche il personaggio sostanziale del meraviglioso ed esilarante PULP di charles bukowski .
perchè no?
 
5 libri (perchè li stimo) sul tema:

- jan assmann, La morte come tema culturale

-adriano favole, il corpo dopo la morte.vita sociale del corpo dopo la morte

-massimo reichlin,l'etica e la buona morte

-fabio nardini, la dolce morte.eutanasia. permorire senza dolore

-umberto curi(a cura di),il volto della gorgone.la morte e i suoi significati

T.
 
Ecco l'indice del volume che citavo sopra, curato da umberto curi, Il volto della Gorgone:



Introduzione: U. Curi, Imparare a morire

I. Le religioni e il problema della morte
C. Zuccaro, La prospettiva cattolica
A. Luzzatto, La prospettiva ebraica
G. Scarcia, La prospettiva islamica
G. Pasqualotto, La prospettiva orientale

II. Il problema etico
G. Goisis, L’etica cristiana
G.F. Azzone, L’etica laica
G. Di Mola, Etica e fisiologia

III. La scienza di fronte alla morte
M. Hack, Vita e morte nel cosmo
D. Mainardi, La conquista della consapevolezza in etologia
G. Petter, Concetto di morte nel ciclo di vita
R. Màdera, Pulsioni di vita e pulsioni di morte

IV. Psicologia e psicoanalisi della morte
V. Andreoli, La morte sfidata
W. Padoani e D. De Leo, La morte desiderata
G. Zaninetta, La morte curata
G.C. Zapparoli, La morte elaborata
A.M. Comazzi, Vita dalla morte
 
Giovanni Ricci
Il principe e la morte.
Corpo ,cuore,effige nel Rinascimento.
Il Mulino,1998

insegna storia moderna a ferrara e quasi tutto il libro è dedicato a stimoli che gli provengono dalla corte estense,a partire dall'ottobre del 1559 con la morte del duca Ercole II d'Este e dal suo funerale.
T.
 

Dallolio

New member
Bellissimo topic, è un tema che mi sconvolge.
Ammiro i personaggi che sanno morire con grandezza, che, pur sconfitti, gridano la loro vita stessa, incuranti della fine. Tra questi il migliore è il grandissimo Sorel, che passa gli ultimi giorni di vita in carcere, insocievole e burbero. Tra questi Anteo Crocioni di La macchina Mondiale, che muore come nunzio di un immenso novus ordo. Tra questi infine ammiro Werther, che muore per l'amore infinito che sente dentro di sè.

Se dovessi immaginare la mia morte vorrei morire consumato dal fuoco in modo che nulla rimanga, ma salvando qualcuno, donandogli una possibilità di vita e di maturazione.
 

skitty

Cat Member
In effetti, visto che solitamente non riusciamo a trovare un senso nella morte, tale senso lo acquisterebbe senz'altro nel momento in cui la nostra fine fosse motivo di continuazione e salvezza per altri. Non ci avevo mai pensato, tema interessante Dallolio.


Io propongo una interpretazione estrapolata da Guerra e Pace di Tolstoj, dai sogni e ragionamenti del principe Andrej malato:

"La cosa entrò, e la cosa era la morte. E il principe Andrej moriva.
Senonché, nell'attimo in cui moriva, il principe Andrej si risovvenne di star dormendo; e, proprio nell'attimo in cui moriva, compiendo uno sforzo su se stesso, si svegliò.
<<Sì, era la morte. Io sono morto - e mi sono svegliato. Sì, la morte è un risveglio>>. "
 

Shoofly

Señora Memebr
Plutarco racconta che, la sera prima delle Idi di Marzo, Cesare fosse a cena da Lepido.

<<Egli, come era solito fare, firmava delle lettere stando disteso a mensa, e caduto il discorso su quale fosse la morte migliore, anticipò l'intervento di tutti esclamando: "Quella che non si fa attendere">>.

(Plutarco, Vite Parallele, Cesare, 63-69).
 

skitty

Cat Member
“Intorno a me la gente moriva, ho visto la morte nelle forme più diverse, mi stupiva la grande varietà di modi in cui si può morire; giacché la morte ha una forza d'immaginazione pari a quella della vita.”

Sandor Marai - "Le braci"
 

apeschi

Well-known member
A me viene sempre in mente De Andre'

Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare

quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.

Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte

ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.
 

apeschi

Well-known member
Volendo invece stare sul classico mi viene in mente il Foscolo.

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro?

Oppure... sempre del Foscolo...

Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, me vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentil anni caduto.

La Madre or sol suo dì tardo traendo
parla di me col tuo cenere muto,
ma io deluse a voi le palme tendo
e sol da lunge i miei tetti saluto.

Sento gli avversi numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch'io nel tuo porto quiete.

Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, almen le ossa rendete
allora al petto della madre mesta.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Spoiler

Sono incappata in questa antica discussione per caso. Per me è molto bella la descrizione della morte di Stoner.
 
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