Concorso letterario: La giuria popolare
- Creatore Discussione elisa
- Data di inizio
- Stato
franceska
CON LA "C"
Io ho dato un'occhiata veloce ai racconti (li leggerò con calma) e mi dispiace dover dire che già al primo sguardo mi sono accorta non tutti abbiamo scritto un racconto in brevissimo tempo, come si doveva fare, :wink: perché uno dei racconti l'ho già letto da qualche parte, forse postato sul web, non ricordo. Spero di sbagliarmi (difficile) quindi chi lo aveva già scritto prima del concorso, dovrebbe ammettere che non l'ha ideato in quattro e quattr'otto, buttando giù due cavolate come abbaimo fatto tutti noi... o no?
Ma come ha fatto Calandrina a vincere se non parla dei vicini di casa? Il tema era i vicini di casa, non una figura di accabadora o Caronte al femminile. Propongo la squalifica, mi spiace.
Sopraesistito
Black Cat Member
Ma vi pare il caso di fare queste scene per un concorso amichevole? Poi se avete problemi esprimetevi con i diretti interessati tramite messaggi privati, invece di sbandierare in questo modo le vostre lamentele... veramente, non ci fate una bella figura.
mamma mia non si puo' nemmeno scherzare. Rilassatevi
Sopraesistito
Black Cat Member
Ah ecco, volevo ben dire. Magari mettete una faccina giusto perchè si capisca! 
asiul
New member
Non vedo faccine...problemi di punteggiatura? :wink: ops ha già risposto easy
:MUCCA
vabbè mi son dimenticato di aggiungere questa :MUCCA
asiul
New member
Non sono brava nel totoautori, ma non è così importante... :wink:
non attira frà, ti sono nel cuore, ma che t'aggià dì?
Il Tavolo è per "Pianerottolo dantesco".
Notte, figlioli/e.
T.
Notte, figlioli/e.
T.
asiul
New member
Vicini Vicini ( recensione)
Prima di tutto vorrei puntualizzare che sto solo leggendo e dando le mie sensazioni, io non sono un critico e se qualcuno dovesse sentirsi offeso da quanto scriverò lo prego di scusarmi, sto soltsnto cercando d’essere sincera.
Lo stile è quello del diario. Un soggetto narrante e la storia che si dipana man mano che lo sguardo scorre sulle pagine.
La fantasia non manca. È una storia delicata, ma forse troppo semplice. A mio avviso l’uso di nomi già sentiti stanca un po’. Non mi sento di criticare troppo questo racconto, ma soltanto perché ritengo che la mancanza di struttura sia dovuta alla poca dimestichezza del suo autore (credo Dorylis) con la scrittura.
La conclusione dove l’autore entra nella storia narrata gli fa perdere corpo e lo porta ad una semplice narrazione dei fatti.
Per me questa parte “Leggendo questo racconto, non si capisce se sia un bene o no per noi aver conosciuto questi vicini.
Rompono le scatole è vero, ma senza di loro la vita sarebbe stata fin troppo piatta e monotona!
Ce ne erano molti altri nel vicinato, altre persone degne di un racconto. Lo spazio è poco, ma vi voglio lasciare con una felice conclusione, giusto vent’ anni dopo.” …non avrebbe dovuto far parte del racconto.
Per mio, ma solo mio gusto non gradisco la morale in quel che leggo.
Forse sarebbe stato meglio lasciarlo intendere e non scriverlo così a chiare lettere “Lasciate aperta la porta dei vostri cuori, chi confina con voi può entrarvi. .. ma può anche starci.
È tra tutti quello che certamente si avvicina al tema del concorso. Non attrae il lettore. Vorrei comunque rivedere l’autore alle prese con un racconto che non riguardi il quotidiano, magari qualcosa di fantastico o surreale.
Ripeto, per me c’è una mancanza d’esperienza e questo lo penalizza un po’. Però complimenti, perché bisogna aver “coraggio”(in senso buono) ed amore per la scrittura, per esporsi in questo modo.
Per quanto riguarda l’editing io non mi pronuncio, qui non stiamo giudicando la grammatica, la punteggiatura o il virgolettato messo in modo corretto, ma l’insieme del racconto.
Le mie domande per il suo autore:
Perché hai scelto di raccontare questa storia e non un’altra?
Come è nato il racconto?
Hai scritto di getto o sei dovuta ritornare sul pezzo più volte?
C’è qualcosa che avresti voluto cambiare nel tuo racconto?
Perché hai diviso la narrazione, dandole due sottotitoli?
E da ultimo complimenti e grazie per la lettura.
Prima di tutto vorrei puntualizzare che sto solo leggendo e dando le mie sensazioni, io non sono un critico e se qualcuno dovesse sentirsi offeso da quanto scriverò lo prego di scusarmi, sto soltsnto cercando d’essere sincera.
Lo stile è quello del diario. Un soggetto narrante e la storia che si dipana man mano che lo sguardo scorre sulle pagine.
La fantasia non manca. È una storia delicata, ma forse troppo semplice. A mio avviso l’uso di nomi già sentiti stanca un po’. Non mi sento di criticare troppo questo racconto, ma soltanto perché ritengo che la mancanza di struttura sia dovuta alla poca dimestichezza del suo autore (credo Dorylis) con la scrittura.
La conclusione dove l’autore entra nella storia narrata gli fa perdere corpo e lo porta ad una semplice narrazione dei fatti.
Per me questa parte “Leggendo questo racconto, non si capisce se sia un bene o no per noi aver conosciuto questi vicini.
Rompono le scatole è vero, ma senza di loro la vita sarebbe stata fin troppo piatta e monotona!
Ce ne erano molti altri nel vicinato, altre persone degne di un racconto. Lo spazio è poco, ma vi voglio lasciare con una felice conclusione, giusto vent’ anni dopo.” …non avrebbe dovuto far parte del racconto.
Per mio, ma solo mio gusto non gradisco la morale in quel che leggo.
Forse sarebbe stato meglio lasciarlo intendere e non scriverlo così a chiare lettere “Lasciate aperta la porta dei vostri cuori, chi confina con voi può entrarvi. .. ma può anche starci.
È tra tutti quello che certamente si avvicina al tema del concorso. Non attrae il lettore. Vorrei comunque rivedere l’autore alle prese con un racconto che non riguardi il quotidiano, magari qualcosa di fantastico o surreale.
Ripeto, per me c’è una mancanza d’esperienza e questo lo penalizza un po’. Però complimenti, perché bisogna aver “coraggio”(in senso buono) ed amore per la scrittura, per esporsi in questo modo.
Per quanto riguarda l’editing io non mi pronuncio, qui non stiamo giudicando la grammatica, la punteggiatura o il virgolettato messo in modo corretto, ma l’insieme del racconto.
Le mie domande per il suo autore:
Perché hai scelto di raccontare questa storia e non un’altra?
Come è nato il racconto?
Hai scritto di getto o sei dovuta ritornare sul pezzo più volte?
C’è qualcosa che avresti voluto cambiare nel tuo racconto?
Perché hai diviso la narrazione, dandole due sottotitoli?
E da ultimo complimenti e grazie per la lettura.
Ultima modifica:
interessante Luisa, continua cosi'. A germano piace questo elemento.
( non sto scherzando, mi gasi)
( non sto scherzando, mi gasi)
- Stato