apeschi
Well-known member
Contrario al nucleare
Sono contrario da sempre al nucleare (anche in tempi non sospetti). Sono contrario a priori e non condivido assolutamente chi sostiene che siccome ci sono le centrali in Francia, in Germania, in Svizzera... siccome c'e' comunque il rischio anche noi dobbiamo avere il nostro nucleare perche' almeno abbiamo la nostra energia ed i rischi ci sono comunque. E' un discorso che non accetto e non posso accettare per principio.
Intanto, statisticamente parlando, piu' centrali ci sono piu' aumenta il rischio, di conseguenza, siccome e' gia' presente il rischio delle centrali dei paesi confinanti, costruendone altre anche da noi, globalmente le probabilita' di incidente aumenterebbero e non mi sembra il caso, poi e' un concetto sbagliato. E' come dire, siccome c'e' l'inquinamento, allora continuo a fumare, siccome c'e' sporcizia, allora non pulisco.
Poi ci sono troppe altre considerazioni. Il processo di fissione nucleare e' un processo altamente instabile e la produzione di radiazioni e' elevatissima. A fronte di un processo instabile sono state attivate tutta una serie di misure di sicurezza per evitare le catastrofi. Benissimo. Funzionano bene. Le centrali sono sicure. Corretto. Peccato che quella volta che succeda il problema, il rischio diventa elevatissimo, le norme di sicurezza spesso si dimostrano inadeguate. Ci raccontano che ci sono le centrali di prima, di seconda, di terza e di quarta generazione. E poi ci saranno quelle di quinta, di sesta, di settima e cosi' via. Perche'? Perche' non sono sicure ed ogni volta si cerca di porre rimedio introducendo una nuova generazione di centrali che presto si dimostrano insicure. Cambiano le regole, le norme si intensificano. E' vero. Ma se fosse sicuro il nucleare a priori perche' questa ricerca verso nuove generazioni di centrali? Anche quando introdussero le centrali di seconda generazioni qualcuno sosteneva che erano sicure. Il problema e' che nessuna centrale e' sicura, o meglio e' sicura in condizioni ottimali di funzionamente. Appena succede l'imprevisto il disastro e' in agguato. Qualcuno sostiene che la causa di Cernobyl e' stato l'errore umano, nel caso del Giappone e' stato il terremoto. Siamo cosi' presuntuosi da pensare che non ci saranno piu' errori umani? Non penso. L'Italia e' un paese cosi' sicuro dal punto di vista sismico? I vari terremoti del Friuli, della Campania, dell'Umbria e dell'Abruzzo sono sotto gli occhi di tutti. Dove le mettiamo? In pianura padana? Sara' anche un'area stabile dal punto di vista sismico (fino a prova contraria), ma e' anche affollatissima.
Non condivido nemmeno le affermazioni di chi sostiene che il nucleare e' pulito e che le centrali a carbone a gasolio, insomma le centrali termoelettrice tradizionali sono altamente inquinanti. E' vero. Peccato pero' che nel caso di incidente di una centrale termoelettrica il danno, per quanto enorme possa essere e' comunque limitato nel tempo e nello spazio. Nel caso delle centrali nucleari invece cio' non e' vero. Le radiazioni di Cernobyl sono arrivate fino a noi e pure quelle del Giappone si stanno estendendo su una superficie immensa ed il danno e' illimitato pure nel tempo (anche le generazioni future non potranno mai piu' sopravvivere nelle aree contaminate), quindi chi sostiene che le centrali siano ecologiche o e' disiformato o e' in malafede.
Altro discorso poi e' lo stoccaggio delle scorie radioattive. Lo stoccaggio e' un problema irrisolto. Certo, vengono messe da qualche parte, spesso vicino alle centrali o alle parti gia' radioattive, ma una soluzione definitiva non e' mai stata trovata.
Per finire ci sono i problemi economici. Quando si sostiene che l'energia nucleare sia sicura, sia economica e sia pulita non si conisderano i rischi elevatissimi, il problema dello stoccaggio, i costi elevatissimi necessari per costruire una centrale sicura, e si trascuarno i costi di smantellamento. Le centrali hanno una vita, poi devono essere smantellate. I costi di smaltimento non vengono considerati di solito.
Qualcuno sostiene che saremmo autonomi. Si dimentica forse che per farle funzionare ci vuole l'uranio e non mi pare che in Italia ci siano giacimenti di uranio tali da alimentare le centrali nucleari italiane. Dovremmo sempre comprarlo. Anche questa e' un'affermazione non corretta. Si sposterebbe solo il problema dal petrolio all'uranio.
Quindi non posso che essere totalmente contrario alle centrali.
Certo qualcuno potra' affermare (con ironia) che chi e' contro vuole riportarci all'eta' della pietra, e' contro il progresso tecnologico.
Supponiamo che sia vero. E con questo? E' corretto in nome di un falso progresso correre un rischio cosi' elevato? Secondo me no. In ogni caso e' progresso una societa' in cui si abusa del consumo dell'energia elettrica, in cui non si possa piu' osservare il cielo e le stelle perche' le citta' sono sempre illuminate a giorno?
E' progresso una societa' in cui in inverno nei grandi magazzini ci siano 28 gradi di temperatura e chi entra con il cappotto perche' fuori fa freddo debba morire di caldo mentre le commesse sono in maglietta a mezze maniche o in estate ci siano 19 gradi quando fuori ce ne sono 40 ed uno entra in maglietta e si piglia un colpo di freddo mentre chi ci lavora tiene la felpa? (parlo dei centri commerciali, degli hotel, eccetera). E' questo il progresso? Non sarebbe meglio regolare meglio il riscaldamento in inverno e l'aria condizionata in estate? Non si farebbero dei risparmi e si starebbe meglio?
E' progresso lo spreco di energia che facciamo quotidianamente? Secondo me no.
Allora il problema non e' se sia progresso avere le centrali nucleari ma e' capire che alternative ci siano (centrali solari, eoliche, geotermiche, idriche), che sono alternative e complementari tra di loro (di notte non c'e' il sole ma dove non c'e' il sole si puo' utilizzare energia prodotta dove c'e' il vento e viceversa). Si deve poter creare l'energia in rete e scambiarla. Si deve fare una politica di risparmio e contenimento costi. Si devono costruire case con nuove regole, pannelli solari, maggiore isolamento terminco, minori dispersioni. Altrimenti ci meritiamo che la nostra civilta' finisca.
Sono contrario da sempre al nucleare (anche in tempi non sospetti). Sono contrario a priori e non condivido assolutamente chi sostiene che siccome ci sono le centrali in Francia, in Germania, in Svizzera... siccome c'e' comunque il rischio anche noi dobbiamo avere il nostro nucleare perche' almeno abbiamo la nostra energia ed i rischi ci sono comunque. E' un discorso che non accetto e non posso accettare per principio.
Intanto, statisticamente parlando, piu' centrali ci sono piu' aumenta il rischio, di conseguenza, siccome e' gia' presente il rischio delle centrali dei paesi confinanti, costruendone altre anche da noi, globalmente le probabilita' di incidente aumenterebbero e non mi sembra il caso, poi e' un concetto sbagliato. E' come dire, siccome c'e' l'inquinamento, allora continuo a fumare, siccome c'e' sporcizia, allora non pulisco.
Poi ci sono troppe altre considerazioni. Il processo di fissione nucleare e' un processo altamente instabile e la produzione di radiazioni e' elevatissima. A fronte di un processo instabile sono state attivate tutta una serie di misure di sicurezza per evitare le catastrofi. Benissimo. Funzionano bene. Le centrali sono sicure. Corretto. Peccato che quella volta che succeda il problema, il rischio diventa elevatissimo, le norme di sicurezza spesso si dimostrano inadeguate. Ci raccontano che ci sono le centrali di prima, di seconda, di terza e di quarta generazione. E poi ci saranno quelle di quinta, di sesta, di settima e cosi' via. Perche'? Perche' non sono sicure ed ogni volta si cerca di porre rimedio introducendo una nuova generazione di centrali che presto si dimostrano insicure. Cambiano le regole, le norme si intensificano. E' vero. Ma se fosse sicuro il nucleare a priori perche' questa ricerca verso nuove generazioni di centrali? Anche quando introdussero le centrali di seconda generazioni qualcuno sosteneva che erano sicure. Il problema e' che nessuna centrale e' sicura, o meglio e' sicura in condizioni ottimali di funzionamente. Appena succede l'imprevisto il disastro e' in agguato. Qualcuno sostiene che la causa di Cernobyl e' stato l'errore umano, nel caso del Giappone e' stato il terremoto. Siamo cosi' presuntuosi da pensare che non ci saranno piu' errori umani? Non penso. L'Italia e' un paese cosi' sicuro dal punto di vista sismico? I vari terremoti del Friuli, della Campania, dell'Umbria e dell'Abruzzo sono sotto gli occhi di tutti. Dove le mettiamo? In pianura padana? Sara' anche un'area stabile dal punto di vista sismico (fino a prova contraria), ma e' anche affollatissima.
Non condivido nemmeno le affermazioni di chi sostiene che il nucleare e' pulito e che le centrali a carbone a gasolio, insomma le centrali termoelettrice tradizionali sono altamente inquinanti. E' vero. Peccato pero' che nel caso di incidente di una centrale termoelettrica il danno, per quanto enorme possa essere e' comunque limitato nel tempo e nello spazio. Nel caso delle centrali nucleari invece cio' non e' vero. Le radiazioni di Cernobyl sono arrivate fino a noi e pure quelle del Giappone si stanno estendendo su una superficie immensa ed il danno e' illimitato pure nel tempo (anche le generazioni future non potranno mai piu' sopravvivere nelle aree contaminate), quindi chi sostiene che le centrali siano ecologiche o e' disiformato o e' in malafede.
Altro discorso poi e' lo stoccaggio delle scorie radioattive. Lo stoccaggio e' un problema irrisolto. Certo, vengono messe da qualche parte, spesso vicino alle centrali o alle parti gia' radioattive, ma una soluzione definitiva non e' mai stata trovata.
Per finire ci sono i problemi economici. Quando si sostiene che l'energia nucleare sia sicura, sia economica e sia pulita non si conisderano i rischi elevatissimi, il problema dello stoccaggio, i costi elevatissimi necessari per costruire una centrale sicura, e si trascuarno i costi di smantellamento. Le centrali hanno una vita, poi devono essere smantellate. I costi di smaltimento non vengono considerati di solito.
Qualcuno sostiene che saremmo autonomi. Si dimentica forse che per farle funzionare ci vuole l'uranio e non mi pare che in Italia ci siano giacimenti di uranio tali da alimentare le centrali nucleari italiane. Dovremmo sempre comprarlo. Anche questa e' un'affermazione non corretta. Si sposterebbe solo il problema dal petrolio all'uranio.
Quindi non posso che essere totalmente contrario alle centrali.
Certo qualcuno potra' affermare (con ironia) che chi e' contro vuole riportarci all'eta' della pietra, e' contro il progresso tecnologico.
Supponiamo che sia vero. E con questo? E' corretto in nome di un falso progresso correre un rischio cosi' elevato? Secondo me no. In ogni caso e' progresso una societa' in cui si abusa del consumo dell'energia elettrica, in cui non si possa piu' osservare il cielo e le stelle perche' le citta' sono sempre illuminate a giorno?
E' progresso una societa' in cui in inverno nei grandi magazzini ci siano 28 gradi di temperatura e chi entra con il cappotto perche' fuori fa freddo debba morire di caldo mentre le commesse sono in maglietta a mezze maniche o in estate ci siano 19 gradi quando fuori ce ne sono 40 ed uno entra in maglietta e si piglia un colpo di freddo mentre chi ci lavora tiene la felpa? (parlo dei centri commerciali, degli hotel, eccetera). E' questo il progresso? Non sarebbe meglio regolare meglio il riscaldamento in inverno e l'aria condizionata in estate? Non si farebbero dei risparmi e si starebbe meglio?
E' progresso lo spreco di energia che facciamo quotidianamente? Secondo me no.
Allora il problema non e' se sia progresso avere le centrali nucleari ma e' capire che alternative ci siano (centrali solari, eoliche, geotermiche, idriche), che sono alternative e complementari tra di loro (di notte non c'e' il sole ma dove non c'e' il sole si puo' utilizzare energia prodotta dove c'e' il vento e viceversa). Si deve poter creare l'energia in rete e scambiarla. Si deve fare una politica di risparmio e contenimento costi. Si devono costruire case con nuove regole, pannelli solari, maggiore isolamento terminco, minori dispersioni. Altrimenti ci meritiamo che la nostra civilta' finisca.
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