L'Istria durante la seconda guerra è stata terreno di nazionalismi feroci quali quello fascista prima e jugoslavo dopo. Si narra in questo interessante romanzo scritto nel 1992 e quindi in piena crisi balcanica, delle vicende di questo pezzetto di terra abitato da istriani che hanno subito in pochi anni le dominazioni austriache, italiane e slave trovandosi soprattutto con le ultime due a snaturare la loro appartenenza per diventare o italiani o slavi. Appartenenza nazionale che verrà pagata con il sangue di migliaia di persone gettate nelle foibe di cui è ricca la zona e con una vera e propria diaspora degli istriani di lingua italiana verso l'Italia.
E' un pezzo di storia che non ha molti riscontri nella nostra letteratura e che Sgorlon cerca di proporre in modo molto romanzato ma con chiari riferimenti e che soprattutto nella seconda parte prende il respiro del grande romanzo. Una tragedia raccontata con compostezza ma anche con vigore e senso civile.
E' un pezzo di storia che non ha molti riscontri nella nostra letteratura e che Sgorlon cerca di proporre in modo molto romanzato ma con chiari riferimenti e che soprattutto nella seconda parte prende il respiro del grande romanzo. Una tragedia raccontata con compostezza ma anche con vigore e senso civile.