Dallolio
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Il tempo è ormai segnato, la crisi ormai è giunta in tutta la sua gravità; le nazioni che fino a ieri pensavano di essere poli dell'economia mondiale ora devono fare i conto con bilanci in rosso e una disoccupazione ormai fuori controllo, e in questa situazione dobbiamo fare tutti i conti con noi stessi. Più volte ho conversato con voi su questo tema, ottenendone in cambio spunti e suggerimenti di interesse; proviamo ad affrontare nuovamente questo argomento in tutte le sue implicazioni:
1) Il primo portato della crisi è la diminuzione del lavoro, e su questo purtroppo non c'è nulla di positivo. Come affrontate voi questo duro frangente? Per quanto mi riguarda penso che per continuare a potermi dedicare serenamente ai miei studi dovrò mettere in conto di dover cambiare lavoro, perchè presto l'insegnamento non garantirà più un reddito (magari per altri due anni sì, ma poi bisognerà correre ai ripari). La mia alternativa all'insegnamento è fare l'imbianchino, anche se questa eventualità mi duole molto, però bisogna essere pronti a fronteggiare la crisi mantenendo un reddito che ci permetta di proseguire gli studi e quindi il lavoro su noi stessi.
2) Il secondo portato della crisi è, finalmente, l'urgenza di diminuire i consumi, cogliendo la vera importanza delle cose e buttando al macero tutto il resto. Sarà quindi evidente chi sono i veri ricchi (cioè coloro che hanno un patrimonio culturale, che come tale non è soggetto al mercato) e chi invece è virtualmente povero (cioè chi ha carta e pietruzze depositate in banca). Naturalmente nella cultura c'è molta ascesa sociale: anche il povero (cioè chi viene considerato ricco) può arricchirsi (studiando). Io sono pronto a questa eventualità da sempre, ho accumulato in questi anni solo studio, studio e ancora studio.
3) Il terzo portato della crisi è la necessità di una politica più sobria e onesta, in quanto si paleseranno in tutta Europa quanto male possa fare una casta di politici poco interessati al bene pubblico (ma attenzione, non si generalizzi! I politici di questi anni non sono stati tutti uguali). I disonesti e gli imbroglioni dovranno venire allo scoperto perchè nessuno può mentire in tempo di crisi o di guerra (nemmeno Mussolini poteva dire durante i bombardamenti anglo-americani "va tutto bene" ma era costretto almeno in parte a dire la verità).
E voi? Quale sarà il vostro pano anticrisi? Pensate che questa sommaria analisi sia accettabile? Come sempre, spero in consigli e arricchimenti.
Ciao!
1) Il primo portato della crisi è la diminuzione del lavoro, e su questo purtroppo non c'è nulla di positivo. Come affrontate voi questo duro frangente? Per quanto mi riguarda penso che per continuare a potermi dedicare serenamente ai miei studi dovrò mettere in conto di dover cambiare lavoro, perchè presto l'insegnamento non garantirà più un reddito (magari per altri due anni sì, ma poi bisognerà correre ai ripari). La mia alternativa all'insegnamento è fare l'imbianchino, anche se questa eventualità mi duole molto, però bisogna essere pronti a fronteggiare la crisi mantenendo un reddito che ci permetta di proseguire gli studi e quindi il lavoro su noi stessi.
2) Il secondo portato della crisi è, finalmente, l'urgenza di diminuire i consumi, cogliendo la vera importanza delle cose e buttando al macero tutto il resto. Sarà quindi evidente chi sono i veri ricchi (cioè coloro che hanno un patrimonio culturale, che come tale non è soggetto al mercato) e chi invece è virtualmente povero (cioè chi ha carta e pietruzze depositate in banca). Naturalmente nella cultura c'è molta ascesa sociale: anche il povero (cioè chi viene considerato ricco) può arricchirsi (studiando). Io sono pronto a questa eventualità da sempre, ho accumulato in questi anni solo studio, studio e ancora studio.
3) Il terzo portato della crisi è la necessità di una politica più sobria e onesta, in quanto si paleseranno in tutta Europa quanto male possa fare una casta di politici poco interessati al bene pubblico (ma attenzione, non si generalizzi! I politici di questi anni non sono stati tutti uguali). I disonesti e gli imbroglioni dovranno venire allo scoperto perchè nessuno può mentire in tempo di crisi o di guerra (nemmeno Mussolini poteva dire durante i bombardamenti anglo-americani "va tutto bene" ma era costretto almeno in parte a dire la verità).
E voi? Quale sarà il vostro pano anticrisi? Pensate che questa sommaria analisi sia accettabile? Come sempre, spero in consigli e arricchimenti.
Ciao!