V Concorso letterario Forumlibri -----> Totoautore e Giuria popolare

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Ciao Hotwireless :), il personaggio del tuo racconto, mi ha dato l'impressione di essere un anziano, per primo per la citazione sul divano che era ormai consumato, poi per via dei vari dolori che provava nel corpo, che mi ricordavano i reumatismi di un anziano, con conseguente infarto dovuto all'affaticamento. Comunque rileggendo il racconto, penso che tutti i dolori, siano stati dovuti esclusivamente all'abuso dell' alcohol. Mi spiace se non ho ben afferrato il personaggio. :roll:

Ti ringrazio per avermi voluto rispondere.

Leggendo le tue argomentazioni sono tuttavia un pochino triste, perchè tra le righe scorgo la fondatezza delle affermazioni di Irene ...

Attribuendo alla senescenza la sofferenza e l'infarto, come la lunga permanenza sul divano, mi testimoni che non ho saputo rendere come dovevo il dramma del personaggio. Il fumo, l'alcool, il giacere allucinato sul divano, nelle mie intenzioni dovevano dipingere una situazione psicologica ossessionata, ormai al limite del tracollo.

Sembra prendere piede l'interpretazione di Nerst, su un tipo di persona che vive male e stressata una festa cui si sente costretta da altri ...

un abbraccio. Andrea
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Non è che non colgo il dramma: è che questo dramma mi sembra fuori luogo.. Troppo poco, o troppo, per il contesto in cui lo inserisci. Almeno in questo racconto, l'altro abbi pazienza ma non lo ricordo bene.
Poi, puoi pensare al tema anche per tutta la vita, ma se non esce fuori nel racconto non c'è molto da fare... Forse non l'ho letto abbastanza attentamente e non sono riuscita a coglierlo, ma in questo caso sarebbe preferibile che fosse più evidente, perché nello spazio di un racconto devi essere capace di condensare e rendere chiaro tutto quello che vuoi dire, non puoi lasciare sullo sfondo la cosa più importante.
Con questo non dico che Halloween in sé fosse fuori tema, ma lo è (per me) il modo in cui l'hai reso: sarebbe potuto esser quello o un'altra festa qualsiasi, o un racconto d'azione che non c'entrava nulla. Se leggi l'altro racconto in tema Halloween e fai attenzione a tutto quello che vi è inserito, puoi capire quel che dico (nel caso non mi fossi spiegata bene).

scusami, ma l'unica mia obiezione era che forse se altri il dramma l'avevano colto, poteva essere che fossi proprio tu a non vederlo, più che io a non saperlo trasmettere.
Vedo però che anche altri, seppure in maniere diverse, l'hanno più visto come un racconto ironico su halloween e le fobie quotidiane.
Beh, ci può anche stare. Non mi dispiace, essendo io appassionato anche di tale genere.
Posso solo concludere che, se su Halloween alla fine fosse universalmente riconosciuto il fuori tema, ugualmente non ne farei un dramma (hey, questa è una battuta !!!): il vero obiettivo, in fin dei conti, come ripeto, era il psicodramma !

Ciauuzzz
 

francesca

Well-known member
Hot
a me il tuo racconto è piaciuto moltissimo
e non ho pensato ad un anziano pieno di acciacchi a cui non piacciono le feste.
Mi sembra di aver colto leggendolo la tua idea di fondo. Il protagonista è uno arrivato al fondo della sua vita, sperperandola a tal punto da vedere mostri in bambini che stanno giocando. Insomma, un personaggio alla Bukowski.
L'ho trovato originale nello stile e nell'idea.
Complimenti
Francesca
 

darida

Well-known member
vorrei dire a Hot, che secondo me il senso del suo racconto si coglie bene, e' grottesco, ti ci devi sintonizzare fin dalle prime battute o perdi il treno_Ora dobbiamo solo metterci d'accordo per lo stile di riferimento: Bukoski, Palahniuk e forse un altro ancora
chi scegli Hot? :wink:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Hot
a me il tuo racconto è piaciuto moltissimo
e non ho pensato ad un anziano pieno di acciacchi a cui non piacciono le feste.
Mi sembra di aver colto leggendolo la tua idea di fondo. Il protagonista è uno arrivato al fondo della sua vita, sperperandola a tal punto da vedere mostri in bambini che stanno giocando. Insomma, un personaggio alla Bukowski.
L'ho trovato originale nello stile e nell'idea.
Complimenti
Francesca

questo è il bello delle amicizie.
Per prima cosa dovrei ringraziarti per i lusinghieri giudizi e complimentarmi per il tuo "saper leggere" :SISI

Ma dopo le tue parole, la faccenda "racconto" passa in secondo piano, enormemente superata dal riscontro che di là c'è una persona che dedica un pochino del suo tempo a parlare con me !
E tutto questo senza minimamente pensare che spetterebbe a lei il centro del palcoscenico, per il suo racconto ottimamente scritto.
:ABBB


... e non ho pensato ad un anziano pieno di acciacchi a cui non piacciono le feste ...
quindi non mi hai pensato nemmeno un po' ?!?

:MM

:mrgreen:
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
... ti ci devi sintonizzare fin dalle prime battute ...
chi scegli Hot? :wink:

posso rispondere che scelgo tutte voi ?

:ABBB

Però su una cosa concordo: io stesso l'ho letto centinaia di volte, e già solo cambiando nella mente il ritmo delle frasi, le pause, etc, tuttora riesco a farne più racconti diversi.
Un po' come di frequente accade, che dal tono in cui si pronuncia una parola una frase, con quale sguardo mimica facciale postura, quella stessa può suonare rispettivamente bonaria offensiva comica seria ambigua etc etc

Sicuramente non posso dire a ciascuno come leggerlo ... ma questo è poi un difetto ?
Chi legge deve per forza vederci qualcosa di me, o non piuttosto qualcosa di sè ?

Sicuramente, trovando in breve la giusta chiave interpretativa del mio racconto, avete dimostrato una grande esperienza nella lettura: questo è un complimento che intendo rivolgervi.

(Darida stai acquisendo un sacco di punti !!!)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Ora dobbiamo solo metterci d'accordo per lo stile di riferimento: Bukoski, Palahniuk e forse un altro ancora

Gibson ?

(cit. Des Esseintes)

:HIPP


ma forse è meglio non disturbare questi grandi, evitando paragoni imbarazzanti ... (per loro);

visto che poi avere qualcosa in comune non significa fare riferimento, dato che poco conosco purtroppo questi autori:

inventiamo lo stile AndreaHot, che ne dite ?!?

:SISI :wink:
 
Ultima modifica:

velvet

Well-known member
Ho finalmente letto anche io tutti i racconti e faccio i miei complimenti a tutti, ogni racconto aveva a suo modo qualcosa di bello che me lo ha fatto apprezzare.
Un complimento particolare alla vincitrice Francesca, non solo perchè ha vinto ma anche perchè il suo racconto mi è piaciuto molto, una bellissima idea e anche ben resa, uno di quei racconti che quando lo finisci sei contento di aver letto. Brava!
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Racconto fuori gara di Elisa - Un banale e consueto racconto d'autunno

Ti avevo lasciato andare con il treno delle 5 del mattino con il rischio di portarti via per sempre quello che eravamo. Quel tuo essere bionda, con i capelli sottili e trasparenti, il collo elegante, sensuale.
Avevamo fatto l'amore prima della tua partenza, il mio seno pesante contro il tuo appena accennato, l'areola dei capezzoli così chiara da confondersi con la pelle morbida, glabra. Mi stavo di nuovo eccitando ma dovevo controllare le emozioni, il dolore e la paura del distacco, che poteva diventare definitivo dopo il chiarimento con lui.
In questo momento stavi guardando l'autunno dal finestrino, un autunno umido e polveroso, chissà quali pensieri, forse le parole che gli avresti detto, per capire se continuare una vita con lui o con me. L'autunno è la stagione del cambiamento e tu avresti cambiato tutto in quel mattino, cambiato la mia vita, la tua, quella di lui.
Il classico triangolo solo leggermente diverso. Che paura quella parola per molti, diverso, io sono fortunata ad essere diversa, il nostro amore sarebbe stato così forte che lui non avrebbe potuto far altro che lasciarti decidere. E tu avresti deciso di tornare da me. Basta notti clandestine, bugie, inganni. Basta dubbi, tentennamenti, paure. Basta tutto. Solo la felicità era ammessa d'ora in poi. Solo noi due, libere di amarci, di vivere il nostro futuro senza impedimenti. Io lo sapevo da sempre, tu l'hai saputo con me. Per questo adesso attraversavi la campagna per parlare con l'uomo con cui avevi vissuto questi anni.
Non sapevi ancora se amavi lui o me, ti aspettavi molto da questo confronto, con questo uomo indifferente, ricco e gentile. Avevi ancora le scarpe infangate dalla passeggiata nel parco, volevamo guardare le foglie che cadevano dagli alberi, con i loro colori caldi e in fondo disperati, per l'attimo che ancora era concesso loro di esistere.
Forse adesso un taxi ti stava accompagnando a casa, nella villetta arredata con gusto sicuro, dove tutte le cose erano al posto giusto, non come in queste quattro stanze ancora in divenire, con il materasso a terra e le lampadine nude al soffitto.
Stavi attraversando il vialetto, lui dormiva ancora probabilmente, a volte era violento, non accettava di essere contraddetto, ma poi si pentiva, piangeva, tutto tornava come prima, solo con un gioiello in più.
Mi sembrava di vederti aprire la porta e dopo esserti tolta la giacca andare direttamente in camera, tu così timida e delicata, affrontare immediatamente l'uomo che avevi sposato. Avevamo deciso che gli avresti parlato di noi due e solo dopo avresti deciso se lasciarlo o meno. Immaginavo mentre lo svegliavi, raccontandogli poi, senza neanche prendere il respiro, di come ci eravamo conosciute, di come riuscivi a vedermi a sua insaputa e dei sentimenti, inaspettati, che provavi per me. Parlavi sempre così, a lungo, senza mai fermarti, per paura di non riuscire a dire tutto, poi restavi in silenzio ad aspettare.
Io non avevo mai visto quell'uomo possente, che amava cose diverse da quelle che amavi tu, gli piaceva andare a caccia mentre tu eri vegetariana per scelta, amava lo sport e tu preferivi la vita sedentaria, aveva anche lui una amante, donna, da anni.
Forse avrebbe capito, forse tu avresti saputo quello che volevi veramente dopo un discorso rivelatore. Vi immaginavo mentre parlavate, con quei discorsi fatti in silenzio delle coppie che vivono insieme da anni e che sanno tutto ma non si sono detti niente.
Aspettavo con ansia un messaggio al cellulare, liberatorio, le nostre vite si sarebbero risolte per sempre quando mi sarebbe apparso sullo schermo la frase «tutto bene amore, tra poco torno da te».

La mattina dopo, nella prima pagina del giornale locale, la notizia: Femminicidio, l'ennesimo caso in Italia, uccide la moglie con un fucile da caccia, si ignora il movente.
 
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