E proprio quando credevamo di aver finito ecco un'altra poesia, e sempre di un'utentessa, stavolta nuova, ornellaspagnulo! I poeti fioccano!
Tu mi dormi sulla spalla sinistra
Ieri sera si sono affacciati i nostri problemi,
che al mattino sono tutti svelati:
siamo bravi a giocarci intorno come due bambini
ma cresceremo prima o poi, dobbiamo farlo.
Tu mi dormi
sulla spalla sinistra. Sono le cinque e mezzo,
e affronti il pomeriggio
nel sonno più totale.
C’è che russi e la notte non riesco a dormire.
Ma poi dormo al mattino, e tanto è uguale.
Se domani, un giorno o l’altro, saremo famiglia,
se saremo due adulti, non più dei bambini,
chi ci darà ancora la forza per giocare?
Mi chiedo se il mio impegno varrà a qualcosa.
Non mi fai mai sentire sola, e questo basta.
Le mie mani hanno tutto quello che ti serve?
Le chiudo in preghiera, chiedendolo a Dio.
Dormi sempre sulla mia spalla sinistra,
nel pomeriggio, ma lavori
durante la settimana
e io non me la sento di svegliarti.
Sono io che non faccio niente:
attività precarie, scrivo, leggo,
mi rendo inutile alle vite degli altri,
“disoccupata” per la società,
iperattiva se ascolti me.
Ho tanti programmi per il futuro:
tra questi c’è il sogno di non crescere mai.
E ci stiamo riuscendo.
Tu dormi ancora sulla mia spalla sinistra,
è l’ora di cena,
scrivo ancora le mie vene di sangue prima di cenare.
Forse dormiamo per non capire che diventeremo grandi
e dormiamo per realizzare meglio tutti i nostri sogni,
e dormiamo perché gli altri non ci capiranno mai,
io lo so,
e dormo io perché non ho lavoro,
e dormi tu che ce n’hai troppo.
Usciremo questa sera? Tanto è uguale.
Da quando c’è l’amore, è bello anche non fare niente.
Ti sveglierai, mi vestirò.
Ieri ero io che non volevo uscire.
Avevo tanto sonno, finita la cena.
Ci sveglieremo domani l’altro. Avremo figli,
ed immensi grattacapi.
Ma saremo ancora due bambini: me lo prometti?
Me lo prometti che non cresceremo mai?
Dormi ancora,
se continui farai venire voglia pure a me.
Ma siamo giovani, siamo due bambini,
dobbiamo uscire dopo cena,
dobbiamo andare a divertirci!
Forse quando saremo famiglia
non potremo fare tutto questo:
perciò dormi,
che tra qualche ora avrò sonno anch’io.
Nel sonno non cresceremo mai.
Nei sogni saremo sempre due bambini.
Tu mi dormi sulla spalla sinistra
Ieri sera si sono affacciati i nostri problemi,
che al mattino sono tutti svelati:
siamo bravi a giocarci intorno come due bambini
ma cresceremo prima o poi, dobbiamo farlo.
Tu mi dormi
sulla spalla sinistra. Sono le cinque e mezzo,
e affronti il pomeriggio
nel sonno più totale.
C’è che russi e la notte non riesco a dormire.
Ma poi dormo al mattino, e tanto è uguale.
Se domani, un giorno o l’altro, saremo famiglia,
se saremo due adulti, non più dei bambini,
chi ci darà ancora la forza per giocare?
Mi chiedo se il mio impegno varrà a qualcosa.
Non mi fai mai sentire sola, e questo basta.
Le mie mani hanno tutto quello che ti serve?
Le chiudo in preghiera, chiedendolo a Dio.
Dormi sempre sulla mia spalla sinistra,
nel pomeriggio, ma lavori
durante la settimana
e io non me la sento di svegliarti.
Sono io che non faccio niente:
attività precarie, scrivo, leggo,
mi rendo inutile alle vite degli altri,
“disoccupata” per la società,
iperattiva se ascolti me.
Ho tanti programmi per il futuro:
tra questi c’è il sogno di non crescere mai.
E ci stiamo riuscendo.
Tu dormi ancora sulla mia spalla sinistra,
è l’ora di cena,
scrivo ancora le mie vene di sangue prima di cenare.
Forse dormiamo per non capire che diventeremo grandi
e dormiamo per realizzare meglio tutti i nostri sogni,
e dormiamo perché gli altri non ci capiranno mai,
io lo so,
e dormo io perché non ho lavoro,
e dormi tu che ce n’hai troppo.
Usciremo questa sera? Tanto è uguale.
Da quando c’è l’amore, è bello anche non fare niente.
Ti sveglierai, mi vestirò.
Ieri ero io che non volevo uscire.
Avevo tanto sonno, finita la cena.
Ci sveglieremo domani l’altro. Avremo figli,
ed immensi grattacapi.
Ma saremo ancora due bambini: me lo prometti?
Me lo prometti che non cresceremo mai?
Dormi ancora,
se continui farai venire voglia pure a me.
Ma siamo giovani, siamo due bambini,
dobbiamo uscire dopo cena,
dobbiamo andare a divertirci!
Forse quando saremo famiglia
non potremo fare tutto questo:
perciò dormi,
che tra qualche ora avrò sonno anch’io.
Nel sonno non cresceremo mai.
Nei sogni saremo sempre due bambini.