Durante la Seconda Guerra Mondiale, un gruppo di giovani soldati norvegesi era stato scelto e inviato a combattere a fianco dell’esercito tedesco alle porte di Leningrado. Una volta tornati in patria, quegli uomini avevano trovato ad attenderli un’accusa di alto tradimento e il carcere duro. Ora, a distanza di sessant’anni, quell’inferno non è ancora finito, e uno dopo l’altro iniziano a morire in circostanze oscure. In questa torbida vicenda si imbatte Harry Hole, poliziotto dell’antiterrorismo dal grilletto facile e con un debole per l’alcol. Lui la violenza è abituato a guardarla negli occhi ogni giorno, senza tregua. E mentre indaga sulla minaccia di un attentato ai danni dei reali di Norvegia, che si fa ogni giorno più concreta, uno strano ritrovamento attira la sua attenzione: i monti intorno a Oslo gli restituiscono alcuni bossoli di un Märklin, un fucile di precisione tedesco di cui erano stati costruiti solo trecento esemplari. E sulle tracce di quest’insolita arma si addentrerà in una palude di tradimenti e vendette da cui sarà difficile riemergere.
Harry Hole qui è alla sua seconda avventura, la prima non è stata tradotta in italiano.
E' un poliziotto a cui io personalmente mi sono subito affezionata.
La trama ci mette un pò a decollare, ma è di certo avvincente e ben studiata. L'idea è di certo nuova, originale e soprendente nelle pagine finali. C'è l'amicizia che pervade il romanzo nel rapporto tra il protagonista e la collega Ellen. Il cuore del poliziotto viene rapito da una donna, che si rivelerà più invischiata nella vicenda di quanto inizialmente sembri.
Ci sono dei momenti di suspense non banali e dei colpi di scena ben pensati.
C'è la figura di Oleg, il bimbo con cui Harry riscopre i suoi lati infantili.
E' una storia di brutture belliche, di conti in sospeso, di vendette e di imbrogli. Il fantasma del nazismo e gli incubi dei soldati della seconda guerra mondiale restano come spettri diero le righe del romanzo.
"Il pettirosso" mi ha fatto scoprire un uomo, Harry Hole e uno scrittore di thriller, Nesbo, brillante che non abbandonerò facilmente.
Harry Hole qui è alla sua seconda avventura, la prima non è stata tradotta in italiano.
E' un poliziotto a cui io personalmente mi sono subito affezionata.
La trama ci mette un pò a decollare, ma è di certo avvincente e ben studiata. L'idea è di certo nuova, originale e soprendente nelle pagine finali. C'è l'amicizia che pervade il romanzo nel rapporto tra il protagonista e la collega Ellen. Il cuore del poliziotto viene rapito da una donna, che si rivelerà più invischiata nella vicenda di quanto inizialmente sembri.
Ci sono dei momenti di suspense non banali e dei colpi di scena ben pensati.
C'è la figura di Oleg, il bimbo con cui Harry riscopre i suoi lati infantili.
E' una storia di brutture belliche, di conti in sospeso, di vendette e di imbrogli. Il fantasma del nazismo e gli incubi dei soldati della seconda guerra mondiale restano come spettri diero le righe del romanzo.
"Il pettirosso" mi ha fatto scoprire un uomo, Harry Hole e uno scrittore di thriller, Nesbo, brillante che non abbandonerò facilmente.