velmez
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Da qualche tempo, Andrea Camilleri lancia dei personalissimi "segnali di fumo". Sono foglietti di poche righe cui lo scrittore affida, in totale libertà, quello che gli suggerisce l'estro del momento. Ma che cosa "segnala" Camilleri? Intanto, molta partecipazione per le nostre vicende politiche: soprattutto indignazione per l'assenza di etica, la corruzione, la volgarità, il populismo becero, gli insulti di troppi "politici senza onore" che hanno prodotto fame, disoccupazione, scontro sociale, impoverimento del Paese. Poi, il gusto mai perduto del racconto disteso, dell'aneddoto divertente e rivelatore. Il piacere degli incontri con personaggi del tutto sconosciuti o trattati esattamente alla stessa stregua - famosi come Wislawa Szymborska e il presidente argentino Alfonsìn. Le letture che durano da una vita (Pirandello, Vittorini, Malraux, Philip Roth, Tabucchi) e che suggeriscono alcune sobrie e per niente retoriche considerazioni sull'arte dello scrivere. Infine, il senso - molto umano, ma mai troppo malinconico - del tempo che passa, dell'età che avanza: "... mettiamola così: il tempo è una giostra sempre in funzione. Tu sali su un cavalluccio o un'automobilina, fai un bel po' di giri, poi, con le buone o con le cattive, ti fanno scendere." Ora, Camilleri ha deciso di raccogliere qualche decina dei suoi "segnali di fumo", organizzandoli in una sequenza "narrativa". L'effetto, per il lettore, è quello di una conversazione con l'amico saggio, ironico, affettuoso che tutti vorremmo avere.
Se mi chiedessero quale atto d gentilezza mi abbia più toccato, non avrei esitazioni a rispondere. Venticinque anni fa, al Cairo per lavoro, mi mettono a disposizione una macchina con un autista che capisce l'italiano ma non lo parla. Due giorni prima del mio rientro in Italia, l'amico Kardash, in auto con me, m'invita a restare ancora qualche giorno. Gli rispondo che non posso, ho troppa nostalgia della mia prima nipotina che ha cinque anni. L'indomani mattina, salendo in macchina, trovo una bella bambina seduta nel sedile posteriore. Guardo interrogativo l'autista. Che mi sorride e dice stentatamente: "Questa mia figlia. Cinque anni. Io porto lei così tu tieni mano lei e passa nostalghia e resti ancora con noi".
questo libro è davvero geniale, lo consiglio a tutti!! non occorre aggiungere altro!
Se mi chiedessero quale atto d gentilezza mi abbia più toccato, non avrei esitazioni a rispondere. Venticinque anni fa, al Cairo per lavoro, mi mettono a disposizione una macchina con un autista che capisce l'italiano ma non lo parla. Due giorni prima del mio rientro in Italia, l'amico Kardash, in auto con me, m'invita a restare ancora qualche giorno. Gli rispondo che non posso, ho troppa nostalgia della mia prima nipotina che ha cinque anni. L'indomani mattina, salendo in macchina, trovo una bella bambina seduta nel sedile posteriore. Guardo interrogativo l'autista. Che mi sorride e dice stentatamente: "Questa mia figlia. Cinque anni. Io porto lei così tu tieni mano lei e passa nostalghia e resti ancora con noi".
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