Palmaria
Summer Member
Nelle giornate dell'avvocato Guerrieri, ogni tanto - ma sempre troppo spesso per il bene della sua carriera - piomba una pratica, di quelle che non portano né soldi né gloria, ma solo nuovi nemici. Lui non riesce a rifiutarla, una specie di molla gli scatta dentro. La nuova pratica di "Ad occhi chiusi" gli prospetta una giovane donna vittima di maltrattamenti che ha avuto il coraggio di denunciare l'ex compagno suo persecutore: nessun avvocato vuol rappresentarla per timore delle persone potenti implicate. E la molla che gliela fa accettare sembra essere la ragazza con un'aura di inquietudine, che una sera si presenta assieme all'amico ispettore di polizia nel suo studio per chiedergli di assumere la difesa della donna tormentata. E' alta, forte, quasi minacciosa vestita con un giubbotto di cuoio nero e un paio di jeans. Una poliziotta, pensa Guerrieri. "Lei è suor Claudia". E inizia, in tribunale e fuori, una lotta feroce, una caccia accidentata, all'ultimo respiro: psicologicamente rischiosa, persino per quella suora enigmatica.
Ciò che più mi piace e mi appassiona nei libri di Carofiglio è il suo stile narrativo, il modo in cui catapulta il lettore nella storia che intende raccontare attraverso una narrazione in prima persona che assomiglia di più ad un monologo interiore. Penso che questa sia la caratteristica che più fa affezionare al protagonista, l'avvocato Guido Guerrieri, al suo modo di lavorare e di vivere la vita, al suo amore per i libri e per la musica, insomma alla figura di quest'uomo sulla soglia dei quarant'anni, affermato professionista e tuttavia pieno di insicurezze e di paure.
Come avrete capito l'introspezione psicolgica è molto presente in questo libro e si combina molto bene, secondo me, con gli elementi caratteristici del legal thriller (colpi di scena, processi, ecc.), naturalmente "all'italiana"
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Sara :wink:
Ciò che più mi piace e mi appassiona nei libri di Carofiglio è il suo stile narrativo, il modo in cui catapulta il lettore nella storia che intende raccontare attraverso una narrazione in prima persona che assomiglia di più ad un monologo interiore. Penso che questa sia la caratteristica che più fa affezionare al protagonista, l'avvocato Guido Guerrieri, al suo modo di lavorare e di vivere la vita, al suo amore per i libri e per la musica, insomma alla figura di quest'uomo sulla soglia dei quarant'anni, affermato professionista e tuttavia pieno di insicurezze e di paure.
Come avrete capito l'introspezione psicolgica è molto presente in questo libro e si combina molto bene, secondo me, con gli elementi caratteristici del legal thriller (colpi di scena, processi, ecc.), naturalmente "all'italiana"
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Sara :wink: