Ciao a tutti,
in questo periodo, per via di vicende che indirettamente mi coinvolgono, la mia memoria ha spontaneamente richiamato questa poesia, che mi ha sempre colpito moltissimo, di cui però ora vorrei approfondire la comprensione.
(Correggetemi se sbaglio..!) Nella seconda strofa Montale dice che di fronte a tutti gli innumerevoli esempi di dolore della vita, lui non conosce alcun bene da opporgli come antagonista ("Bene non seppi") se non l'indifferenza che caratterizza quelle "creature" o "cose" che hanno la capacità di rimanere impassibili o lontane di fronte al male del mondo, indi a tutto e solo a questo riduce il divino, all'essere indifferente.
Quello che vorrei capire quindi, da chi conosce bene l'autore è:
1) che rapporto aveva Montale con la fede in generale e col Cristianesimo, pensava fossero solo delle frottole che ci si racconta per farsi compagnia ma in realtà non esiste alcun dio, o comunque nessun dio a cui importi nulla di noi e del dolore che si consuma sulla terra?
2) che rapporto ha Montale con la compassione? Non ha mai considerato che la risposta a quel dolore che lui vedeva non fosse l'indifferenza bensì la com-passione (nell'antica accezione del termine), cioè la partecipazione con la stessa passione, al dolore degli altri?
Ciao e grazie, MadLuke.
in questo periodo, per via di vicende che indirettamente mi coinvolgono, la mia memoria ha spontaneamente richiamato questa poesia, che mi ha sempre colpito moltissimo, di cui però ora vorrei approfondire la comprensione.
(Correggetemi se sbaglio..!) Nella seconda strofa Montale dice che di fronte a tutti gli innumerevoli esempi di dolore della vita, lui non conosce alcun bene da opporgli come antagonista ("Bene non seppi") se non l'indifferenza che caratterizza quelle "creature" o "cose" che hanno la capacità di rimanere impassibili o lontane di fronte al male del mondo, indi a tutto e solo a questo riduce il divino, all'essere indifferente.
Quello che vorrei capire quindi, da chi conosce bene l'autore è:
1) che rapporto aveva Montale con la fede in generale e col Cristianesimo, pensava fossero solo delle frottole che ci si racconta per farsi compagnia ma in realtà non esiste alcun dio, o comunque nessun dio a cui importi nulla di noi e del dolore che si consuma sulla terra?
2) che rapporto ha Montale con la compassione? Non ha mai considerato che la risposta a quel dolore che lui vedeva non fosse l'indifferenza bensì la com-passione (nell'antica accezione del termine), cioè la partecipazione con la stessa passione, al dolore degli altri?
Ciao e grazie, MadLuke.