bouvard
Well-known member
Ho trovato questo libro citato più volte in Memorie di una ragazza perbene di S. de Beauvoir e questo mi ha incuriosita a leggerlo. Adesso però mi trovo un po’ in difficoltà a commentarlo. Visto i grandi elogi della Beauvoir mi ero fatta grandi aspettative, e soprattutto avevo immaginato un libro diverso. Ma non posso rimproverare Alain-Fournier per aver deluso le mie aspettative, perché queste me le ero fatte da sola facendomi influenzare da ciò che aveva scritto la Beauvoir. E non posso rimproverare neppure la Beauvoir, perché lei aveva solo espresso delle sue valutazioni soggettive, e se lei aveva avuto delle sue ragioni per aver amato questo libro l’errore di pensare che quelle ragioni potessero valere anche per me è stato solo mio. Che poi intendiamoci questo libro io non l’avrò trovato bellissimo, ma non mi è neppure dispiaciuto. Sono solo rimasta delusa dalla figura di Meaulnes, mi aspettavo uno di quei personaggi che restano nel cuore e nella memoria, invece io tutta questa sua grandezza non l’ho vista, ed gli ho preferito Francois come personaggio. E poi sono rimasta perplessa per la storia che ad un certo punto diventa troppo irreale, una favola, quasi si complica inutilmente, infatti non sempre ho capito le ragioni del comportamento di alcuni personaggi. A parte questo mi è piaciuta molto la scrittura di Alain-Fournier e le sue capacità descrittive, leggendo mi sembrava quasi di vivere quei noiosi pomeriggi piovosi che a 15/16 anni sembrano ancora più tediosi ed infiniti, o di sentire il profumo dei panni messi ad asciugare sulle siepi di biancospino. Peccato non poter leggere altro di suo (Il Grande amico Meaulnes è l’unico libro che è riuscito a scrivere prima di morire a soli 28 anni durante la Prima Guerra Mondiale) per riuscire a farmene un’idea più precisa.
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