Child, Lee - La prova decisiva

akestuken

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Quarta di copertina (un triste copia/incolla)
Venerdì, le cinque del pomeriggio. Sei spari esplodono improvvisi in una cittadina di provincia dell’Indiana. A terra cinque corpi senza vita: quattro uomini e una donna. Chi è stato? Perché? Domande che sembrano trovare risposta quando, poche ore dopo, viene arrestato un ex cecchino dell’esercito, James Barr. Le prove contro di lui sono schiaccianti, eppure lui sostiene che abbiano preso la persona sbagliata, e chiede una sola cosa: «Trovatemi Jack Reacher». Ma Jack Reacher è un uomo molto difficile da trovare. All’insaputa di tutti, però, dalle spiagge di Miami è già partito per l’Indiana: non tanto per aiutare James Barr, ma per onorare una promessa fatta quattordici anni prima e inchiodarlo definitivamente.

Questo è il secondo libro che leggo di Child (il primo è stato La verità non basta e mi aveva favorevolmente sorpreso). Mi piace molto Jack Reacher, mi ricorda un po’ Lo Sconosciuto di Magnus e un po’ il Biondo dei film di Sergio Leone. Il libro è scritto in maniera scorrevole e la trama interessante, peccato che lo scrittore, a mio avviso, commetta parecchi errori che lo fanno scadere molto. I primi errori li fa all’inizio dove, agli occhi di un lettore di gialli un po’ smaliziato, non riesce a nascondere un paio indizi importanti, rivelando, dopo solo una ventina di pagine, tutta la struttura su cui si poggia il libro e quella che dovrebbe essere la sorpresa finale. Altro errore è il finale troppo frettoloso, uno si aspetterebbe molta più suspance ed invece il tutto si risolve in poche pagine. Altra cosa che non mi è piaciuta è la perdita di memoria del presunto colpevole (la perdita di memoria no! La concepisco in un libro fino agli anni ’60/’70 ma nel 2000 no! Fallo morire, andare in coma, un ricatto, ma non la perdita di memoria!) senza la quale non avrebbe potuto scrivere almeno metà libro
 
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