Schmitt, Eric-Emmanuel - I dieci figli che la signora Ming non ha mai avuto

qweedy

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"Tutti sanno che in Cina le coppie non possono avere più di un figlio. Le autorità cinesi sono molto attente al controllo demografico, e chi trasgredisce incorre in severe sanzioni. Come fa allora la modesta signora Ming, addetta alle pulizie nella toilette per gli uomini del Grand Hotel di Yunhai, ad avere dieci figli? Il moderno e spregiudicato imprenditore francese, a Yunhai per affari, ritiene che la donna lo voglia prendere in giro. Si diverte a parlare con lei, ad ascoltare le storie che lei gli racconta sui suoi figli immaginari, e ne approfitta per praticare la lingua del luogo, il cantonese, ma di base è convinto che la donna sia una mitomane. Nel corso dei giorni, però, man mano che si dipanano le vicende dei figli inesistenti, l’uomo d’affari cambia parere. Le parole della signora Ming, farcite di precetti di Confucio, gli fanno apparire l’esistenza sotto un’altra ottica, lo spingono a indagare sui labili confini che dividono la verità dalla menzogna e lo portano, infine, a rivalutare la sua stessa vita e a considerare seriamente la possibilità di una paternità fino ad allora accuratamente evitata."

Un piccolo, delicato gioiello questo libro!
Mi ha colpito l'immensa dignità della signora Ming, anche considerando che la storia narrata si svolge prevalentemente... nella toilette per uomini del Grand Hotel di Yunhai, nel seminterrato.
Sembra labile il confine tra verità e bugia, a volte la bugia è più reale del vero. E andando anche oltre, cos'è la verità? La signora Ming viveva i suoi dieci figli, conosceva il loro carattere, ne parlava, riceveva lettere, la sua vita era arricchita enormemente dal pensiero dei figli, lei viveva meglio ed era appagata.

“Mi scusi per come mi sono comportato ieri. L’ho infastidita con le mie domande e a stento ringraziata per avermi pulito i vestiti”.
“Non fa niente”
“Si invece”
“Agisci con gentilezza, ma non ti aspettare gratitudine”
“Mi piace molto ascoltarla parlare dei suoi figli (..) Sono della stessa razza di tigri e dagroni..”
“E’ normale… Ogni essere è unico. Se non appare così siamo noi che non riusciamo a vederlo”.


“La Signora Ming incarnava la stabilità in un mondo incostante, prendendosi cura della toilette del Grand Hotel come se quell’edificio di nuova costruzione fosse sempre esistito, e soprattutto come se si trattasse di una missione della massima importanza. Fin dai nostri primi incontri pensai che la sua professionalità fosse sprecata in quel luogo. Il giorno che finalmente glielo dissi diventò rossa per l’imbarazzo e, piegando la nuca, mi rispose: «Compiere un’azione notevole è meglio che essere notati».”

"In Cina il passato costituisce il presente dello spirito, non un’impronta sulla roccia. Il monumento rimane un fatto secondario, è molto più importante il cuore spirituale, mantenuto, trasmesso, vivo, sempre giovane, più solido di qualsiasi edificio. La saggezza risiede nell’invisibile, un invisibile che si rivela eterno attraverso le sue infinite metamorfosi, mentre la pietra si sgretola.”

“Figlio mio caro, credo che la domanda sia: perché gli uomini non sopportano la verità? Prima di tutto perché la verità li delude. In secondo luogo perché la verità e spesso poco interessante. Terzo, perché la verità non ha affatto l’eleganza del vero: quasi sempre la menzogna è imbastita meglio. E, quarto, perché la verità fa male. Non voglio che tu scateni guerre credendo di diffondere la pace.”

«La verità è solo la bugia che ci piace di più»

"è l'immaginazione che fa la singolarità, che ci strappa alla banalità, alla ripetizione, all'uniformità"

"La verità mi ha sempre fatto rimpiangere l’incertezza"

 
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