Boh :boh:, sarò l'unica voce un po' fuori dal coro. Tenete conto che comunque il noir non è il mio genere.
Nel racconto accadono molte cose: stupri, amori, combattimenti, ricatti. Non so, forse scrivere un racconto breve era una necessità, ma così non c'è il tempo per il lettore di entrare nei personaggi e nella storia. Per esempio, l'amore tra Carmine e Serena è poco credibile: tra loro tutto succede troppo facilmente e frettolosamente, e questo mi ha fatto perdere di empatia per i due personaggi. Lo stesso vale per Nanni: non è credibile che possa credere di liberarsi dal ricatto di Vlastar facendosi restituire il video: noi sappiamo che Vlastar non ne ha una copia, ma lui no.
Molto bello invece il finale! Avvincente! Tiene sulle spine, e il lieto fine stranamente non stona, come invece di solito succede in libri del genere!
In conclusione mi sarebbe piaciuto che fosse un romanzo lungo, con descrizioni, personaggi e storie più dettagliate. La trattoria dei camionisti, Carmine, il giro di prostitute, Nanni, l'intreccio stresso: tutto meritava più spazio e più respiro. Altrimenti avrei preferito un racconto breve, ma con meno elementi.
Il racconto resta comunque una lettura piacevole, credo che di Alfredo leggerò qualche romanzo più lungo!!! :wink: