qweedy
Well-known member
"Vittoria si avvia lentamente verso i trent'anni, ma vive da reclusa, con una sorella più piccola che soffre di agorafobia, una madre rassegnata e letargica, un padre violento e possessivo. Tutta la sua esistenza si è da sempre concentrata nel palazzo in cui abita, e nel piccolo mondo che lo popola. Ed è dentro il palazzo che, da qualche tempo, ha trovato nuove ragioni di speranza: in Daniel, il talentuoso scrittore del quale può permettersi di essere innamorata, nella certezza che il suo sentimento non sarà mai ricambiato, e in Lisa, la ragazza vitale e sfrontata che si serve di Vittoria per i propri piccoli sfoghi quotidiani, e le consente di proiettarsi per procura in quel mondo che non ha mai avuto il coraggio di affrontare.
Quando Lisa scompare da un giorno all'altro, nessuno nel palazzo sembra preoccuparsene: tutti sono convinti che sia partita per uno dei suoi vagabondaggi amorosi e che presto tornerà. Vittoria però è sicura che l'amica sia in pericolo e che le sia successo qualcosa di brutto. E comincia a violare la semiclausura cui è condannata da anni, nel tentativo di arrivare alla verità".
E' un noir impegnato, disturbante, questo libro dai forti risvolti psicologici, che racconta in modo convincente e approfondito il viaggio interiore che la protagonista, vittima di violenze quotidiane, compie dentro di sé, dentro il proprio lato oscuro. Nasce dall'esperienza e dagli incontri dell'autrice con bambini e ragazzi vittime di abuso familiare, dove ha scoperto che l’orrore non è solo la violenza in sé, ma soprattutto l’abitudine alla violenza. Una sorta di imprinting che avviene nel nido e che ti porti dietro per tutta la vita, come se non fossi meritevole di amore, o almeno di un amore sano.
Impeccabile la scrittura e la genialità della trama, le parole sono studiate, meditate e affilate.
Consigliatissimo! Voto 5
"Come aveva potuto, mio padre, abituarmi allo stesso modo alla bellezza e all'orrore?
Come aveva potuto tagliarmi in due metà, che ora fluttuavano sospese tra cielo e terra, perennemente indecise, sul punto di cadere?
Per colpa sua non sapevo quale figlia fossi destinata ad essere, se la principessa amata e padrona del mondo o la serva insicura e fedele, incapace di pianificare, per timore che la Tempesta successiva spazzasse via tutto ciò che avevo costruito, costringendola a a ricominciare da capo, in un moto perpetuo".
" Certo, io stavo cambiando. Quando uscivo non sentivo più quella stretta che mi pungeva tra le costole, che mi faceva allungare il passo, mentre la certezza che mio padre mi stesse aspettando mi avvolgeva la gola come un collare."
Quando Lisa scompare da un giorno all'altro, nessuno nel palazzo sembra preoccuparsene: tutti sono convinti che sia partita per uno dei suoi vagabondaggi amorosi e che presto tornerà. Vittoria però è sicura che l'amica sia in pericolo e che le sia successo qualcosa di brutto. E comincia a violare la semiclausura cui è condannata da anni, nel tentativo di arrivare alla verità".
E' un noir impegnato, disturbante, questo libro dai forti risvolti psicologici, che racconta in modo convincente e approfondito il viaggio interiore che la protagonista, vittima di violenze quotidiane, compie dentro di sé, dentro il proprio lato oscuro. Nasce dall'esperienza e dagli incontri dell'autrice con bambini e ragazzi vittime di abuso familiare, dove ha scoperto che l’orrore non è solo la violenza in sé, ma soprattutto l’abitudine alla violenza. Una sorta di imprinting che avviene nel nido e che ti porti dietro per tutta la vita, come se non fossi meritevole di amore, o almeno di un amore sano.
Impeccabile la scrittura e la genialità della trama, le parole sono studiate, meditate e affilate.
Consigliatissimo! Voto 5
"Come aveva potuto, mio padre, abituarmi allo stesso modo alla bellezza e all'orrore?
Come aveva potuto tagliarmi in due metà, che ora fluttuavano sospese tra cielo e terra, perennemente indecise, sul punto di cadere?
Per colpa sua non sapevo quale figlia fossi destinata ad essere, se la principessa amata e padrona del mondo o la serva insicura e fedele, incapace di pianificare, per timore che la Tempesta successiva spazzasse via tutto ciò che avevo costruito, costringendola a a ricominciare da capo, in un moto perpetuo".
" Certo, io stavo cambiando. Quando uscivo non sentivo più quella stretta che mi pungeva tra le costole, che mi faceva allungare il passo, mentre la certezza che mio padre mi stesse aspettando mi avvolgeva la gola come un collare."