Palmaria
Summer Member
Nell'estate del 1995 trovai, tra vecchie carte di casa, un decreto ministeriale (che riproduco nel romanzo) per la concessione di una linea telefonica privata. Il documento presupponeva una così fitta rete di più o meno deliranti adempimenti burocratico-amministrativi da farmi venir subito voglia di scriverci sopra una storia di fantasia (l'ho terminata nel marzo del 1997). La concessione risale al 1892, cioè a una quindicina d'anni dopo i fatti che ho contato nel "Birraio di Preston" e perciò qualcuno potrebbe domandarmi perché mi ostino a pestare e a ripestare sempre nello stesso mortaio, tirando in ballo, quasi in fotocopia, i soliti prefetti, i soliti questori, ecc. Prevedendo l'osservazione, ho messo le mani avanti. La citazione ad apertura di libro è tratta da "I vecchi e i giovani" di Pirandello e mi pare dica tutto.
Nei limiti del possibile, essendo questa storia esattamente datata, ho fedelmente citato ministri, alti funzionari dello stato e rivoluzionari col loro vero nome (e anche gli avvenimenti di cui furono protagonisti sono autentici). Tutti gli altri nomi e gli altri fatti sono invece inventati di sana pianta.
(Andrea Camilleri).
Questo libro è una vera chicca! L'ho letto grazie ai consigli del forum, naturalmente, ma non ho trovato una recensione nella Piccola Biblioteca, quindi ho pensato di provvedere! Camilleri, qui, sebbene orfano del mitico Commissario Montalbano, è davvero straordinario nel far emergere la Sicilia di Fine Ottocento, attraverso il magistrale mix italiano - dialetto che l'ha reso famoso, costruendo il romanzo esclusivamente intorno ai documenti ed ai colloqui scambiati tra i protagonisti, in mancanza di una vera voce narrante, e prendendo le mosse da una domanda di concessione di linea telefonica privata inoltrata da un commerciante di Vigàta, tale Filippo Genuardi. I personaggi quindi prendono vita da sè, attraverso le proprie parole e le proprie lettere, documenti ufficiali e chiacchierate informali, andando a comporre un romanzo estremamente divertente, fondato sul gioco degli equivoci e ricco di colpi di scena! Davvero una piacevole scoperta!
Nei limiti del possibile, essendo questa storia esattamente datata, ho fedelmente citato ministri, alti funzionari dello stato e rivoluzionari col loro vero nome (e anche gli avvenimenti di cui furono protagonisti sono autentici). Tutti gli altri nomi e gli altri fatti sono invece inventati di sana pianta.
(Andrea Camilleri).
Questo libro è una vera chicca! L'ho letto grazie ai consigli del forum, naturalmente, ma non ho trovato una recensione nella Piccola Biblioteca, quindi ho pensato di provvedere! Camilleri, qui, sebbene orfano del mitico Commissario Montalbano, è davvero straordinario nel far emergere la Sicilia di Fine Ottocento, attraverso il magistrale mix italiano - dialetto che l'ha reso famoso, costruendo il romanzo esclusivamente intorno ai documenti ed ai colloqui scambiati tra i protagonisti, in mancanza di una vera voce narrante, e prendendo le mosse da una domanda di concessione di linea telefonica privata inoltrata da un commerciante di Vigàta, tale Filippo Genuardi. I personaggi quindi prendono vita da sè, attraverso le proprie parole e le proprie lettere, documenti ufficiali e chiacchierate informali, andando a comporre un romanzo estremamente divertente, fondato sul gioco degli equivoci e ricco di colpi di scena! Davvero una piacevole scoperta!