ciò che l'uomo considera musica è relativo alla cultura a cui appartiene, noi da bravi occidentali postilluministici pensiamo che la musica vera sia solo la nostra, classica o moderna che sia, invece la musica è patrimonio di tutte le persone e di tutti i popoli. La nostra estrema ignoranza da occidentali "globalizzati" non ci permette di guardare al di là del nostro orecchio perché solo a quello a cui siamo abituati diamo valore e solo quello che viene " contrassegnato" come valido consideriamo valido.
La musica è un valore in sé e se dobbiamo proprio fare le graduatorie pensiamo a quello che ci dà o che ci ha dato, al potere terapeutico ed espressivo, alle funzioni comunicative ed alla magnifica caratteristica che ha di farci star bene e di avere significati affettivi profondi ed inconsci.
E' chiaro che c'è differenza tra il bimbo che batte i legnetti e Mozart, ma come c'è differenza tra il temino delle elementari e la Divina Commedia, parliamo di tecnica e di genialità ma tra i due estremi si collocano tante forme musicali e ognuna di loro ha un valore per noi.
La fruizione della musica, intesa come ascolto, è così personale, che ognuno di noi è competente per dire qualcosa, come ascoltatori non possiamo giudicare cosa ascoltano gli altri se non comunicare la gioia ed il piacere che ci dà la musica che amiamo di più
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