Banville, John - Dove è sempre notte

qweedy

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"Una sera, dopo una festa in ospedale, l'anatomopatologo Quirke torna nel proprio studio, e qui scopre suo cognato, un famoso neonatologo, intento a compilare una cartella clinica. Con altrettanta sorpresa, nota la presenza di un cadavere di cui non sapeva nulla: si tratta di una giovane donna, Christine Falls. Quirke non lo sa, ma da quel momento niente sarà più come prima. Siamo nella Dublino cattolica e perbenista degli anni Cinquanta. Quirke, medico affermato, è vedovo di una donna della buona borghesia irlandese, e trova spesso rifugio nell'alcol. Con il suo fascino da uomo vissuto, cerca sempre di chiarire le situazioni oscure: chi era Christine Falls? Che cosa ci faceva suo cognato a quell'ora nel suo reparto?"


John Banville, nato in Irlanda nel 1945, è uno dei più grandi romanzieri contemporanei, vincitore di numerosi premi e si avverte anche in questo sofisticato giallo d'autore, il primo della serie I misteri di Quirke. Il titolo originale "Christine Falls" è molto più pertinente, e l'autore ha pubblicato questo libro in Irlanda usando lo pseudonimo Benjamin Black, probabilmente per differenziare il genere dei suoi romanzi, per indicare che questo era diverso.
Personaggio singolare il protagonista Quirke, come il suo nome lascia intuire (“stranezza”). Imponente e massiccio, piace alle donne, anche se a lui forse piace di più l’alcol.
La trama è piuttosto semplice e lenta ma diventa godibile per il modo di raccontare le atmosfere, e i profili di questi uomini e donne tra Dublino e Boston negli anni Cinquanta, le ragazze madri irlandesi e l'intervento discutibile della Chiesa.

Questo romanzo mi ha ricordato Simenon, e mi ha stupito leggere in un'intervista la dichiarazione dell'autore: "Uno dei motivi per cui ho iniziato “Dove è sempre notte” è che alcuni anni fa, ho scoperto i romanzi di Georges Simenon. Non quelli di Maigret che non mi piacciono, ma gli altri. Avevo bisogno di cambiare direzione."

Tutti abbiamo i nostri peccati”, dice Malachy Griffin, e il non credente Quirke osserva, “peccato e punizione…deve essere bello inquadrare tutto in modo così semplice”.

Consigliato! Io proseguirò la lettura anche dei libri successivi di questa serie.
 
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