Schimmelpfennig, Roland - In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo

polvere

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Un lupo attraversa il confine che dalla Polonia lo porta in Germania divenendo minaccia improvvisa per una Berlino grigia che vive di stenti a causa di una svolta, quella della caduta del muro, che non ha incluso tutti.

Nonostante una struttura narrativa su più livelli e storie che si intrecciano e susseguono rapidamente la lettura è risultata assai piacevole.

Il lupo che viene dalla Polonia a tratti sembra avere il dono dell'ubiquità, altre volte sembra solo il frutto dell'immaginazione dei personaggi. Uno stratagemma letterario che come metafora della paura mi ha indotto a riflettere sulla condizione di crisi sociale ed individuale, condizione che spesso sfocia nella ricerca di un capro espiatorio il cui tragico compito è quello di annullare la crisi attraverso il suo sacrificio.

Chi potrebbe essere il lupo che viene dalla Polonia per minacciare la Germania? Qualcosa rimanda quindi alla crisi economica e sociale e agli eventi tragici e violenti che hanno attraversato l'Europa del secolo scorso.

Se dovessi abbinare un film a questa lettura proporrei Take Shelter.

"sta arrivando qualcosa ma non so cosa, lo sento, e poi c’è questa storia del lupo"

"mi sembra tutto come se uno potesse andare solo in linea retta, sempre dritto su una strada che ti hanno assegnato, e mica puoi lasciare il tracciato, è come in un canale, sai, o quando cammini sulla striscia scura in mezzo alle piastrelle e puoi cambiare direzione solo alla fine della piastrella, quando comincia quella dopo"
 
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