Shawn, Levy - The Adam project

Roberto89

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The Adam Project, film diretto da Shawn Levy, racconta la storia di un uomo, Adam Reed (Ryan Reynolds), che torna indietro nel tempo per chiedere aiuto a un se stesso tredicenne (Walter Scobell).
I viaggi del tempo nel futuro sono possibili, sebbene solo agli inizi, ma Adam, che ha da poco perso suo padre, è pronto a rischiare tutto pur di tornare indietro e compiere una missione top secret. L'uomo insieme al se stesso più giovane dovrà convincere suo padre (Mark Ruffalo), un fisico, a salvare il mondo, prima che per il futuro sia troppo tardi.
Aiutati dal genitore, i tre inizieranno a collaborare, ma i due Adam dovranno fare i conti anche con la perdita del padre, che uno ha vissuto e l'altro ha appena appreso. La riuscita della missione, però, si complica a causa proprio dei due Adam, che scopriranno - nonostante siano la stessa persona - di non andare per nulla d'accordo, ma dovranno andarsi incontro l'un l'altro affinché l'impresa titanica abbia successo.

Fonte: comingsoon
 

Roberto89

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Nota: possibili spoiler!!

Questo film è un mix di azione, fantascienza e avventura, il cui target è probabilmente tutta la famiglia. La trama è basata su presupposti del genere sci-fi, anche se non molto sviluppata. Sì, c'è qualche astronave e c'è il viaggio nel tempo, ma solo qualche accenno, oltre a qualche buon effetto speciale. Il più della storia si svolge comunque senza troppi legami con il mondo sci-fi, e quindi ripensandoci è più un film di avventura. O forse no, perché del genere avventura c'è davvero poco nel film. Insomma, The Adam project è un mix di generi con nessuna prevalenza, il che andrebbe bene se non si presentasse come film di fantascienza.

Molti film del genere sci-fi hanno infatti qualcosa che possa attirare l'attenzione dello spettatore, che sia la DeLorean di Ritorno al futuro (1985) (col suo famoso flusso canalizzatore), un robot ad alta tecnologia (come in Terminator), un personaggio che in qualche modo incarni l'archetipo dello scienziato pazzo (ad esempio Emmett Brown di Ritorno al futuro, o lo scienziato Seth Brundle ne La mosca (1986)). Insomma, che sia la tecnologia, un personaggio, o magari un futuro distopico (come quello all'inizio di Terminator (1984)) questi film hanno in comune elementi che vanno oltre la scienza del nostro mondo, e pur non approfondendo troppo i dettagli di come sia possibile quello che vediamo, ci danno abbastanza da farci credere che sia possibile.

The Adam project invece presenta qualche elemento del genere sci-fi messo solo come contorno alla trama. Non che questo rovini il film, ma è un rischio creare delle aspettative nello spettatore e poi lasciarlo a bocca asciutta.
La trama inizia comunque in modo interessante, con qualcosa che gli appassionati del genere possono essere interessati a vedere. Impossibile non pensare alla trama di Ritorno al futuro, dove Marty McFly mette a rischio la sua stessa esistenza quando torna nel passato. Qui però il tutto si risolve in modo molto più semplice; il protagonista incontra il suo doppio del passato ma tutto si risolve in modo abbastanza divertente e coinvolgente.

Non ho trovato molto gradevole il protagonista, Adam Reed, che a volte rischia di sembrare un po' troppo idiota. L'idea del regista è probabilmente quella di far vedere il contrasto tra l'adulto e la stessa persona da giovane, mostrando come entrambi abbiano qualcosa che serva all'altro per essere una persona completa. Anche il cattivo di turno poteva essere fatto meglio. Per il resto ci sono alcune piacevoli scene d'azione, un po' di effetti speciali e un cast che forse aiuta a salvare il film dalla mediocrità.

Voto: 3 stelle o poco più su 5
 

Meri

Viôt di viodi
A me è piaciuto, l'ho visto già due volte. Ho apprezzato le scene leggere e ironiche tra i due Adam e l'azione senza splatter.
 
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