Green, Reinaldo Marcus - Una famiglia vincente (King Richard)

Roberto89

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Una Famiglia Vincente - King Richard, film diretto da Reinaldo Marcus Green, racconta la storia delle due superstar del tennis, Venus e Serena Williams, tramite la figura del padre, Richard Williams (Will Smith), che sin dall'infanzia è stato il loro allenatore. La famiglia Williams viveva a Compton, malfamato quartiere di Los Angeles ad alto tasso di criminalità.
Sin da quando erano bambine, Richard ha deciso che le figlie avrebbero avuto un futuro da tenniste e, nonostante non avessero preparazione alcuna, ha iniziato ad allenarle. Con nessuna conoscenza dello sport, l'uomo si è impegnato a formarle, convinto che un giorno le sue bambine sarebbero potute diventare due delle tenniste migliori della storia.

Fonte: comingsoon
 

Roberto89

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Una famiglia vincente non è solo un film biografico ma anche una interessante storia di crescita personale

Si tratta del film che è valso l'Oscar come migliore attore protagonista a Will Smith, che nel film interpreta Richard Williams, padre delle due famose tenniste Serena e Venus Williams (nel film interpretate dalle giovani Demi Singleton e Saniyya Sidney). Will Smith era già stato candidato all'Oscar, sempre come miglior attore protagonista, con i film Alì (nel 2002) e La ricerca della felicità (nel 2007). Di certo la sua interpretazione in questo film gli ha fatto meritare l'Oscar, anche se personalmente ho preferito di più le interpretazioni di Denzel Washington in Macbeth e di Benedict Cumberbatch ne Il potere del cane (entrambi i film sono stati candidati all'Oscar per il miglior attore protagonista quest'anno, assieme ai film Tick, tick... boom! e A proposito dei Ricardo).

Tornando a Will Smith come protagonista della storia, senza dubbio la sua recitazione è stata molto convincente e interessante. Si tratta di un film biografico basato, come già detto, sulla storia della famiglia Williams, e in particolare su come il padre sia riuscito a far diventare le due figlie due talenti del tennis, tanto che poi entrambe hanno raggiunto il successo. Ma la storia non si concentra tanto sulle figlie quanto sul padre. Va ricordato che la situazione in cui la famiglia Williams è cresciuta non è delle migliori. “Circondati” da bianchi e probabilmente non visti di buon occhio già solo per il colore della loro pelle, crescere in un ambiente in cui la criminalità era all'ordine del giorno deve essere stata una vera sfida, sia per i genitori che per i figli (la famiglia aveva 5 figlie). A un certo punto Williams decide che farà di tutto perché le figlie raggiungano il successo (il vero Richard Williams ha detto di aver scritto all'epoca un piano d'azione di quasi 100 pagine), e così fin da bambine (entrambe hanno iniziato a 4 anni e mezzo, forse un po' troppo presto) le due figlie più giovani vengono allenate dal padre e dalla madre.

Ciò che più mi ha colpito di questo film è stato il modo in cui Will Smith è stato in grado di interpretare il personaggio del padre, in tutte le sue sfaccettature. Naturalmente non ho idea di come fosse la famiglia nella realtà, ma visto che il vero Richard Williams e la sua famiglia hanno partecipato alla realizzazione del film penso che il risultato sia abbastanza veritiero. Ciò che mi colpisce, dicevo, è la complessità del protagonista del film, sia nei lati positivi che in quelli negativi. Non è solo un film in cui un uomo di colore dà tutto sé stesso per assicurare una vita migliore alle sue figlie ma anche una storia di crescita personale. Infatti il protagonista, conscio del fatto che il mondo non darà loro nulla (e forse ancora meno per via del colore della loro pelle), decide di rincorrere il suo sogno a testa alta, spesso scontrandosi con le persone che ha davanti e senza mai cedere di un passo. A questo si aggiungono le difficoltà economiche che di certo non aiutano. Nonostante questo nel corso del film il protagonista riuscirà a capire che il suo atteggiamento nel far valere i propri diritti e lottare per un futuro migliore è tutt'altro che perfetto, riuscendo così a fare le scelte giuste e anche a diventare un genitore migliore.

In altre parole non si tratta solo di un film mirato all'ambiente sportivo e alla biografia della famiglia Williams. I temi che emergono sono infatti temi attuali anche oggi, forse anche più di prima visto che, col tempo che passa e con il superamento di certe barriere di pensiero (almeno in teoria), non è accettabile che ci siano ancora persone discriminate per motivi che non stanno né in cielo né in terra. Il film è perciò, secondo me, anche una testimonianza dei problemi che hanno caratterizzato il secolo scorso e che, purtroppo, fanno ancora parte della nostra quotidianità.

Detto questo, se devo trovare una pecca al film è che la parte sportiva è forse un po' troppo preponderante, specie nella parte finale del film. Se da un lato è comprensibile visto il genere del film, dall'altro diventa difficile restare coinvolti nel film in quelle parti in cui il tennis la fa da padrone, a meno di non essere appassionati di questo sport. Forse si poteva ridurre di un po' queste scene, dando più peso alla famiglia.

Una nota interessante è invece la scelta del regista di aggiungere alla fine del film alcune riprese della famiglia Williams e delle persone che hanno contribuito al successo delle due tenniste.

Voto: 3 stelle e mezza su 5 (in realtà qualcosa in più ma meno di 4)​
 
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