Armino - Pino Ippolito - Il fantastico regno delle Due Sicilie (Breve catalogo delle imposture neoborboniche)

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Editori Laterza
Collana: Fact Checking: la storia alla prova dei fatti

Brevissimo saggio sulle panzane neoborboniche che girano in rete, nelle librerie, e un tempo su questo forum, soprattutto per quel che riguarda la raccolta di fantasie di pino d'aprile e lino patruno.
Gli argomenti trattati sono le vere e proprie fake news indegne persino di whatsapp, a proposito:
1. del genocidio del popolo meridionale (poi qualcuno mi spieghi quando mai è esistito un popolo meridionale, come se si parlasse di ebrei, armeni o sioux)
2. della complicità della mafia con lo Stato del Piemonte per portare avanti la Spedizione dei Mille: non c'entravano nulla nè l'uno nè l'altro.
3. il commercio di schiavi da parte di Garibaldi (sì, e a tempo perso faceva anche lo spacciatore e il pappone con una mercedes bianca)
4. dei falsi miti su Pisacane e Mazzini
5. della mistificazione del brigantaggio
6. del saccheggio del Mezzogiorno
7. della ricchezza del Sud prima dell'unificazione: infatti, un conto è che fosse ricco il re e la nobiltà, un altro che fosse ricco lo stato o il popolo.
8. del primato industriale del Meridione....sì, senza strade, senza ponti, con una flotta navale fatta di barchette, con la borghesia che si doveva nascondere dalla polizia!
9. del falso mito secondo il quale i meridionali furono costretti a emigrare a causa dell'unificazione, quando i meridionali furono gli ultimi italiani ad emigrare e in minor numero (per vari motivi, non è nè una colpa nè un merito!), e soprattutto fu un periodo in cui emigrarono tutti in tutto il mondo, e non certo per colpa dei savoia.
10. il primato nell'istruzione del Meridione che aveva lasciato tutta l'istruzione in mano ai privati e in particolare ai preti.

Peccato manchino riferimenti a proposito:
11. del primato della prima ferrovia italiana (Napoli - Portici): sì che fu la prima in Italia, ma anche l'unica al mondo a servire solo a divertire il re e la nobiltà.
In pratica vale quanto il primato delle montagne russe più lunghe e alte dell'universo.
Anzi, considerando l'utilità della ferrovia, è un demerito, non un merito!
12. del fatto che i primi moti carbonari, e quindi il Risorgimento, nascono nel Meridione: piccolo dettaglio che non va dimenticato
13. del fatto che la Borghesia meridionale venne soffocata proprio dalla nobiltà reazionaria meridionale, non certo da Garibaldi
14. del fatto che i parlamentari meridionali, a maggioranza nel parlamento italiano perchè per l'appunto maggioranza della popolazione, non dicessero nemmeno pio a proposito di tutte quelle ingiustizie e stragi perpetrare (secondo i neoborbonici).
Magari l'Autore si rifarà più avanti.

Mi è piaciuto soprattutto la Conclusione dove l'Autore:
15. mette in guardia da tutti gli storpiamenti che i vari aprili e patruni fanno di Gramsci, Salvemini, Nitti... e di quelli di del boca che accosta i briganti ai Partigiani, e i savoia ad hitler
16. invita il lettore a domandarsi come mai questa follia revisionista neoborbonica vada così a braccetto con quella (guarda caso!) leghista.
Infatti, guarda un po' dove riceveva inchini e baciamano il matteo che qualche anno prima ancora canzonava i napoletani?
Domanda che ha una facile risposta: demolire quella cultura nazionale (non nazionalista) fatta di Risorgimento, I Guerra Mondiale, Resistenza e Lotta alla mafia, che ci hanno portato ad essere una nazione democratica e che una riga di maiali sta buttando all'aria per rosicchiarsi anche il midollo e non lasciare più nulla alle nuove generazioni (l'Autore lo dice con parole più gentili...)

Un libro molto interessante, che merita essere letto e stare in questo Forum, anche se in compagnia di un bel po' di muffa.
Come fatto in passato in altre discussioni, reputo che l'arretratezza del Mezzogiorno sia dovuto alla peggior classe dirigente europea dopo gli zar.
Non a caso, i Borbone, già di per se non proprio nè illuminati nè luminosi, furono messi lì dagli austriaci dopo il Congresso di Vienna, come un monumento alla loro politica reazionaria, perciò, cosa volete che gliene fregasse del popolo siciliano o pugliese? Ma veramente credete che si prodigarono a fargli strade, scuole, la più grande flotta del Mediterraneo, la più fiorente industria... bisogna essere proprio disperati ed avere bisogno di credere a qualunque cosa; sì, passo successivo, wanna marchi e mago dos nascimiento.
Il punto è che dire che la colpa è della classe dirigente non fa proprio comodo a chi chiede il voto e magari, a volte, quello di scambio non gli basta.
 
Ultima modifica:

lettore marcovaldo

Well-known member
Mi permetto di aggiungere, a chi interessato, che quasi mai si dice, a proposito del Brigantaggio che negli anni 40 e 50 dell'ottocento la Calabria (anzi le Calabrie) erano oggetto di periodiche operazioni militari "antibrigantaggio" dell'esercito Borbonico. Quindi, almeno in quei territori, qualche criticità c'era ....
 
Ultima modifica:

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Mi permetto di aggiungere, a chi interessato, che quasi mai si parla, a proposito del Brigantaggio, che negli anni 40 e 50 dell'ottocento la Calabria (anzi le Calabrie) erano oggetto di periodiche operazioni militari "antibrigantaggio" dell'esercito Borbonico. Quindi, almeno in quei territori, qualche criticità c'era ....
Il brigantaggio c'era praticamente ovunque, anche perchè per dar luogo al fenomeno basta un luogo dove nascondersi (i boschi nell'Italia del XIX secolo non mancavano) e un motivo, e anche di questi ce n'era a iosa, tra cui la renitenza alla leva (che c'era anche nel Regno delle Due Sicilie) o l'essere scacciati dalla terra natia dal signorotto di turno e, per legge (quelle sul vagabondaggio) non avere un luogo dove andare se non nascondersi nel bosco e sopravvivere come si poteva (caccia, pesca e... brigantaggio!).
Dalle tue parti che boschi non mancavano, lungo tutte le vie del sale che portavano in Piemonte e Lombardia, c'erano più briganti che commercianti, e tra questi il famoso brigante Brigidun (Brigidone...pensa te che nome per un delinquente!) che stava in una grotta del Monte Gazzo.
 
Alto