Cortellesi, Paola - C'è ancora domani

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Delia è "una brava donna di casa" nella Roma del dopoguerra: tiene il suo sottoscala pulito, prepara i pasti al marito Ivano e ai tre figli, accudisce il suocero scorbutico e guadagna qualche soldo rammendando biancheria, riparando ombrelli e facendo iniezioni a domicilio. Secondo il suocero però "ha il difetto che risponde", in un'epoca in cui alle donne toccava tenere la bocca ben chiusa. E Ivano ritiene sacrosanto riempirla di botte e umiliarla per ogni sua "mancanza". La figlia Marcella sta per fidanzarsi con il figlio del proprietario della pasticceria del quartiere, il che le darebbe la possibilità di migliorare il suo status e allontanarsi dalla condizione arretrata in cui vive la sua famiglia, nonché da quella madre sempre in grembiule e sempre soggetta alle angherie del marito. Per fortuna fuori casa Delia ha qualche alleato: un meccanico che le vuole bene, un'amica spiritosa che la incoraggia, un soldato afroamericano che vorrebbe darle una mano. E soprattutto, ha un sogno nel cassetto, sbocciato da una lettera ricevuta a sorpresa.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Nonostante sia una commedia, Paola Cortellesi, al suo esordio alla regia, è riuscita a raggiungere diversi obiettivi con questo film, fermo restando il genere in cui il film rientra.
È un film fatto sia per intrattenere che per educare, molto ben recitato (ho apprezzato in particolare la recitazione della Cortellesi e della Fanelli), con musiche piacevoli e l'ambientazione che richiama alla società dell'epoca del dopoguerra, con tanto di dialetto romano (non poteva mancare) e situazioni tipiche dell'epoca, ma attuali tuttora. Con questo film la Cortellesi racconta il passato ma parla del presente, perché la nostra società e la nostra cultura si portano ancora dietro i dogmi tipici di quell'epoca, che a sua volta si fondava su quelle passate. Ma se la nostra società vuole crescere, e ne ha davvero bisogno, deve prima di tutto prendere coscienza delle tare che si porta dietro.
Senza entrare nei dettagli della trama, il film mi è piaciuto molto, la Cortellesi ha saputo trattare temi importanti senza essere pedante né drammatica, con una bella sceneggiatura che ha portato a un film che parla di donne ma che è per tutti.

Voto: 4 stelle su 5
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Visto ieri.
Mi sembra un film necessario per il momento in cui siamo e mi è piaciuta molto la fine.

Detto questo, mi hanno lasciato un po' perplesso alcune cose come:
1. sono maneschi il suocero, il marito, il genero e il consuocero e se un uomo manesco non è, si direbbe soltanto perchè è da solo, e mi sembra un po' tirata come tesi;
2. a volte lo stile passa dal serio al grottesco, il che mi lasciava confuso sul tipo di film che stavo vedendo;
3. i personaggi passano dal serio o drammatico alla macchietta, come la Cortellesi quando fuma la sigaretta agitando le gambe che sembra Giulietta Masina: per me non ci sta;
4. alcuni attori e scene sono da mettersi le mani nei capelli, come quella dell'apprendista ombrellaio;
5. sta cosa della Cortellesi che prende ceffoni a tutto spiano senza dire pio e poi fa saltare il bar, non sta in piedi;
6. che poi il bar glielo faccia saltare il soldato americano, è fantasia nella fantasia proprio, e per un argomento reale e serio, forse c'era da essere un po' più attinenti alla realtà.

Senza bisogno di tirare in ballo il Neorealismo, per me il Cinema Italiano è passato da essere dal più bello in assoluto ad una cosa inguardabile, soprattutto dagli anni 80 in poi.
Se paragono questo film con quello che offre oggi il cinema, è quanto di meglio ci sia, non c'è dubbio; se lo paragono al Cinema, eeeh...si fa un po' fatica.
Do 6+ di incoraggiamento sperando tanto che la Cortellesi sollevi un po' il livello del cinema italiano.
 
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