Carrère, Emmanuel - I baffi

Roberto89

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È quasi un capriccio, uno scherzo, quello di tagliarsi i baffi, da parte del protagonista di questo inquietante romanzo. Ma ci sono scherzi (Milan Kundera insegna) che possono avere conseguenze anche molto gravi. Il nostro non più baffuto eroe si troverà infatti proiettato di colpo - lui che voleva solo fare una sorpresa alla moglie - in un universo da incubo: perché tutti quelli che lo conoscono da anni, e la moglie per prima, affermano di non averli mai visti, quei baffi, e che dunque nella sua faccia niente è cambiato. Il mondo comincia allora ad apparirgli «fuor di squadra», e il confine tra la realtà e la sua immaginazione sempre più sfumato. Delle due l'una: o è pazzo, o è vittima di un mostruoso complotto, ordito dalla moglie con la complicità di amici e colleghi, per convincerlo che è pazzo. Non gli resta che fuggire, il più lontano possibile. Ma servirà? O non è altro, la fuga stessa, che il punto di non ritorno? Per nessun lettore sarà facile ripensare a questo libro - in cui ritroviamo le atmosfere visionarie e paranoiche di quel Philip K. Dick sul quale Emmanuel Carrère ha scritto - senza un brivido di turbamento.
 

Roberto89

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È il primo libro che leggo di Carrère e sono rimasto catturato dalla sua narrazione. È incredibile come riesca a trascinare il lettore in una situazione surreale senza fargli dubitare per un solo istante che tutto questo sia possibile, senza bisogno di creare un mondo apposta in cui si svolga la storia o dover giustificare l'assurdità di ciò che sta narrando.
Il libro ci trascina nella mente del protagonista, che teme di stare impazzendo, e non possiamo far altro che seguirlo e vedere il mondo che lo circonda attraverso i suoi occhi, dubitare con lui, dubitare di tutto. Unico difetto, anche se si tratta di un romanzo breve alcune pagine le ho trovate un po' prolisse, forse l'autore si è concentrato troppo sulle riflessioni del protagonista a scapito di eventi che avrebbero portato avanti la trama, ma non mi sono comunque annoiato.
Il finale arriva come un palo contro cui sbatti mentre cammini, e ti lascia la stessa identica situazione di stordimento, ma secondo me è il finale perfetto per questa storia.

Voto: 4 stelle su 5
Nota: forse 4 stelle sono tante per questo libro (comparandolo all'esperienza di lettura di altri libri a cui ho dato 4 stelle), ma 3,5 mi sembrano poche, quindi vada per 4.
 
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darida

Well-known member
Molto incuriosita,mi piacciono le situazioni surreali belle spinte e questa mi ispira proprio!😉

Mi era piaciuto molto di questo autore ' La settimana bianca'👍
 

isola74

Lonely member
Non ho capito se mi sia piaciuto o meno. Anzi, posso dire che l'ho letto con voracità perché la storia ti cattura, ed anche l'abilità dello scrittore di trascinarti in un vortice di eventi che diventano sempre più surreali, ma da cui non riesci a staccarti. Quindi, mentre lo leggevo mi piaceva.
Ti fai un'idea all'inizio e non ne dubiti quasi mai, perché anche tu finisci con il far parte di questo vortice di eventi.
Un libro sulla pazzia? piuttosto io direi sulla assurdità della vita, sugli eventi da cui ti fai ingarbugliare senza quasi accorgertene, almeno all'inizio. Capita a tutti, almeno fino ad un certo punto, è ovvio.
La differenza la fa forse una mente più o meno influenzabile? un carattere più o meno debole?
"il cervello è una sfoglia di cipolla" si dice dalle mie parti.... :)

Il finale è un colpo secco, ben assestato.
 

darida

Well-known member
Mi ispira tanto!
Di solito mi piace nei racconti surreali quella sensazione di sospensione del gradimento,a piccole dosi neh! :mrgreen:

Minerva, tieniti pronta per leggerlo insieme a breve 👍 ovviamente l'appello vale per tutti 😉
 

Pathurnia

if you have to ask what jazz is you'll never know
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