Lugli, Massimo - Quei bravi ragazzi del Circeo

qweedy

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"1975. Roma e l’Italia intera sono sconvolte dalla notizia di un crimine talmente efferato da essere inconcepibile. In un piccolo comune della provincia di Latina, tre giovani di buona famiglia hanno rapito e torturato per un giorno e una notte due ragazze, uccidendone una e causando gravi ferite all’altra prima di essere arrestati. Chi sono questi tre aguzzini, e come sono potuti arrivare a commettere un atto così crudele? La verità ha le sue radici nella tormentata vita sociale degli anni Settanta, in cui il culto della violenza e l’ideologia neofascista allungano i loro tentacoli anche negli ambienti più insospettabili... Con la maestria che li ha consacrati nell’olimpo degli scrittori noir italiani, Massimo Lugli e Antonio Del Greco ripercorrono i traumatici eventi del massacro del Circeo, raccontando i pregressi dei colpevoli, lo svolgersi dei fatti e le conseguenze di uno dei crimini più tristemente celebri della storia italiana."

Massimo Lugli, cronista di nera, con Antonio Del Greco, ex dirigente della squadra omicidi, ripercorrono il massacro del Circeo. Cambiano i nomi dei protagonisti, ma non tutti i dettagli della storia e del clima politico degli anni Settanta.

Roma, 1975, tre militanti di estrema destra (Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido) in una villa al Circeo sequestrano, torturano e violentano due ragazzine (Donatella Colasanti e Rosaria Lopez). Poi le uccidono e caricano in macchina, per far sparire i cadaveri, ma Donatella riesce a fingersi morta e quando i tre lasciano l’auto per andare in pizzeria, riesce ad attirare l’attenzione ed è salva. Guido viene arrestato immediatamente, Izzo poco dopo. Ghira invece scompare, è latitante. Tutti e tre vengono condannati all’ergastolo (pena poi ridotta a trent’anni per Guida). Trent’anni dopo, nel 2005, la vicenda torna alla ribalta quando nel giro di pochi mesi Izzo in semilibertà uccide altre due donne (Maria Carmela Linciano e Valentina Maiorano), venendo condannato nuovamente all’ergastolo; si scopre che Ghira era morto all'estero nel 1994, sotto il falso nome di Massimo Testa de Andres; infine Donatella Colasanti muore per un cancro. Quattro anni dopo, nel 2009, Guido termina di scontare la pena.
Da ricordare che solamente dal 1996 lo stupro è reato contro la persona, anche grazie all’impegno di Donatella Colasanti.

Consigliato a chi non conosce questa storia e quest'epoca. L'ambientazione socio-culturale degli anni Settanta è particolarmente accurata.

Personalmente ricordavo molto bene queste vicende, perciò non mi ha aggiunto nulla. Non mi è piaciuto che abbiano cambiato tutti i nomi, come fosse un'opera di fantasia. E' tutto documentato, perchè cambiare i nomi?
Ho preferito la miniserie televisiva "Circeo", che pure dava molto spazio all'ambientazione socio-culturale degli anni Settanta.
 
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