MaxCogre
Well-known member
da wiki: "La conquista della felicità (1930) è un saggio di Bertrand Russell. Si tratta di un testo divulgativo che non richiede particolari conoscenze propedeutiche di base, e che cerca di rispondere all'interrogativo sulle possibilità di felicità individuale nella società contemporanea."
Ecco, con questo copia e incolla ho già violato un mazzetto di regole per essere felici. Ma la coerenza è uomo, e io modestamente lo nacqui...
dunque da dove iniziare questa pseudo-recensione? Sicuramente dal fatto che mi sta piacendo tantissimo. Non sono daccordo con la descrizione di wiki che liquida questo prezioso volume come 'testo divulgativo', evocando una specie di superquark o di semplificiosità. No, Bertrand Russel è un filosofo, e qui maggiormente lo è, perché lo scopo ultimo della filosofia quale mai sarebbe se non la felicità dell'uomo? L'aspetto che forse ha indotto in errore il commentatore è che Russel è quello del ragionamento pratico, semplice e dritto (e quindi inoppugnabile): sediamoci al tavolo e osserviamo, cosa ti rende infelice? Perchè? Cosa ti rende felice? Perchè? La società aiuta o rema contro?
MA il ragionamento è semplice una volta che uno l'ha pronunciato lol, ma ci sta una vita di pensiero dietro per arrivare ad una sintesi così perfetta.
Naturalmente i filosofi dell'antichità avevano le loro 'strategie' per la felicità, adeguate ai tempi: stoici, epicurei, etc etc. Russel porta la problematica nell'età e società moderna, che per lui è quella degli anni 30. Incredibilmente, per moltissime delle cose scritte, nel 2024 è solo cambiata la forma e l'intensità degli attentati al nostro benessere (le 'eccitazioni passive' come velenoso antidoto alla noia, che vi viene in mente?), per il resto mutatis mutandis vi sembrerà il libro perfetto da portarsi dietro tutti i giorni. Ogni maledetto e benedetto capitolo ho letto la pagina e mi sono guardato allo specchio, e ho visto sulla mia faccia il riflesso della verità. La psicologia dirà, a seconda della scuola, per guarire dalla infelicità devi rivivere il trauma infantile, oppure: non ti preoccupare della causa, correggi i tuoi atteggiamenti disfunzionali. Russel ci dice: ragiona, cazzo! E ha ragione lol. Consigliatissimo, basta coi fuffosi manuali di automiglioramento, andiamo da Bertrand invece, andiamo a ragionare!
Ecco, con questo copia e incolla ho già violato un mazzetto di regole per essere felici. Ma la coerenza è uomo, e io modestamente lo nacqui...
dunque da dove iniziare questa pseudo-recensione? Sicuramente dal fatto che mi sta piacendo tantissimo. Non sono daccordo con la descrizione di wiki che liquida questo prezioso volume come 'testo divulgativo', evocando una specie di superquark o di semplificiosità. No, Bertrand Russel è un filosofo, e qui maggiormente lo è, perché lo scopo ultimo della filosofia quale mai sarebbe se non la felicità dell'uomo? L'aspetto che forse ha indotto in errore il commentatore è che Russel è quello del ragionamento pratico, semplice e dritto (e quindi inoppugnabile): sediamoci al tavolo e osserviamo, cosa ti rende infelice? Perchè? Cosa ti rende felice? Perchè? La società aiuta o rema contro?
MA il ragionamento è semplice una volta che uno l'ha pronunciato lol, ma ci sta una vita di pensiero dietro per arrivare ad una sintesi così perfetta.
Naturalmente i filosofi dell'antichità avevano le loro 'strategie' per la felicità, adeguate ai tempi: stoici, epicurei, etc etc. Russel porta la problematica nell'età e società moderna, che per lui è quella degli anni 30. Incredibilmente, per moltissime delle cose scritte, nel 2024 è solo cambiata la forma e l'intensità degli attentati al nostro benessere (le 'eccitazioni passive' come velenoso antidoto alla noia, che vi viene in mente?), per il resto mutatis mutandis vi sembrerà il libro perfetto da portarsi dietro tutti i giorni. Ogni maledetto e benedetto capitolo ho letto la pagina e mi sono guardato allo specchio, e ho visto sulla mia faccia il riflesso della verità. La psicologia dirà, a seconda della scuola, per guarire dalla infelicità devi rivivere il trauma infantile, oppure: non ti preoccupare della causa, correggi i tuoi atteggiamenti disfunzionali. Russel ci dice: ragiona, cazzo! E ha ragione lol. Consigliatissimo, basta coi fuffosi manuali di automiglioramento, andiamo da Bertrand invece, andiamo a ragionare!
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