Rita Mora Castro è una bravissima avvocatessa praticante sfruttata da uno studio legale e costretta, pur di guadagnarsi il pane, a far assolvere i peggiori delinquenti.
Delusa e frustrata, accetta di incontrare una persona misteriosa che la rintraccia e le dà un appuntamento al buio promettendole una svolta professionale e finanziaria.
Al buio in tutti i sensi, perché Rita intraprende un lungo viaggio bendata prima di incontrare il boss del cartello messicano Manitas del Monte, il quale le promette cifre vertiginose purché lei lo aiuti a cambiare sesso e vita.
Tutto ciò, che è solo l'inizio del film, sembrerebbe molto inverosimile: chi è, oggigiorno, la pazza che accetta di incontrare un perfetto sconosciuto riuscito a scovarla non si sa come? Al massimo chiama la polizia...
Ma qui siamo in un film scoppiettante e barocco (così è stato definito, e mai definizione fu più corretta) in cui la sospensione dell'incredulità si incastra benissimo.
Non voglio raccontare più niente della trama, è bello scoprirla e stupirsi pian piano, confondersi, commuoversi, storcere il naso e spesso restare sconcertati.
Quanto mi è piaciuto questo film candidato a 13 Oscar e vincitore a Cannes io non lo so dire. So solo che non so da quanto tempo non vedevo un film che mi desse tanta soddisfazione.
Di che genere si tratta? Non lo so, perché accoglie tutti i generi. E' un musical, genere che di solito mi annoia ma qui è impossibile annoiarsi, perché le belle voci delle attrici ci spiegano a intervalli ben dosati l'essenza che abbiamo già colto vedendo il resto e alleggeriscono scene tragiche con balli mirabolanti e musiche moderne e ritmate. E' a suo modo un thriller, anche piuttosto crudo; è un dramma, senza ombra di dubbio. E' estremamente sopra le righe, ma non dà mai fastidio. E, la cosa più bella e vera di tutte, è contraddittorio come la vita e come le persone reali, perché Emilia Pérez è tutto e niente: amabile e violenta, generosa e senza scrupoli, capace della massima solidarietà e della più bieca distruzione.
Un film totalmente privo di giudizio e di moralismo, brillante, vivo e folle, toccante e originalissimo, in cui si respira fortemente un'aria centro/sudamericana, eppure il regista è francese, quindi due volte bravo. Bellissime prove attoriali di Karla Sofia Gascon/Emilia, Zoe Saldana/Rita, e mi ha meravigliato Selena Gomez che interpreta Jessie, la moglie di Manitas: avevo un pregiudizio su di lei, pensavo fosse una cantante pop molto leggera invece, oltre ad avere una bellissima voce, qui il suo ruolo è difficile e intenso.
Ecco, intenso e bellissimo: così è per me questo film.
Delusa e frustrata, accetta di incontrare una persona misteriosa che la rintraccia e le dà un appuntamento al buio promettendole una svolta professionale e finanziaria.
Al buio in tutti i sensi, perché Rita intraprende un lungo viaggio bendata prima di incontrare il boss del cartello messicano Manitas del Monte, il quale le promette cifre vertiginose purché lei lo aiuti a cambiare sesso e vita.
Tutto ciò, che è solo l'inizio del film, sembrerebbe molto inverosimile: chi è, oggigiorno, la pazza che accetta di incontrare un perfetto sconosciuto riuscito a scovarla non si sa come? Al massimo chiama la polizia...
Ma qui siamo in un film scoppiettante e barocco (così è stato definito, e mai definizione fu più corretta) in cui la sospensione dell'incredulità si incastra benissimo.
Non voglio raccontare più niente della trama, è bello scoprirla e stupirsi pian piano, confondersi, commuoversi, storcere il naso e spesso restare sconcertati.
Quanto mi è piaciuto questo film candidato a 13 Oscar e vincitore a Cannes io non lo so dire. So solo che non so da quanto tempo non vedevo un film che mi desse tanta soddisfazione.
Di che genere si tratta? Non lo so, perché accoglie tutti i generi. E' un musical, genere che di solito mi annoia ma qui è impossibile annoiarsi, perché le belle voci delle attrici ci spiegano a intervalli ben dosati l'essenza che abbiamo già colto vedendo il resto e alleggeriscono scene tragiche con balli mirabolanti e musiche moderne e ritmate. E' a suo modo un thriller, anche piuttosto crudo; è un dramma, senza ombra di dubbio. E' estremamente sopra le righe, ma non dà mai fastidio. E, la cosa più bella e vera di tutte, è contraddittorio come la vita e come le persone reali, perché Emilia Pérez è tutto e niente: amabile e violenta, generosa e senza scrupoli, capace della massima solidarietà e della più bieca distruzione.
Un film totalmente privo di giudizio e di moralismo, brillante, vivo e folle, toccante e originalissimo, in cui si respira fortemente un'aria centro/sudamericana, eppure il regista è francese, quindi due volte bravo. Bellissime prove attoriali di Karla Sofia Gascon/Emilia, Zoe Saldana/Rita, e mi ha meravigliato Selena Gomez che interpreta Jessie, la moglie di Manitas: avevo un pregiudizio su di lei, pensavo fosse una cantante pop molto leggera invece, oltre ad avere una bellissima voce, qui il suo ruolo è difficile e intenso.
Ecco, intenso e bellissimo: così è per me questo film.