qweedy
Well-known member
"1861, Virginia. La Guerra civile infuria e nel salotto di Augustus Clement, dove un tempo la moglie riceveva gli ospiti, ora sono accampati i feriti delle truppe unioniste. Accovacciato in un angolo c’è anche il cappellano March, che si perde nei ricordi di una notte di vent’anni prima quando, ancora venditore ambulante, era stato ospite di Augustus e aveva scoperto i baci e le carezze di Grace, la bella schiava di colore dei Clement. Per scacciare il turbamento di quella primavera, il cappellano estrae dalla tasca un piccolo involto di seta con un riccio biondo, un ciuffo nero, un ricciolo castano: le ciocche dei capelli di Amy, Beth e Meg, le sue figlie, le sue piccole donne lontane…
Geraldine Brooks rivolge un doppio omaggio a Piccole donne. Da un lato narra quello che nel celebre libro della Alcott è taciuto (l’anno che Mr. March trascorse in guerra) e, dall’altro, modella la figura di quest’ultimo su quella del padre vero della Alcott, Bronson Alcott, uno dei grandi esponenti dell’idealismo americano del XIX secolo con Emerson e Thoreau."
Premio Pulitzer 2006, affronta il tema della guerra di secessione americana, la lotta alla schiavitù, John Brown, raccontando l'anno di guerra del cappellano dell'Unione March, il padre delle Piccole donne, basandosi sui diari veri del padre della Alcott, che fu uno dei grandi esponenti dell'idealismo americano del XIX secolo, insieme a Emerson e Thoreau, che pure compaiono nel libro. Racconta la parte di storia taciuta dalla Alcott, ciò che il signor March ha vissuto nell'anno passato lontano dalla sua famiglia, combattendo durante la guerra civile.
E' l'ultimo libro che mi restava da leggere di Geraldine Brooks e l'ho apprezzato tantissimo, non mi aspettavo mi piacesse così tanto.
Notevole la precisione storica.
Consigliatissimo a chi ama questi argomenti (guerra civile americana, lotta alla schiavitù).
La primavera qui non è quella che conosciamo noi, la fredda e umida promessa di disgelo e il terreno ghiacciato che si muta in fanghiglia. Qui, un bel giorno, dal cielo piomba improvviso il caldo, e si respira e ci si muove come tuffati in una pentola di minestra. Immediatamente la vegetazione sprizza fuori dal terreno con una forza irresistibile. Proprio quando il corpo vorrebbe rallentare il ritmo e abbandonarsi alla pigrizia, deve invece impegnarsi, perché la sfida, per il lavoro dell’uomo, è quella di tenere il passo con la Natura, o altrimenti venire sopraffatto dalla sua eccessiva generosità.
Geraldine Brooks rivolge un doppio omaggio a Piccole donne. Da un lato narra quello che nel celebre libro della Alcott è taciuto (l’anno che Mr. March trascorse in guerra) e, dall’altro, modella la figura di quest’ultimo su quella del padre vero della Alcott, Bronson Alcott, uno dei grandi esponenti dell’idealismo americano del XIX secolo con Emerson e Thoreau."
Premio Pulitzer 2006, affronta il tema della guerra di secessione americana, la lotta alla schiavitù, John Brown, raccontando l'anno di guerra del cappellano dell'Unione March, il padre delle Piccole donne, basandosi sui diari veri del padre della Alcott, che fu uno dei grandi esponenti dell'idealismo americano del XIX secolo, insieme a Emerson e Thoreau, che pure compaiono nel libro. Racconta la parte di storia taciuta dalla Alcott, ciò che il signor March ha vissuto nell'anno passato lontano dalla sua famiglia, combattendo durante la guerra civile.
E' l'ultimo libro che mi restava da leggere di Geraldine Brooks e l'ho apprezzato tantissimo, non mi aspettavo mi piacesse così tanto.
Notevole la precisione storica.
Consigliatissimo a chi ama questi argomenti (guerra civile americana, lotta alla schiavitù).
La primavera qui non è quella che conosciamo noi, la fredda e umida promessa di disgelo e il terreno ghiacciato che si muta in fanghiglia. Qui, un bel giorno, dal cielo piomba improvviso il caldo, e si respira e ci si muove come tuffati in una pentola di minestra. Immediatamente la vegetazione sprizza fuori dal terreno con una forza irresistibile. Proprio quando il corpo vorrebbe rallentare il ritmo e abbandonarsi alla pigrizia, deve invece impegnarsi, perché la sfida, per il lavoro dell’uomo, è quella di tenere il passo con la Natura, o altrimenti venire sopraffatto dalla sua eccessiva generosità.