ryoko
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...altre cronache dal grande show.
Il secondo volume della raccolta di articoli scritti da Baricco su La Stampa e La Repubblica.
Per Baricco Barnum è un mondo che si squaderna come un Grande Show, come una sequenza ininterrotta di spettacoli: spettacoli che son tali per definizione e spettacoli che son tali loro malgrado, gli uni e gli altri registrati con divertita passione.
Perché tutto quello che Baricco vedeva intorno gli sembrava "un grande spettacolo di clown, domatori e acrobati; e mi piaceva l'idea di provare a raccontarlo, un po' alla volta, così come veniva". Ecco dunque di tutto un po': il pianista Sviatoslav Richter che suona Bach come "un copista benedettino ipnotizzato dal carisma del testo sacro"; i tennisti Ivanisevic e Korda "perfetta imitazione di un videogame"; Pier Paolo Pasolini che "pensava volando"; il concerto di Jovanotti "un tunnel ritmico che scava sotto la terra delle settemila vite dei settemila presenti".
Il mondo appare popolato di personaggi che diventano tutti metafora di ciò che siamo, o non siamo, o vorremmo essere.
Anche in questo libro, come nel primo volume, Baricco seduce con il suo stile e la sua ironia. Incredibile come in spazi tanto ristretti (solo 80 righe per ogni capitolo) Baricco riesca a raccontare un vissuto così completo.
Il secondo volume della raccolta di articoli scritti da Baricco su La Stampa e La Repubblica.
Per Baricco Barnum è un mondo che si squaderna come un Grande Show, come una sequenza ininterrotta di spettacoli: spettacoli che son tali per definizione e spettacoli che son tali loro malgrado, gli uni e gli altri registrati con divertita passione.
Perché tutto quello che Baricco vedeva intorno gli sembrava "un grande spettacolo di clown, domatori e acrobati; e mi piaceva l'idea di provare a raccontarlo, un po' alla volta, così come veniva". Ecco dunque di tutto un po': il pianista Sviatoslav Richter che suona Bach come "un copista benedettino ipnotizzato dal carisma del testo sacro"; i tennisti Ivanisevic e Korda "perfetta imitazione di un videogame"; Pier Paolo Pasolini che "pensava volando"; il concerto di Jovanotti "un tunnel ritmico che scava sotto la terra delle settemila vite dei settemila presenti".
Il mondo appare popolato di personaggi che diventano tutti metafora di ciò che siamo, o non siamo, o vorremmo essere.
Anche in questo libro, come nel primo volume, Baricco seduce con il suo stile e la sua ironia. Incredibile come in spazi tanto ristretti (solo 80 righe per ogni capitolo) Baricco riesca a raccontare un vissuto così completo.
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