Ugly Betty
Scimmia ballerina
Toccante e commovente la lotta per la vita del pinguino imperatore. Una lotta in cui l'elemento determinante perché a vincere sia la vita - e non l'inverno, spietato avversario – è l'amore.
E proprio come un film sentimentale è costruito questo documentario francese campione d'incassi: la prassi riproduttiva del pinguino ha infatti un'incredibile presa emotiva, almeno per cuori duri come quelli umani di questi tempi.
Sospeso nel silenzio visivo e sonoro del Mare Antartico, il film segue l'annuale avventura di questi teneri e (apparentemente) goffi animali che per riprodursi devono compiere un va' e vieni continuo tra il nord (dove sfocia l'oceano e il cibo abbonda) e il sud (dove la banchisa è deserta ma stabile). Maschi e femmine si uniscono nel canto, e formano delle coppie fisse che stringono un patto d'amore che è l'unica speranza di sopravvivenza per i piccoli a -40°.
La voce di Fiorello ci accompagna lungo questo meraviglioso viaggio, e lo fa con garbo e senza lasciarsi andare a facili scimmiottature. Assai diversa, ma non meno riuscita, è la colonna sonora originale di Émilie Simon, poco più che ventenne virgulto della composizione sperimentale, dai toni fortemente vicini a Björk – che certo sarebbe stata a suo agio tra i ghiacci dell'Antartico.
Successo meritatissimo quello del film, frutto del lavoro pressoché eroico di Luc Jacquet e della sua troupe, e soprattutto della Natura, inesauribile sorgente di storie eccezionali.
o mamma mia..che orrore...non mi è affatto piaciuto...insomma è un documentario sui pinguini..du balon a vederlo...
E proprio come un film sentimentale è costruito questo documentario francese campione d'incassi: la prassi riproduttiva del pinguino ha infatti un'incredibile presa emotiva, almeno per cuori duri come quelli umani di questi tempi.
Sospeso nel silenzio visivo e sonoro del Mare Antartico, il film segue l'annuale avventura di questi teneri e (apparentemente) goffi animali che per riprodursi devono compiere un va' e vieni continuo tra il nord (dove sfocia l'oceano e il cibo abbonda) e il sud (dove la banchisa è deserta ma stabile). Maschi e femmine si uniscono nel canto, e formano delle coppie fisse che stringono un patto d'amore che è l'unica speranza di sopravvivenza per i piccoli a -40°.
La voce di Fiorello ci accompagna lungo questo meraviglioso viaggio, e lo fa con garbo e senza lasciarsi andare a facili scimmiottature. Assai diversa, ma non meno riuscita, è la colonna sonora originale di Émilie Simon, poco più che ventenne virgulto della composizione sperimentale, dai toni fortemente vicini a Björk – che certo sarebbe stata a suo agio tra i ghiacci dell'Antartico.
Successo meritatissimo quello del film, frutto del lavoro pressoché eroico di Luc Jacquet e della sua troupe, e soprattutto della Natura, inesauribile sorgente di storie eccezionali.
o mamma mia..che orrore...non mi è affatto piaciuto...insomma è un documentario sui pinguini..du balon a vederlo...