elena
aunt member
Il gioco degli occhi, terzo volume dell’articolata autobiografia dell’autore, è incentrato su Vienna negli anni immediatamente antecedenti l’Anschluss. L’immagine della città viene delineata attraverso i grandi interpreti del mondo culturale dell’epoca: scrittori, musicisti, pittori, scultori, filosofi che Canetti ha avuto l’onore di conoscere già in giovane età. E’ innegabile il fascino di leggere le descrizioni di autori quali Musil o Joyce analizzati non solo come mostri sacri della letteratura ma anche come semplici uomini, con le loro debolezze e fissazioni: tra i tanti, mi viene in mente la reazione permalosa di Musil quando viene a sapere che Canetti ha inviato in lettura anche a Thomas Mann il suo romanzo Die Blendung (tradotto come Auto da fè in italiano). Tale atteggiamento intransigente non preclude la famosa citazione di Canetti "Musil ci sarà ancora quando si sbadiglierà su Thomas Mann”.
La figura che più mi ha colpito è l’intrigante Dottor Sonne, figura probabilmente romanzesca che racchiude in sé, oltre ad una sconfinata cultura, una capacità di analisi della società e di previsione dei futuri eventi che colpiranno l’Europa. Il Dottor Sonne rappresenta una sorta guida spirituale, di luce (Sonne = sole) che illumina il percorso del giovane Canetti: all’inizio pensavo che dietro questa figura si celasse un notissimo letterato ma poi ho percepito che questo singolare personaggio probabilmente simboleggia il pensiero puro ed elevato non contaminato dalla realizzazione di alcuna opera e, pertanto, fuori dagli affanni e dagli inevitabili compromessi o agganci necessari per esseri ammessi all’interno di una determinata elite intellettuale.
Biografia molto avvincente perché sostanzialmente non incentrata solo sulla figura dell’autore ma sui tanti artisti ruotanti intorno all’affascinante Vienna degli anni ’30, di cui il Cafè Museum può essere considerato l’emblema-ritrovo.
La figura che più mi ha colpito è l’intrigante Dottor Sonne, figura probabilmente romanzesca che racchiude in sé, oltre ad una sconfinata cultura, una capacità di analisi della società e di previsione dei futuri eventi che colpiranno l’Europa. Il Dottor Sonne rappresenta una sorta guida spirituale, di luce (Sonne = sole) che illumina il percorso del giovane Canetti: all’inizio pensavo che dietro questa figura si celasse un notissimo letterato ma poi ho percepito che questo singolare personaggio probabilmente simboleggia il pensiero puro ed elevato non contaminato dalla realizzazione di alcuna opera e, pertanto, fuori dagli affanni e dagli inevitabili compromessi o agganci necessari per esseri ammessi all’interno di una determinata elite intellettuale.
Biografia molto avvincente perché sostanzialmente non incentrata solo sulla figura dell’autore ma sui tanti artisti ruotanti intorno all’affascinante Vienna degli anni ’30, di cui il Cafè Museum può essere considerato l’emblema-ritrovo.