Giuseppe M.
tuttoilnulla.iobloggo.com
Sono Giuseppe Mossa, un agnostico-anarco-social-utopista, apostata, nichilista, cosmopolita con l'hobby della lettura, dei viaggi, della socializzazione, del computer e molti altri.
Non amo dormire per evitare di perdere prezioso tempo.
Ho studiato Informatica, Scienze Politiche ed altre amenità, lasciando di frequente incompiuti i percorsi formativi regolati, sovente senza motivo, da norme ferree (altra cosa che non apprezzo).
Girata l'Italia ho iniziato ad approfondire la conoscenza dell'Europa, stabilendomi anche un paio d'anni a Siviglia.
Ho spesso trasformato in lavoro le mie passioni e farlo con la scrittura sarebbe il mio ideale di vita: non più legato ai luoghi potrei esprimere tutta la voglia di comunicare che sento e trovare nuovi spunti di conversazione, vivendo di quel che mi piace fare.
Con questi scopi è nato "Tutto il nulla", il mio primo libro completo, di circa 200 pagine, in attesa di pubblicazione.
Gli ho dedicato un blog all'indirizzo http://tuttoilnulla.iobloggo.com/ dove è possibile trovare ulteriori informazioni su di me, sul libro, sui miei componimenti, i progetti, gli aggiornamenti, estratti e tanto altro.
Il link è sempre presente sullo spazio della mia firma.
Tutto il nulla tratta riflessioni e studi sul fenomeno vita osservati da un ‘non addetto ai lavori’ ossessionato dall’inspiegato. Il genere si accosta al saggio romanzato.
Per facilitare la lettura di temi importanti ho preferito alternare i capitoli con descrizioni e dialoghi.
L’incipit, dall’introduzione esordisce:
Il pensiero…
Meglio sarebbe dire ‘il pensare’.
È incredibile immaginare a tutto il vuoto che lo cinge, e come esso possa allo stesso tempo colmarlo: stiamo parlando d’immaterialità, però amalgamata in un tutto con il suo stesso contrario.
Ed al primo capitolo:
Dopo tanto affanno, finalmente riuscii ad assopirmi.
Si potrebbe enunciare che “dormire è un po’ morire”, malgrado abbia fatto questa esperienza già oltre diecimila volte, ancora non mi abituo all’idea e non mi faccio ragione di nemmeno uno dei due eventi…
Il libro prosegue con una dettagliata descrizione di una lunga passeggiata tra un percorso che s’intreccia con un luogo irreale ma vivo, trasformando quasi subito la trama in un racconto metafisico che giustifica il tema ricercato dalla parte saggistica del testo.
Segue la trattazione di argomenti come caso, nulla, credo, tempo, amore, ecc., con l’alternanza “capitolo romanzato/capitolo in forma di trattato”. Ausilio di citazioni imprescindibili (per temi come quelli trattati) di autori di ogni tempo.
Il protagonista, alter ego dell’autore o del lettore, si delinea molto a rilento nel corso dei capitoli e nel solo aspetto psicologico. Si lascia sopraffare dai suoi pensieri dimenticandosi quasi di quello che lo circonda ed è alla ricerca di conclusioni universali che non troverà mai…
I personaggi secondari, a volte patchwork di caratteri di persone reali, servono da pretesto per accennare, commentare o approfondire alcuni temi. Sono delineati spesso da accurate descrizioni della loro fisicità, della loro storia o delle azioni che stanno svolgendo nel momento in cui entrano in contatto con il nostro viaggiatore protagonista.
La grafica usata nel libro (formattazione, immagini, punteggiatura) mira a tener sempre viva l’attenzione, a prevenire la possibilità di noia nella lettura e a comunicare il pensiero descritto quanto meglio possibile anche con una serie di piccoli espedienti grafici (come la scritta apice in forma di apice o comprimere scritto compresso, ecc.) o l’utilizzo misurato dell’umorismo.
Il saggio si chiude con la fine del viaggio descritto nella parte romanzata e le conclusioni, le risposte ai quesiti dei vari capitoli e sui dubbi riguardo alla verità, senza comunque volersi porre e presentare come conclusivo.
Il libro ha già una copertina, la formattazione e l’idea completa di come potrebbe andare in stampa.
Le critiche ufficiali scritte al momento sono le seguenti:
(Editrice Nuovi Autori)
(Direttore Editoriale KIMERIK)
Vi ringrazio per esservi interessati, arrivando alla fine di questa lettura, e spero di aver stuzzicato la vostra curiosità.
Non amo dormire per evitare di perdere prezioso tempo.
Ho studiato Informatica, Scienze Politiche ed altre amenità, lasciando di frequente incompiuti i percorsi formativi regolati, sovente senza motivo, da norme ferree (altra cosa che non apprezzo).
Girata l'Italia ho iniziato ad approfondire la conoscenza dell'Europa, stabilendomi anche un paio d'anni a Siviglia.
Ho spesso trasformato in lavoro le mie passioni e farlo con la scrittura sarebbe il mio ideale di vita: non più legato ai luoghi potrei esprimere tutta la voglia di comunicare che sento e trovare nuovi spunti di conversazione, vivendo di quel che mi piace fare.
Con questi scopi è nato "Tutto il nulla", il mio primo libro completo, di circa 200 pagine, in attesa di pubblicazione.
Gli ho dedicato un blog all'indirizzo http://tuttoilnulla.iobloggo.com/ dove è possibile trovare ulteriori informazioni su di me, sul libro, sui miei componimenti, i progetti, gli aggiornamenti, estratti e tanto altro.
Il link è sempre presente sullo spazio della mia firma.
Tutto il nulla tratta riflessioni e studi sul fenomeno vita osservati da un ‘non addetto ai lavori’ ossessionato dall’inspiegato. Il genere si accosta al saggio romanzato.
Per facilitare la lettura di temi importanti ho preferito alternare i capitoli con descrizioni e dialoghi.
L’incipit, dall’introduzione esordisce:
Il pensiero…
Meglio sarebbe dire ‘il pensare’.
È incredibile immaginare a tutto il vuoto che lo cinge, e come esso possa allo stesso tempo colmarlo: stiamo parlando d’immaterialità, però amalgamata in un tutto con il suo stesso contrario.
Ed al primo capitolo:
Dopo tanto affanno, finalmente riuscii ad assopirmi.
Si potrebbe enunciare che “dormire è un po’ morire”, malgrado abbia fatto questa esperienza già oltre diecimila volte, ancora non mi abituo all’idea e non mi faccio ragione di nemmeno uno dei due eventi…
Il libro prosegue con una dettagliata descrizione di una lunga passeggiata tra un percorso che s’intreccia con un luogo irreale ma vivo, trasformando quasi subito la trama in un racconto metafisico che giustifica il tema ricercato dalla parte saggistica del testo.
Segue la trattazione di argomenti come caso, nulla, credo, tempo, amore, ecc., con l’alternanza “capitolo romanzato/capitolo in forma di trattato”. Ausilio di citazioni imprescindibili (per temi come quelli trattati) di autori di ogni tempo.
Il protagonista, alter ego dell’autore o del lettore, si delinea molto a rilento nel corso dei capitoli e nel solo aspetto psicologico. Si lascia sopraffare dai suoi pensieri dimenticandosi quasi di quello che lo circonda ed è alla ricerca di conclusioni universali che non troverà mai…
I personaggi secondari, a volte patchwork di caratteri di persone reali, servono da pretesto per accennare, commentare o approfondire alcuni temi. Sono delineati spesso da accurate descrizioni della loro fisicità, della loro storia o delle azioni che stanno svolgendo nel momento in cui entrano in contatto con il nostro viaggiatore protagonista.
La grafica usata nel libro (formattazione, immagini, punteggiatura) mira a tener sempre viva l’attenzione, a prevenire la possibilità di noia nella lettura e a comunicare il pensiero descritto quanto meglio possibile anche con una serie di piccoli espedienti grafici (come la scritta apice in forma di apice o comprimere scritto compresso, ecc.) o l’utilizzo misurato dell’umorismo.
Il saggio si chiude con la fine del viaggio descritto nella parte romanzata e le conclusioni, le risposte ai quesiti dei vari capitoli e sui dubbi riguardo alla verità, senza comunque volersi porre e presentare come conclusivo.
Il libro ha già una copertina, la formattazione e l’idea completa di come potrebbe andare in stampa.
Le critiche ufficiali scritte al momento sono le seguenti:
Alessandra AglieriAl di là delle considerazioni proposte, a mio avviso il trattato trova collocazione nell’attenzione del lettore avveduto, come un atto di cultura “tout court”. Esiste una cultura egemone, per la quale le fasce sociali subalterne adottano i modelli di quelle superiori, esiste una cultura di opposizione, con vari caratteri e varie intenzioni. Ed esiste una cultura che sa esprimere autonomamente ragioni profonde di mentalità e di visione del mondo, quella che Lei, signor Mossa, sa proporre.
“Tutto il nulla” è un lavoro meritorio perché tende a far comprendere che il vero sapere sta nella capacità di pensare con la propria testa. E’ una sferzata all’indolenza mentale, è un libro che avverte quanto la conoscenza debba essere intesa come il risultato di una autovalutazione riflessiva, che è e deve essere autentica auto-consapevolezza: che può essere conseguita solo adottando verso se stessi non un semplice atteggiamento di chi comunica, ma quello di chi chiede ragioni e vuole persuadere.
Con una prosa fluida, “Tutto il nulla” avverte che i desideri umanitari sono una nozione vuota se non si impara ad agire su stessi, ad “indottrinarci”, ad accumulare motivi di persuasione, ragionamenti, fino a indurre noi stessi ad una autonomia intellettuale: ad una autentica “cultura”.
In sintesi, direi che il Suo scritto dimostra che la vera cultura non ha altra premessa che la necessità di chiedere a noi stessi quali siano realmente i nostri desideri, le motivazioni, le ragioni, e solo se riusciamo ad individuarli possiamo procedere sulla via della vera conoscenza.
(Editrice Nuovi Autori)
dott. G. NataleUn testo “difficile”, vivo, moderno, interessante.
A tratti la penna diviene pungente, quando sbatte in faccia una realtà contraddittoria e banale di una società legata all’avere più che all’essere.
Fa tutto questo senza mai, ripeto mai, apparire saccente o onnisciente, tutto si svolge in modo naturale e l’esito è sinceramente eccellente.
Giuseppe Mossa è il mostro ed il salvatore, senza voler essere né l’uno né l’altro. Eppure “è”, nel senso che nulla di ciò che scrive passa invano.
(Direttore Editoriale KIMERIK)
Vi ringrazio per esservi interessati, arrivando alla fine di questa lettura, e spero di aver stuzzicato la vostra curiosità.
Ultima modifica: