Teina
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Secondo volume del romanzo di Bolaño, il primo è stato recensito da Wilkinson http://www.forumlibri.com/forum/showthread.php?t=5047
“Alla fine della terza parte di questo trascinante, enigmatico romanzo avevamo perso le tracce di Benno von Arcimboldi – il misterioso scrittore che nella prima parte i critici cercavano con febbrile e un po' comico accanimento – nel deserto del Sonora, e precisamente a Santa Teresa, al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Una cittadina che somiglia molto a quella di Ciudad Juarez dove negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di omicidio di giovani donne, casi rimasti impuniti per la complicità della polizia, e su cui ha indagato (in un libro impressionante, Ossa nel deserto, pubblicato da Adelphi nel 2006) il giornalista Sergio Gonzales Rodriguez. Proprio dal Messico ricomincia nella quarta parte – e, per una di quelle vertiginose «coincidenze astrali» a cui Bolano ci ha abituati (ma che non smettono di lasciarci senza fiato), sarà Sergio Gonzales, fra gli altri, a guidarci in questa serrata ricostruzione dei delitti che a Santa Teresa si susseguono a un ritmo sempre più ossessivo. Chi è l’autore dei femminicidi di Santa Teresa? È davvero il giovane americano di origine tedesca che è stato arrestato? E che cosa c’entra con tutto questo Benno von Arcimboldi? Lo scopriremo nella quinta e ultima parte – anche se Bolaño, con suprema abilità, ci lascerà intatto il senso del mistero, regalandoci il piacere di continuare a fantasticare attorno a personaggi che non dimenticheremo più, e il desiderio di rileggere da capo le pagine vorticose e ammalianti di questo libro.”
Un romanzo ricco di storie e di personaggi, un viaggio che parte dall'Europa dei giorni nostri, arriva in Messico, torna nell'Europa della seconda guerra mondiale per poi concludersi nuovamente nel Messico odierno. La lettura cattura per l'agilità con cui l'autore trasporta il lettore nelle vite dei personaggi che popolano questo romanzo, persone che compaiono e scompaiono, che si incontrano e diventano compagni di viaggio che abbandoniamo al loro destino spesso senza sapere più nulla delle loro esistenze. La cosa che mi ha colpita di questo corposo romanzo è proprio il continuo interrogativo sul destino dei suoi personaggi (oltre alla disarmante situazione a Stanta Teresa e alcuni pagine sulla seconda guerra mondiale): mi aspettavo che la fine del libro risolvesse tutte le mie curiosità (come accade nei romanzi di Coe, per capirci), ma così non è stato. La storia è tutta incertezza, un'esatta rappresentazione della vita e delle vite che Bolano ci presenta con uno stile elegantissimo. Mi è piaciuto molto, vale la pena leggerlo.
“Alla fine della terza parte di questo trascinante, enigmatico romanzo avevamo perso le tracce di Benno von Arcimboldi – il misterioso scrittore che nella prima parte i critici cercavano con febbrile e un po' comico accanimento – nel deserto del Sonora, e precisamente a Santa Teresa, al confine tra il Messico e gli Stati Uniti. Una cittadina che somiglia molto a quella di Ciudad Juarez dove negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di omicidio di giovani donne, casi rimasti impuniti per la complicità della polizia, e su cui ha indagato (in un libro impressionante, Ossa nel deserto, pubblicato da Adelphi nel 2006) il giornalista Sergio Gonzales Rodriguez. Proprio dal Messico ricomincia nella quarta parte – e, per una di quelle vertiginose «coincidenze astrali» a cui Bolano ci ha abituati (ma che non smettono di lasciarci senza fiato), sarà Sergio Gonzales, fra gli altri, a guidarci in questa serrata ricostruzione dei delitti che a Santa Teresa si susseguono a un ritmo sempre più ossessivo. Chi è l’autore dei femminicidi di Santa Teresa? È davvero il giovane americano di origine tedesca che è stato arrestato? E che cosa c’entra con tutto questo Benno von Arcimboldi? Lo scopriremo nella quinta e ultima parte – anche se Bolaño, con suprema abilità, ci lascerà intatto il senso del mistero, regalandoci il piacere di continuare a fantasticare attorno a personaggi che non dimenticheremo più, e il desiderio di rileggere da capo le pagine vorticose e ammalianti di questo libro.”
Un romanzo ricco di storie e di personaggi, un viaggio che parte dall'Europa dei giorni nostri, arriva in Messico, torna nell'Europa della seconda guerra mondiale per poi concludersi nuovamente nel Messico odierno. La lettura cattura per l'agilità con cui l'autore trasporta il lettore nelle vite dei personaggi che popolano questo romanzo, persone che compaiono e scompaiono, che si incontrano e diventano compagni di viaggio che abbandoniamo al loro destino spesso senza sapere più nulla delle loro esistenze. La cosa che mi ha colpita di questo corposo romanzo è proprio il continuo interrogativo sul destino dei suoi personaggi (oltre alla disarmante situazione a Stanta Teresa e alcuni pagine sulla seconda guerra mondiale): mi aspettavo che la fine del libro risolvesse tutte le mie curiosità (come accade nei romanzi di Coe, per capirci), ma così non è stato. La storia è tutta incertezza, un'esatta rappresentazione della vita e delle vite che Bolano ci presenta con uno stile elegantissimo. Mi è piaciuto molto, vale la pena leggerlo.
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