~ Briseide
Victorian Lady
'Foe' è la riscrittura della più famosa letteraria di Defoe (da cui volutamente prende origine il titolo) 'Robinson Crusoe'. Susan Barton naufraga su un'isola desenta dopo aver vagato per anni in cerca della figlia scomparsa; qui incontrerà il rude Cruso, uomo visceralmente legato all'isola, e Venerdì, un uomo enigmatico e muto, forse cannibale, visceralmente servizievole nei riguardi di Cruso, suo padrone. Il ritorno in patria dopo un anno di abbandono sull'isola non gioverà di certo alla protagonista, che scivolerà verso il baratro più acceso nel tentativo di dare alle sue vicende una caratterizzazione letteraria che trasmetta un briciolo dell'intensità provata nel viverle.
E' una vicenda vaporosa quella narrata, in cui il confine tra i prodigi della verità e i fantasmi della fantasia si fondono tra di loro, senza intenzione alcuna di far scoprire ove sia il limite dell'una o dell'altra. Emblema della sordità al vero è proprio Venerdì, con la sua lingua mozzata, il suo cervello avvizzito, il suo animo straziato ed ogni suo brandello traslato in un qualche luogo immaginario. Il tutto corredato da una scrittura asciutta ed una narrazione volutamente fredda, volutamente snella, volutamente e contraddittoriamente farsesca. Più che un libro, 'Foe' è una raccolta di metafore e spunti riflessivi vestiti con parvenza di leggerezza. Un assortimento di domande e di quesiti assordanti, che rimbalzano da una pagina ad un'altra senza sosta, e che - come spesso accade nella vita - permangono nebulosamente irrisolti.
E' una vicenda vaporosa quella narrata, in cui il confine tra i prodigi della verità e i fantasmi della fantasia si fondono tra di loro, senza intenzione alcuna di far scoprire ove sia il limite dell'una o dell'altra. Emblema della sordità al vero è proprio Venerdì, con la sua lingua mozzata, il suo cervello avvizzito, il suo animo straziato ed ogni suo brandello traslato in un qualche luogo immaginario. Il tutto corredato da una scrittura asciutta ed una narrazione volutamente fredda, volutamente snella, volutamente e contraddittoriamente farsesca. Più che un libro, 'Foe' è una raccolta di metafore e spunti riflessivi vestiti con parvenza di leggerezza. Un assortimento di domande e di quesiti assordanti, che rimbalzano da una pagina ad un'altra senza sosta, e che - come spesso accade nella vita - permangono nebulosamente irrisolti.
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