Richler, Mordecai - La versione di Barney

Teo82

New member
Io sinceramente l'ho iniziato ieri, ho superato le 50 anni con molta leggerezza e fluidità. Per me non è assolutamente pesante, anzi è spassosissimo. E il suo personaggio, molto anticonformista, molto "cinico" se vogliamo, amante della vita, mi ha subito conquistato in toto.
Se poi come mi han detto molti, oltre le 100 pagine diventa tutt altro in positivo, che mi devo aspettare se già queste prime 50 e rotte pagine mi han coinvolto totalmente?
 

lucilla

New member
in assoluto è il libro che ho più spesso regalato: come fai a privare gli altri di un capolavoro del genere??? :D

geniale, divertente, originale...
 

spippuz

New member
lo so, la copertina non fa il libro però.... questo l'ho comprato quasi esclusivamente per la foto di richler in copertina, con quell'aria irriverente e un p'ò altezzosa di chi la sa lunga; non so poi mi piacevano parecchio i capelli...:boh:
no non mi sono fermato alla copertina, l'ho letto e assaporato fino in fondo, e ho trovato geniali (anche se un p'ò complicati) i salti temporali della narrazione che tra l'altro mi sembra siano presenti anche in Solomon Gurski. b'è che dire, dopo Barney ho avuto il piacere di conoscere anche Solomon, Duddy e la meravigliosa St. U.rbain street...
Sicuramente uno dei miei autori favoriti :cool:
 

Pungitopo

Far Far Away Member
Sono a pagina 110.....ora mi avete ancora di più incuriosito....sento parlare di finale a sorpresa.....:sbav:
 

Pungitopo

Far Far Away Member
Superata quella sensazione di perdita che spesso sopravviene quando si finisce un libro (ovviamente se e' piaciuto), adesso posso dire anche io la mia.

Barney non può non rimanere nel cuore. Un personaggio veramente esilarante, unico.
Trovo bellissimo questo contrasto tra il suo modo di essere, di concepire la vita, il suo cinismo, il suo disincanto e l'amore cosi' prorompente per la sua terza moglie. La persona che veramente gli ha illuminato la vita.

Piu' che l'intera storia raccontata e' il personaggio che la racconta ad avermi conquistato.

Senz'altro un romanzo originale e ben scritto.
 

Bacci

New member
Ho letto La versione di Barney perchè ero incuriosito dalla trama del recente adattamento cinematografico trovata su un sito di recensioni di film, e per vari consigli di conoscenti.
Il primo centinaio di pagine mi è parso un po' ostico, la storia sembrava non decollare mai, le vicende parevano spezzettate e senza un vero filo conduttore, ma da lì in poi invece avviene il MIRACOLO: piano piano si entra nell'ottica, il vecchio Barney diventa come un parente, si ride con lui per sue disavventure quotidiane, si soffre per i suoi mille acciacchi e le sue problematiche domestiche e amorose, e arrivati ad un certo punto si prova una voglia incredibile di tornare indietro a pagina uno e ricominciare a leggere da capo il romanzo, questa volta tutto sotto un altro punto di vista, dopo aver preso confidenza con Barney Panofsky e la sua vita "dissipata." Le numerose digressioni e i continui salti temporali presenti nel testo richiedono a chi legge impegno e passione che alla fine saranno ampiamente ripagate, quando si arriverà al punto di sperare che le pagine non finiscano mai. E' stata davvero una bellissima sorpresa.

P.s. Ho scoperto adesso questa bellissima funzionalità del forum in cui si possono valutare i libri letti, io a questo ho dato 5!:)
 

isola74

Lonely member
Non è un libro di facile lettura secondo me, ma se riesci a non perderti e resisti alle prime 40/50 pagine, poi fila via che è un piacere.
Barney non è certo un esempio di virtù, e la sua vita irriverente lo dimostra, ma la racconta in maniera così genuina che non può non esserti simpatico. In un paio di occasioni mi è addirittura scappato da ridere:) Promosso.

PS per Simenon: a me sembra che nell'ultima pagina (scritta dal figlio) si capisca finalmente come è morto Boogie...no?:wink:
 

bathory

New member
E' un libro imperdibile, esilarante come pochi, commovente (alla fine) e con il colpo di scena da maestro nell'ultima pagina: geniale....delle tre signore Panofsky mi ha divertito la seconda...una menzione particolare la merita l'immenso, ineguagliabile Izzy Panofsky (unico:ad::ad:). ho letto anche "L'apprendistato di Duddy kravitz" (carino come libro, ma niente di +) e "Salomon Gursky è stato qui" ( libro troppo lungo -600 pagg.- e a volte un pò noioso). Simpatico il vocabolario yiddish (ed inuit in ""Salomon Gursky è stato qui") alla fine dei libri del Nostro. Mordecai forever!
 

nitina

New member
Dopo aver proposto il libro per il XLVIII GdL, mi sono un pò preoccupata perchè le prime pagine erano per me un vero inferno. Non riuscivo a seguire quello che Barney raccontava.
Poi però è andata alla grande.
Parigi e Montreal di sottofondo mi hanno appagata un sacco (ci tengo tanto all'ambientazione); i personaggi sono splendidamente delineati, tramite quello che fanno, con i loro difetti e vizi, con le loro qualità e per quello che dimostrano al protagonista. La famiglia, l'amicizia, l'amore per Miriam, gli eccessi e i lussi. La società ebraica, i problemi e le discriminazioni che questo popolo subisce..sono solo alcune delle isole che tocchiamo navigando in questo romanzo fuori dal comune.
I drammi legati alla droga (Boogie), alle malattie (Cedric Richardson e la seconda signora Panofsky - che poi s'è mai capito come si chiama), alle scomparse precoci (Clara). Scorrono sotto i nostri occhi tradimenti e bugie, rivolte studentesche, incomprensioni familiari.
Mi è piaciuto tanto. Barney è un vero personaggio. La sua vitalità, la sua voglia di dimostrarsi com'è senza vergogna mi hanno entusiasmato. Mi sono affezionata al suo essere sbronzo, alle sue dimenticanze (mi fa morire quando cerca di ricordare il nome dell'attrezzo che serve per tirar su la minestra..oppure quando tenta di farsi venire in mente i nomi dei 7 nani :mrgreen:). Mi ha intenerito per il modo in cui parla di Saul o quando chiama Kate. Mi ha fatto divertire con la sua smodata passione per l'hockey...insomma potrei star qui le ore! :YY
Richler butta giù nero su bianco un autoritratto spettacolare, multisfaccettato e attraente come difficilmente ne ho trovati. :ad:

credo di potermi dare una pacca sulla spalla...
:HIPP
 

darida

Well-known member
copiato dal GdL

Il romanzo di primo acchito si presenta ostico, piu' simile a un codice da decifrare che a uno stile di scrittura; ma dura poco, solo una manciata di pagine sulle oltre 400 che lo compongono. Il protagonista, quel bel soggetto del Barney Panofsky esercita sul lettore (di certo su di me) un forte potere ammaliante e la curiosita' per gli avvicendamenti della sua vita bizzarra, snocciolata nell'arco di quasi mezzo secolo tra continui salti temporali, c'e' tutta: supera le infinite digressioni, citazioni e relative -necessarie- correzioni.
Quando la storia finalmente prende corpo, la narrazione scorre, i dialoghi li ho trovati esilaranti
l'ironia bella feroce; nel contempo, l'amore, la malattia, la solitudine del protagonista richiamano sentimenti di tenerezza

E il finale? be', semplicemente sorprendente.

"Tutta colpa di Terry. E' lui il mio sassolino nella scarpa."
con queste parole inizia la Versione di Barney, e gia' qui sapevo, finanche la mia premessa iniziale :mrgreen: che me lo sarei pappato tutto :wink:

Promosso! :D
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Possibili spoilers

Lo scoglio delle prime 150 pagine mi aveva un po' "raffreddato" e temevo che le recensioni positive sparse per il web fossero troppo lusinghiere. Fin lì salvavo lo stile e il linguaggio, sboccato e tagliente come piace a me (adoro Palanhiuk) ma non riuscivo a godere appieno della storyline. Adesso, a lettura finita, mi rendo conto che il "puzzle" della prima parte non solo era nella testa di Barney, il protagonista affetto da una malattia degenerativa, ma espressamente voluto da Mordecai per renderla su pagina, quella condizione di salute mentale. Ribadisco che certi riferimenti socio-politici sono troppo specifici e poco fruibili per un lettore medio del vecchio continente, così come il ricorso troppo frequente a termini ebraici e francesismi (mi han dato spesso fastidio, non andavo nemmeno a consultare il glossario hyddish per pigrizia).
Dopo pagina 150 circa, invece, la storia comincia ad intrattenere e appassionare il lettore a 360 gradi perchè immedesimarsi in Barney è giocoforza: umano, molto umano nei suoi vizi e difetti, fragile nella sua dipendenza da alcool e nicotina (quasi sempre compulsioni che celano un grido di aiuto), romanticone e pieno di amore per la donna che ama e orgoglioso dei suoi tre figli, anche se, come tanti padri, sono più le parole non dette e i sentimenti non espressi che non il contrario.
I personaggi, alcune macchiette, alcune figure quasi caricaturali sono fenomenali: a me su tutte han fatto "morire" la seconda signora e suocera Panoski, le loro telefonate mi facevano scompisciare. Le protagoniste femminili sono ritratte da Mordecai con maestria, non parlo delle descrizioni fisiche, ma dell'essere donna in tutte le sue sfaccettature: Clara e l'insofferenza, la ribellione, la "follia", La seconda signora Panoski e il perbenismo, l'apparenza e la superficialità, Miriam e la sua grazia, il suo essere donna con la D maiuscola.
Un libro da leggere almeno due volte nella vita. Le ultime 50 pagine mi hanno fatto commuovere. E' un libro che fa ridere, sì, ma sotto il velo ironico e irriverente c'è dolore, rimpianto, c'è tanto senno di poi. Anche l'ultima aggiunta da parte del figlio Mike mi ha colpito, per profondità e sincerità di sentimenti. Davanti alla vita, alla salute e alla morte, le scaramucce che ha avuto con il padre per 30 anni, che hanno contribuito a un rapporto complicato e problematico, passano in secondo piano. Il problema è che recuperare, adesso, è troppo tardi.
4 stelle e mezzo, meritatissime.
 

velmez

Active member
Seppur ci è voluta un po' di fatica mi sono molto affezionata a questo personaggio! Ironico, burbero, romantico, mi ha fatto ridere ed emozionare! Alla fine l'ho adottato come un amico!!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Barney è uno dei personaggi letterari più sarcastici, irriverenti e divertenti che abbia mai beccato. Impossibile non volergli bene e non fare il tifo con lui, anche quando razionalmente non se lo meriterebbe poi tanto. Cinico e sentimentale insieme. Libro ben scritto, ironico, linguaggio ben studiato. In certi punti si ride proprio di gusto, le battute sono intelligenti e divertenti, le lettere anonime poi...fenomenali. I personaggi sono esasperati, quasi caricaturali ma allo stesso tempo così perfettamente tratteggiati da apparire realistici, vedi soprattutto Izzy e le prime due signore Panofsky. Tenero e commovente il sentimento incondizionato di Barney per Miriam, unica donna equilibrata del libro e unica vera signora Panofsky, e il modo in cui viene descritto il suo rapporto con i figli, teneramente rassegnati alle sue stranezze; tanta amarezza nella parte finale, ma il tutto è sempre condito con tanta ironia. Non mancano riflessioni sullo sfondo storico e sociale del periodo (in certi punti l'ho trovato ostico perchè sembra dare per scontate cose che credo non tutti sappiano), sulla vita dal punto di vista degli ebrei o della gioventù "parigina" degli anni 50, sulla differenza tra i rapporti genitori-figli nei diversi periodi: freddi e quasi indifferenti ai tempi di Barney - Izzy escluso - e della sua generazione, mentre più affettuosi, anche se a distanza, tra Barney e Miriam e i loro figli. Un libro spassoso, ma "di sostanza".
Bravo Richler, mi viene voglia di leggere gli altri.
 

pigreco

Mathematician Member
Pur possedendolo non ho avuto ancora modo di leggere questo romanzo. Mi permetto però di lasciarvi questo link ad un bellissimo articolo scritto da Piperno al riguardo. Credo che dopo averlo letto molti di voi saranno invogliati ad iniziare "La versione di Barney"!
 

Sabry

New member
Ero incuriosita da questo libro da tempo, ma c'era sempre un altro libro pronto lì nella libreria...poi finalmente l'ho comprato e letto.
Sono stata molto colpita da Barney, è diventato uno di famiglia. Le sue digressioni ricorrenti, le pagine e pagine di monologhi o le telefonate della seconda signora Panofsky mi sembrava di viverle....fantastiche! L'amore per Miriam che non ha mai smesso di essere sua moglie (l'unica degna di questo nome nel libro)
Tutte le persone (li ho percepiti proprio come persone piuttosto che come personaggi) sono complessi e mai banali.
In conclusione, la mia opinione è totalmente positiva e lo consiglio vivamente.
 

Byerry

New member
Consigliato

Personalmente non ho trovato difficile seguire la storyline nonostante i continui salti temporali dell'autore. La prima parte del libro mette in linea, in modo molto generico, la storia permettendo poi di seguire le vicende in modo chiaro.
Andando avanti nella lettura la storia si infittisce e mostra sfumature di "giallo". Concordo che i riferimenti politici non aiutano lo scorrere della storia ma, allo stesso tempo, non turbano la fruibilità delle vicende.

Opinione personalissima: Ho notato che durante la lettura, se si prendono con leggerezza i riferimenti politici (quasi tutti dedicati alla politica canadese del periodo) scivolando sulla lettura senza approfondire, non si risente delle mancate informazioni. Intendo dire che tali riferimenti non mettono nulla alla storia (e nemmeno ai personaggi), ma nemmeno tolgono qualcosa. Per quanto riguarda i termini yiddish, invece, consiglio di sfogliare il brevissimo dizionario alla fine del libro man mano che li si incontra.
 

Jessamine

Well-known member
:? nulla, leggo così tante recensioni positive, ho ricevuto consigli da parte di persone con gusti letterari molto affini (e qualcuno ha anche minacciato di togliermi il saluto nel caso decidessi di abbandonarlo), ma a me proprio questo libro non sta andando giù. Sono arrivata, con fatica, a leggere un centinaio di pagine, e niente, lo trovo noioso e tremendamente irritante. Lo so, probabilmente per qualcuno sto dicendo un'eresia, ma non so che cosa farci: quando, dopo dieci minuti di lettura, cerco tutte le scuse possibili per fare dell'altro, significa che il libro che sto leggendo non fa per me.
Chissà, magari non è il momento adatto, magari dovrei solo riuscire ad andare un po' più avanti (tutti parlano di un finale meraviglioso, ma per arrivare al finale devo sorbirmi altre 300 pagine :OO). Però non voglio darmi per vinta su un libro così tanto declamato. Diciamo che lo metto in pausa per un po', senza abbandonarlo definitivamente. Diciamo che entro quest'anno lo voglio finire, almeno finire, se poi proprio non lo dovessi apprezzare, a quel punto mi arrendo, più di così non so che fare.
 

velvet

Well-known member
Concordo con le recensioni entusiastiche di questo romanzo.
Da principio, la prima cinquantina di pagine forse, pur risultando simpatico fa fatica ad ingranare, ma poi una volta dentro la storia, si legge che è un piacere. Barney è un personaggio simpatico, scorretto e irriverente, e il racconto della sua vita e delle persone che ne hanno fatto parte vale la pena di essere letto, si ride, si spera e si soffre con lui.
Consigliato!
 
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