Sensibilità: forza o debolezza?

Apart

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Anche secondo me sono correlati, ma tuttavia ben distinti.
Chi è particolarmente empatico è, come dire, privo di filtri: ha un canale di comunicazione sempre aperto con l'esterno e assorbe le sensazioni che ha intorno senza poter operare una scelta. Credo che questa definizione si avvicini al problema trattato ad inizio thread.
La sensibilità è qualcosa di più generico, semplice, neutro e quindi meno significativo; la trovo una parola abbastanza vuota, e con essa intendo più una viva attenzione intellettuale, rivolta con interesse ai fenomeni, piuttosto che un aspetto innato del carattere.

Sensibilità come "sentire" (così ho scritto all'inizio del thread) rimanda ai sensi, alle facoltà sensoriali, che non sono controllabili. Quindi condivido con Briseide quando dice che è un canale sempre aperto, senza filtri, non ha possibilità di controllo, o di scelta. Io "sento", punto e basta, indipendentemente che lo voglia oppure no. Posso poi guidare, governare (ancora come dice Briseide) quel che sento. Quindi l'intelletto c'entra poco, credo. C'entra forse in un secondo momento: nella guida, nel governo, nell'indirizzo del mio sentire. E' vero anche che si è fatta un po' di confusione fra sensibilità ed empatia.
 
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Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Anche secondo me sono correlati, ma tuttavia ben distinti.
Chi è particolarmente empatico è, come dire, privo di filtri: ha un canale di comunicazione sempre aperto con l'esterno e assorbe le sensazioni che ha intorno senza poter operare una scelta. Credo che questa definizione si avvicini al problema trattato ad inizio thread.
La sensibilità è qualcosa di più generico, semplice, neutro e quindi meno significativo; la trovo una parola abbastanza vuota, e con essa intendo più una viva attenzione intellettuale, rivolta con interesse ai fenomeni, piuttosto che un aspetto innato del carattere.

Sono distinti ove empatia implichi in qualche modo com-passione, e pertanto relazione interpersonale, fuori dal guscio più o meno chiuso del proprio (onnipotente) Io; sensibilità non necessita affatto di com-prensione di altri, si potrebbe dire sia caratteristica valida per buoni solipsisti: è sinonimo di 'impressionabilità' quando questo termine rimandi alla capacità umana di assorbire il mondo anche nei suoi fendenti, e da questo lasciarsi segnare.
Empatia è componente relazionale, ampiamente provata dalla biologia come fattore genetico, mentre sensibilità si inscrive su quel lato del carattere più o meno permissivo (inconsciamente) al mondo.

Ma la traccia chiedeva se sensibilità sia forza oppure debolezza.

Non è più (o meno) pregio o difetto che aver due occhi piuttosto che cinque,
l'uso che se ne fa decreta l'essere un pregio, o altrimenti un difetto.
 

Apart

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Non è più (o meno) pregio o difetto che aver due occhi piuttosto che cinque,
l'uso che se ne fa decreta l'essere un pregio, o altrimenti un difetto.

Hai colto nel segno, però non parlerei di pregio o di difetto. La sensibilità è un pregio in sè, e non è il suo uso a renderla pregevole, o meno, non trovi? Piuttosto parlerei di forza o di debolezza: se è usata in maniera utile, è forza, se non è usata in maniera utile, è debolezza.
"L'empatia è provata dalla biologia come fattore genetico", tu dici. E' un affermazione grossa. Mi puoi dimostrare quanto dici e chi l'ha detto? :wink:
 
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Nikki

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ma D=i e Sir non hanno più o meno espresso il medesimo concetto?:?? perché ad uno è stata data ragione e all'altro no? :?
 

Apart

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ma D=i e Sir non hanno più o meno espresso il medesimo concetto?:?? perché ad uno è stata data ragione e all'altro no? :?

"La sensibilità è qualcosa di più generico, semplice, neutro e quindi meno significativo; la trovo una parola abbastanza vuota, e con essa intendo più una viva attenzione intellettuale, rivolta con interesse ai fenomeni, piuttosto che un aspetto innato del carattere.", ha scritto Sir.

Non sono d'accordo con quanto ha scritto, ecco perchè non gli ho dato ragione. D=i non ha detto mica questo, invece.
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
"L'empatia è provata dalla biologia come fattore genetico", tu dici. E' un affermazione grossa. Mi puoi dimostrare quanto dici e chi l'ha detto? :wink:

Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia - So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio
Raffaello Cortina Editore 2006 - ISBN 9788860300027
 

Apart

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Giacomo Rizzolatti e Corrado Sinigaglia - So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio
Raffaello Cortina Editore 2006 - ISBN 9788860300027

E' più forte di me, non posso accettare una spiegazione genetica all'empatia. Ridurre così certe peculiarità dell'uomo, determinarlo così. Non so.
 
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