Il femminismo non ha liberato le donne

elisa

Motherator
Membro dello Staff
tratto da "Il Corriere della sera"

Società - La mia generazione ha combattuto la battaglia per la parità tra i sessi e l’aborto. Oggi l’appiattimento ha cancellato le identità

Il femminismo non ha liberato le donne

Tutti i messaggi si concentrano sul corpo: siamo passati dall’angelo del focolare alla mistica della seduzione

Società - Appartengo alla generazione che ha combattuto, negli anni della prima giovinezza, la battaglia per la libertà sessuale e per la legalizzazione dell’aborto. La generazione che nei tè pomeridiani, tra un effluvio di patchouli e una canna, imparava il metodo Karman, cioè come procurarsi un aborto domestico con la complicità di un gruppo di amiche. Quella generazione che organizzava dei voli collettivi a Londra per accompagnare ad abortire donne in uno stato così avanzato di gravidanza da sfiorare il parto prematuro. È difficile, per chi non li ha vissuti, capire l’eccitazione, l’esaltazione, la frenesia di quegli anni. La sensazione era quella di trovarsi sulla prua di una nave e guardare un orizzonte nuovo, aperto, illuminato dal sole di un progresso foriero di ogni felicità. Alle spalle avevamo l’oscurità, i tempi bui della repressione, della donna oggetto manipolata dai maschi e dai loro desideri, oppressa dal potere della Chiesa che, secondo gli slogan dell’epoca, vedeva in lei soltanto un docile strumento di riproduzione. Erano gli anni Settanta.

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Personalmente, non sono mai stata un’attivista,
ma lo erano le mie amiche più care e, per quanto capissi le loro ragioni, non posso negare di essere stata sempre profondamente turbata da questa pratica che, in quegli anni, si era trasformata in una sorta di moderno contraccettivo. Mi colpiva, in qualche modo, la leggerezza con cui tutto ciò avveniva, non perché fossi credente — allora non lo ero — né per qualche forma di moralismo imposto dall’alto, ma semplicemente perché mi sembrava che il manifestarsi della vita fosse un fatto così straordinariamente complesso e misterioso da meritare, come minimo, un po’ di timore e di rispetto. Come sono cambiate le cose in questi quarant’anni? Ho l’impressione che anche adesso il discorso sulla vita sia rimasto confinato tra due barriere ideologiche contrapposte. La difesa della vita sembra essere appannaggio, oggi come allora, solo della Chiesa, dei vescovi, di quella parte considerata più reazionaria e retriva della società, che continua a pretendere di influenzare la libera scelta dei cittadini. Chi è per il progresso, invece, pur riconoscendo la drammaticità dell’evento, non può che agire in contrapposizione a queste continue ingerenze oscurantiste. Naturalmente, un Paese civile deve avere una legge sull’aborto, ma questa necessaria tutela delle donne in un momento di fragilità non è mai una vittoria per nessuno. I dati sull’interruzione volontaria di gravidanza ci dicono che le principali categorie che si rivolgono agli ospedali sono le donne straniere, le adolescenti e le giovani. Le ragioni delle donne straniere sono purtroppo semplici da capire, si tratta di precarietà, di paura, di incertezza—ragioni che spingono spesso ormai anche madri di famiglia italiane a rinunciare a un figlio, ragioni a cui una buona politica in difesa della vita potrebbe naturalmente ovviare.
Ma le ragazze italiane? Queste figlie, e anche nipoti delle femministe, come mai si trovano in queste condizioni? Sono ragazze nate negli anni 90, ragazze cresciute in un mondo permissivo, a cui certo non sono mancate le possibilità di informarsi. Possibile che non sappiano come nascono i bambini? Possibile che non si siano accorte che i profilattici sono in vendita ovunque, perfino nei distributori automatici notturni? Per quale ragione accettano rapporti non protetti? Si rendono conto della straordinaria ferita cui vanno incontro o forse pensano che, in fondo, l’aborto non sia che un mezzo anticoncezionale come un altro? Se hai fortuna, ti va tutto bene, se hai sfortuna, te ne sbarazzi, pazienza. Non sarà che una seccatura in più. Qualcuno ha spiegato loro che cos’è la vita, il rispetto per il loro corpo? Qualcuno ha mai detto loro che si può anche dire di no, che la felicità non passa necessariamente attraverso tutti i rapporti sessuali possibili? Chi conosce il mondo degli adolescenti di oggi sa che la promiscuità è una realtà piuttosto diffusa. Ci si piace, si passa la notte insieme, tra una settimana forse ci piacerà qualcun altro. I corpi sono interscambiabili, così come i piaceri. Come da bambine hanno accumulato sempre nuovi modelli di Barbie, così accumulano, spinte dal vuoto che le circonda, partner sempre diversi. Naturalmente non tutte le ragazze sono così, per fortuna, ma non si può negare che questo sia un fenomeno in costante crescita.
Sono più felici, mi chiedo, sono più libere le ragazze di adesso rispetto a quarant’anni fa? Non mi pare. Le grandi battaglie per la liberazione femminile sembrano purtroppo aver portato le donne ad essere soltanto oggetti in modo diverso. Non occorre essere sociologi né fini pensatori per accorgersi che ai giorni nostri tutti i messaggi rivolti alle bambine si concentrano esclusivamente sul loro corpo, sul modo di offrirsi agli altri. Si vedono bambine di cinque anni vestite come cocotte e già a otto anni le ragazzine vivono in uno stato di semi anoressia, terrorizzate di mangiare qualsiasi cosa in grado di attentare alla loro linea. Bisogna essere magre, coscienti che la cosa che abbiamo da offrire, quella che ci renderà felici o infelici, è solo il nostro corpo. Il fiorire della chirurgia plastica non è che una tristissima conferma di questa realtà. Pare che molte ragazze, per i loro diciotto anni, chiedano dei ritocchi estetici in regalo. Un seno un po’ più voluminoso, un naso meno prominente, labbra più sensuali, orecchie meno a vela. Il risultato di questa chirurgia di massa è già sotto ai nostri occhi: siamo circondate da Barbie perfette, tutte uguali, tutte felicemente soddisfatte di questa uguaglianza, tutte apparentemente disponibili ai desideri maschili. Sembra che nessuno abbia mai detto a queste adolescenti che la cosa più importante non è visibile agli occhi e che l’amore non nasce dalle misure del corpo ma da qualcosa di inesprimibile che appartiene soprattutto allo sguardo.
Siamo passati così dalla falsa immagine della donna come angelo del focolare, che si realizza soltanto nella maternità, alla mistica della promiscuità, che spinge le ragazze a credere che la seduzione e l’offerta del proprio corpo siano l’unica via per la realizzazione. Più fai sesso, più sei in gamba, più sei ammirata dal gruppo. Nella latitanza della famiglia, della chiesa, della scuola, la realtà educativa è dominata dai media e i media hanno una sola legge. Omologare. Ma questo lato apparentemente così comprensibile, così frivolo — voler essere carine o anche voler mitigare i segni del tempo — che cosa nasconde? Il corpo è l’espressione della nostra unicità ed è la storia delle generazioni che ci hanno preceduti. Quel naso così importante, quei denti storti vengono da un bisnonno, da una trisavola, persone che avevano un’origine, una storia e che, con la loro origine e la loro storia, hanno contribuito a costruire la nostra. Rendere anonimo il volto vuol dire cancellare l’idea che l’essere umano è una creatura che si esprime nel tempo e che il senso della vita è essere consapevoli di questo. La persona è l’unicità del volto. L’omologazione imposta dalla società consumista—e purtroppo sempre più volgarmente maschilista — ha cancellato il patto tra le generazioni, quel legame che da sempre ha permesso alla società umana di definirsi tale. Noi siamo la somma di tutti i nostri antenati ma siamo, al tempo stesso, qualcosa di straordinariamente nuovo e irripetibile. Cancellare il volto vuol dire cancellare la memoria, e cancellare la memoria, vuol dire cancellare la complessità dell’essere umano. Consumare i corpi, umiliare la forza creativa della vita per superficialità e inesperienza, vuol dire essere estranei dall’idea dell’esistenza come percorso, vuol dire vivere in un eterno presente, costantemente intrattenuti, in balia dei propri capricci e degli altrui desideri. Senza il senso del tempo non abbiamo né passato né futuro, l’unico orizzonte che si pone davanti ai nostri occhi è quello di una specchio in cui ci riflettiamo infinite volte, come nei labirinti dei luna park. Procediamo senza senso da una parte, dall’altra, vedendo sempre e soltanto noi stessi, più magri, più grassi, più alti, più bassi. All’inizio quel girare in tondo ci fa ridere, poi col tempo, nasce l’angoscia. Dove sarà l’uscita, a chi chiedere aiuto? Battiamo su uno specchio e nessuno ci risponde. Siamo in mille, ma siamo sole.





Susanna Tamaro
 

Mizar

Alfaheimr
Sono più o meno d'accordo con il taglio del pezzo nella sua interezza. Con la differenza che io sarei stato molto più cattivo.

Bellissima la parte in cui si racconta delle paladine di libertà che volano a London per uccidere bimbi [escludendo ogni possibile farsi di libertà altrui] e bellissime le parti in cui, silenziosamene, si fa della ironia sulla elasticità all'aborto e sui "drammi femminili".


Brava Susi ! Sei una scrittrice mediocre patentata ma come opinionista mi piaci :wink:
 
Documentario di Lorella Zanardo sulla donna nella tv e quindi nell'odierna cultura italiana.
La società creata della P2 ha utilizzato il corpo femminile come puro elemento di distrazione di massa. Il retaggio culturale dovuto a secoli di frustrazioni e privazioni hanno offerto terreno fertile a chi ha scientificamente e mediaticamente usato la bellezza femminile come arma di propaganda.






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Mizar

Alfaheimr
Documentario di Lorella Zanardo sulla donna nella tv e quindi nell'odierna cultura italiana.
La società creata della P2 ha utilizzato il corpo femminile come puro elemento di distrazione di massa. Il retaggio culturale dovuto a secoli di frustrazioni e privazioni hanno offerto terreno fertile a chi ha scientificamente e mediaticamente usato la bellezza femminile come arma di propaganda.
E' Tutto un Complotto Massonico !
ghghgh:mrgreen:
 

Brethil

Owl Member
Vorrei rispondere ai video postati da Nicole.
Credo che in Tv per le donne ci sarà posto solo in qualità di vallette mute finchè ci saranno ragazze disponibili ad accettare questo ruolo e si sentiranno perfino a proprio agio tra balletti ammiccanti e costumini ridotti.
Non capisco perchè si debbano colpevolizzare sempre e soltanto gli uomini, se ti propongono per un ruolo che tu pensi avvilente e irrispettoso della tua dignità rifiuti, punto.
 

asiul

New member
Vorrei rispondere ai video postati da Nicole.
Credo che in Tv per le donne ci sarà posto solo in qualità di vallette mute finchè ci saranno ragazze disponibili ad accettare questo ruolo e si sentiranno perfino a proprio agio tra balletti ammiccanti e costumini ridotti.
Non capisco perchè si debbano colpevolizzare sempre e soltanto gli uomini, se ti propongono per un ruolo che tu pensi avvilente e irrispettoso della tua dignità rifiuti, punto.

Quoto e aggiungo...

Credo che il più grande problema per/della donna sia la donna stessa.
 
Non ci siamo capiti, a quanto mi sembra...:??
Nessuno, ne tantomeno io, dà la colpa agli uomini per il ruolo a qualle sia limitata la figura della donna.
Non so se avete davvero ascoltato i video che ho inserito, ma se lo avete fatto, allora, questo non dovrebbe essere il punto di dilema... Certamente, l'Uomo ha posto la domanda, e la Donna ha datto la sua risposta, senza alcuna costrizione...
Però, che questo sià il risultato finale della 'rivoluzione' femminista, non c'è nessun dubbio.
Visto che la TV è un potente media (per non dire l'unico, manca poco che lo sià sul serio), credo che ABBIAMO (tutti, ma soprattutto noi Donne) il motivo da pensarci su. A maggior parte perchè è sopratutto quello che detta la moda, anche nella vita di tutti giorni e di tutte le persone (salvo casi eccezionali)...
Non condivido l'opinione che questo problema riguarda solo ed esclusivamente le persone che sono convolte personalmente, faccendo le spalucce, e girandomi da altra parte... Proprio perchè questo comportamento implica diretamente il ruolo della Donna nella società.
Io mi chiedo che cosa direbbero a questo ad es. Gloria Steine, Betty Friedan... solo per nominare alcune...:?

Noi donne, facciamo parte di più della metà degli abitanti di questo pianeta, però guardando alle regole e al trattamento sociale siamo ancora una minoranza. Proprio partendo da quelli video sopra... E non importa come ci comportiamo, gli uomini che ci guardano attraverso degli stereotipi, prima o poi ci discrimineranno comunque.
Non odio gli uomini. Anzi, mi sono molto cari. Però il fatto è che sono ancora loro che governano il mondo. Nella sua moderna e occidentale variante la posizione di donna non è più quella di stigmatizzare ogni giorno le istituzioni e organizzare le rivoluzioni. Però non è ancora del tutto alla pari e ancora è aggravata dai cosiddetti “stereotipi familiari"...
Per questo penso, che sia arrivato il momento di tenersi unite e di cercare di rompere il clichè in qualle ci siamo incartate con le proprie mani...
 
Ultima modifica:

asiul

New member
Non ci siamo capiti, a quanto mi sembra...:??
Nessuno, ne tantomeno io, dà la colpa agli uomini per il ruolo a qualle sia limitata la figura della donna.
Non so se avete davvero ascoltato i video che ho inserito, ma se lo avete fatto, allora, questo non dovrebbe essere il punto di dilema... Certamente, l'Uomo ha posto la domanda, e la Donna ha datto la sua risposta, senza alcuna costrizione...
Però, che questo sià il risultato finale della 'rivoluzione' femminista, non c'è nessun dubbio.
Visto che la TV è un potente media (per non dire l'unico, manca poco che lo sià sul serio), credo che ABBIAMO (tutti, ma soprattutto noi Donne) il motivo da pensarci su. A maggior parte perchè è sopratutto quello che detta la moda, anche nella vita di tutti giorni e di tutte le persone (salvo casi eccezionali)...
Non condivido l'opinione che questo problema riguarda solo ed esclusivamente le persone che sono convolte personalmente, faccendo le spalucce, e girandomi da altra parte... Proprio perchè questo comportamento implica diretamente il ruolo della Donna nella società.
Io mi chiedo che cosa direbbero a questo ad es. Gloria Steine, Betty Friedan... solo per nominare alcune...:?

Beh! cara nicole se non vuoi che qualcuno, tipo me, ti fraintenda suggeriscimi chi farebbe le spallucce girandosi dall'altra parte. O almeno prima di saltare a conclusioni affrettate poniti una domanda.
Avrò capito il senso di quella frase? Sarebbe meglio che le chiedessi di spiegarla o preferisco darle della (qui mettici quello che hai pensato)? :wink:

Quanto a quello che hai scritto. La domanda non è posta solo dall'uomo. La donna stessa (in alcuni casi) ha mercificato il suo corpo per trarne profitto. Ha in alcuni casi creato la domanda e consegnato se stessa come offerta.
 
Non ho capito bene la tua domanda Luisa, e mi preoccupa questo fraintensamento... :? ma passo sopra, e scusami per la maniera, ti rispondo con la controdomanda:
A te, personalmente, sta bene il ruolo della Donna nella nostra società?
Adesso generalizzo, e parlo della società, perchè sostengo che in maggior parte il livello culturale della TV corisponde al quadro della società, specialmente visto che anche la TV pubblica segue stessi canoni della TV privata...

P.S. la mia frase citata da te sopra non era neanche da lontano maliziosa, ne aveva il tono ofensivo... non mi piace che ogni mia parola va letta in tal modo, e spero che quelli che leggono i miei post, ogni tanto si ricordino che riguardo la lingua italiana sono autodidatta e che a volte (anzi, forse meglio dire: molto spesso) mi trovo in dificoltà nel esprimermi in italiano corretto ed anche talvolta nel modulare il pensiero...:W
Quello che cercavo a dire era che non condivido l'idea che questo 'problema' non dovrebbe riguardare tutte le donne, ma solo le dirette interessate.... Anzi, per dire tutto, credo che, se continuamo trattare la tema ancora cosi, con pensiero "non mi riguarda, tanto non sono io quella che trattano da carne cruda...", la situazione percipiterà ancor di più.... e questo mi spaventa, a volte.... :boh:
 
Ultima modifica:

Brethil

Owl Member
Non ci siamo capiti, a quanto mi sembra...:??
Nessuno, ne tantomeno io, dà la colpa agli uomini per il ruolo a qualle sia limitata la figura della donna.
Non so se avete davvero ascoltato i video che ho inserito, ma se lo avete fatto, allora, questo non dovrebbe essere il punto di dilema... Certamente, l'Uomo ha posto la domanda, e la Donna ha datto la sua risposta, senza alcuna costrizione...


Se il mio intervento inizia con la frase "Vorrei commentare i video postati da Nicole" credo sia più che chiaro il fatto che non sto commentando ciò che Nicole dice.
Inoltre, dal mio punto di vista, in quei video era sottintesa una critica a quello che è il mondo manageriale che sta dietro alla TV, composto per l'appunto per la maggior parte da uomini (se così non fosse, non credo che casi come quello di Vallettopoli potrebbero mai esistere).
Avrò pur diritto di farmi un'opinione su quel che sento in un video. Che poi questa sia giusta o sbagliata se ne può discutere, ma non mi piace l'imposizione contenuta nelle parole "...Non so se avete davvero ascoltato i video che ho inserito, ma se lo avete fatto, allora, questo non dovrebbe essere il punto di dilema..." che al mio orecchio suonano "Guarda che è chiaro che il video non dice ciò, è invece quest'altro il nodo della questione".

Personalmente faccio spallucce semplicemente perchè, come ho già detto, il ruolo della donna in TV è dettato da ciò che le donne sono disposte a fare per entrare in quel mondo. Ciò non vuol dire che faccio spallucce in generale, sia ben chiaro.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Secondo me il video postato da nicole riprende in parte quello che dice la Tamaro sull'immagine femminile ed in particolare sull'immagine che la donna ha di sè stessa che spesso riflette quella che i "maschi" che guardano un certo tipo di trasmissione chiedono di vedere.
Anche io sono colpevole come Miariam Mafai e l'autrice del documentario e probabilmente anche la Tamaro di non essermi accorta che questa immagine distorta, prevalentemente di tipo mediatico, avesse una presa così importante su una fascia femminile di giovani e giovanissime.
Per la donna di tipo "modello televisivo" pensarsi in maniera originale e peculiare, staccandosi dagli stereotipi, richiede uno sforzo di uscita dalla tutela, di assunzione di responsabilità, di perdita di quel ruolo di sottomissione che sente come un peso per l'acquisizione della parità, come se perdere lo stato di "oggetto del desiderio" le facesse perdere l'unico potere che conosce.
Fare la donna oggi è faticoso, la parità richiede uno sforzo e spesso un sacrificio che forse alcune donne non sentono di potersi assumere, un modello femminile affrancato da quello che una parte di cultura maschile ancora propone, spesso non viene apprezzato.
La donna non si deve più guardare come la guarderebbe un uomo secondo me, ma si deve guardare come lei guarderebbe sè stessa per piacersi o anche solo per accettarsi così com'è, diversa dall'uomo e non solo sua proiezione.
 

SALLY

New member
E' la prima volta che applaudo alla Tamaro,come dargli torto?!?!
Credo che ciò che diceva Gaber del comunismo,sia applicabilissimo anche al femminismo:





Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.
No, niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare, come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due: da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana e dall’altra il gabbiano, senza più neanche l’intenzione del volo, perché ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.
 
@ Brethil: Se davvero cosi fosse, la frase:

Non capisco perchè si debbano colpevolizzare sempre e soltanto gli uomini, se ti propongono per un ruolo che tu pensi avvilente e irrispettoso della tua dignità rifiuti, punto.

dovresti cancellare.... Nessuno ha colpevolizato gli uomini.:boh:

Se il mio intervento inizia con la frase "Vorrei commentare i video postati da Nicole" credo sia più che chiaro il fatto che non sto commentando ciò che Nicole dice.

Visto che i video ho postato io, e visto che non avevo aggiunto che il pensiero espresso non è anche il mio, credo che ti rivolgevi anche a me...
....ma forse sbaglio...? :?


Inoltre, dal mio punto di vista, in quei video era sottintesa una critica a quello che è il mondo manageriale che sta dietro alla TV, composto per l'appunto per la maggior parte da uomini (se così non fosse, non credo che casi come quello di Vallettopoli potrebbero mai esistere).

No. Si era parlato del ruolo della donna, e fino dove (quanto basso) è arrivata. Si era parlato delle modifiche a quale si sottopone una donna per piacere agli uomini, e tanto altro ancora che e stato nominato anche nel articolo introdotto da Elisa, ma essuno aveva nominato i Valetopoli, ne altro.... Più che altro si era cercato di svegliare la dignità e il rispetto verso se stessa in una donna e verso la sua specie....

Avrò pur diritto di farmi un'opinione su quel che sento in un video.

Certamente... ci mancherebbe altro.... ho detto forse, qualche cosa in contrario...?

ma non mi piace l'imposizione contenuta nelle parole "...Non so se avete davvero ascoltato i video che ho inserito, ma se lo avete fatto, allora, questo non dovrebbe essere il punto di dilema..." che al mio orecchio suonano "Guarda che è chiaro che il video non dice ciò, è invece quest'altro il nodo della questione".

Visto che hai nominato la colpevolezza degli uomini riguardo il ruolo della donna nella TV, allora qualche dubbio mi era venuto... scusami se ho sbagliato ...:boh:

Personalmente faccio spallucce semplicemente perchè, come ho già detto, il ruolo della donna in TV è dettato da ciò che le donne sono disposte a fare per entrare in quel mondo. Ciò non vuol dire che faccio spallucce in generale, sia ben chiaro.

Mi hai fatto venire in mente la poesia di John Donne, "Per chi suona la Campana"

Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.
Se anche solo una nuvola venisse lavata via dal mare,
l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare una dimora di amici tuoi, o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te....

Io la penso in questa maniera, e in tutte le opzioni, (anche riguardo la TV) ma abbiamo già detto, la pensiamo diversamente. E va benissimo cosi.

...................

Quello che vorei farvi spiegare, il mio punto di vista, è che anche se non siamo convolte personalmente, in ogni caso ci tocca, anche solo indirettamente, se vogliamo parlare del ruolo della donna.... Siamo anche noi le donne, e non solo loro ....visto che in qualche modo sono le uniche che hanno la possibilità di figurare in TV, e oltre loro non ci sono le altre, credo che ci dovrebbe preoccupare. Non siamo tutte cosi stupide da non aver niente altro da offrire che il proprio corpo... Allora, perchè ci dovremmo acontentare dei ruoli cosi degradanti, offensivi.... Se non ci cerchiamo di diffendere da sole, che speranza c'è che ci difenderano gl'altri....

 

Brethil

Owl Member
Anche io sono colpevole come Miariam Mafai e l'autrice del documentario e probabilmente anche la Tamaro di non essermi accorta che questa immagine distorta, prevalentemente di tipo mediatico, avesse una presa così importante su una fascia femminile di giovani e giovanissime.

Se per farmi un'idea di ciò che è la donna oggi mi dovessi basare sulle donne che mi circondano e che conosco, non posso che dissentire da ciò che affermi. Non conosco infatti nessuna che si atteggia come le ragazze in TV. Come non conosco nessuna donna che fa visite periodiche dal chirurgo per tentare invano di sfuggire al tempo che passa.
Se invece mi guardo attorno, effettivamente mi accorgo che un sacco di ragazze invece inseguono i modelli che la TV propone, però anche in questo caso non mi sento di scendere in campo per cambiare questa condizione perchè sta al singolo individo scegliersi modelli da seguire nella vita e decidere quali sono valori e priorità.

Per la donna di tipo "modello televisivo" pensarsi in maniera originale e peculiare, staccandosi dagli stereotipi, richiede uno sforzo di uscita dalla tutela, di assunzione di responsabilità, di perdita di quel ruolo di sottomissione che sente come un peso per l'acquisizione della parità, come se perdere lo stato di "oggetto del desiderio" le facesse perdere l'unico potere che conosce.

Perchè decidere di invecchiare serenamente, se un certo tipo di immagine porta ingaggi e quindi incassi interessanti? Credo sia anche questo che porta certe donne a torturarsi pur di restare piacenti il più a lungo possibile.
 

Brethil

Owl Member
Nicole come già ho detto io ho risposto a quel che è stato detto nei video, non a quel che tu hai scritto.
Ripeto, a me pare invece che quei video tendano a colpevolizzare ad esempio i presentatori (vedi immagini della ragazza sotto al tavolo trasparente). Ma come ho detto è un mio punto di vista.
Io non mi riconosco affatto in quello che la TV propone, quelle che ho visto in quei video sono bambole di pezza che si fanno maneggiare nei modi più disparati e non donne.
Ecco perchè non mi sento chiamata in causa.
 

asiul

New member
Non ho capito bene la tua domanda Luisa, e mi preoccupa questo fraintensamento... ma passo sopra, e scusami per la maniera, ti rispondo con la controdomanda:
A te, personalmente, sta bene il ruolo della Donna nella nostra società?
Adesso generalizzo, e parlo della società, perchè sostengo che in maggior parte il livello culturale della TV corisponde al quadro della società, specialmente visto che anche la TV pubblica segue stessi canoni della TV privata...

Per ruolo della donna cosa intendi esattamente? Esiste forse un ruolo nella società che sia solo per le donne o solo per gli uomini? Quello che scelgo di non vedere in TV, ma perché di Televisione ne vedo pochissima, quasi nulla, non è il ruolo della donna, ma la sua mercificazione. E non mi riferisco alle vallette, quello è il gradino più basso. Mi riferisco alle persone di sesso femminile che scelgono di vendere la loro dignità per apparire.
Vedi nicole, a me non piace parlare della donna in questo modo. A dire il vero il femminismo mi ha sempre dato molto fastidio. Tendo a considerare il valore umano asessuato.
Intorno a me trovo che ci sia una mancanza di rispetto per l’essere umano. Verso la donna, certe volte, è manifestato anche così, verso l’uomo in altro modo.
L’atteggiamento che non condivido è quello di porlo su livelli differenti.
Quando ho scritto che il problema della donna è lei stessa, mi riferivo a questo. La donna dovrebbe in alcuni casi considerarsi un essere umano come gli altri.

P.S. la mia frase citata da te sopra non era neanche da lontano maliziosa, ne aveva il tono ofensivo... non mi piace che ogni mia parola va letta in tal modo, e spero che quelli che leggono i miei post, ogni tanto si ricordino che riguardo la lingua italiana sono autodidatta e che a volte mi trovo in dificoltà nel esprimermi in italiano corretto ed anche talvolta nel modulare il pensiero...


Non è certo la grammatica che mi ha colpito nel tuo discorso, ma i contenuti, Se parli di persone che fanno spalluccia e si voltano dall’altra parte spero tu sappia il significato di ciò che hai scritto. Qui la difficoltà con la lingua non c’entra nulla.
Questo solo per chiarire il concetto.


Quello che cercavo a dire era che non condivido l'idea che questo 'problema' non dovrebbe riguardare tutte le donne, ma solo le dirette interessate.... Anzi, per dire tutto, credo che, se continuamo trattare la tema ancora cosi, con pensiero "non mi riguarda, tanto non sono io quella che trattano da carne cruda...", la situazione percipiterà ancor di più.... e questo mi spaventa, a volte....

E questo chi lo avrebbe detto? Non io. Per me ogni problema di qualsiasi natura dovrebbe riguardare l’essere umano, tutto, indipendentemente dal sesso.

Precisiamo un punto. non sono soltanto le donne ad essere trattate come carne cruda. È un esempio, ma lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo è diffuso anche nell’ambiente maschile.
Quanto al fenomeno della “carne femminile” usata in Tv, ti dico che puoi fare ben poco. Se quelle ragazze accettano volontariamente di apparire in quel modo, non puoi impedire loro di farlo.

Quello che vorei farvi spiegare, il mio punto di vista, è che anche se non siamo convolte personalmente, in ogni caso ci tocca, anche solo indirettamente, se vogliamo parlare del ruolo della donna.... Siamo anche noi le donne, e non solo loro ....visto che in qualche modo sono le uniche che hanno la possibilità di figurare in TV, e oltre loro non ci sono le altre, credo che ci dovrebbe preoccupare. Non siamo tutte cosi stupide da non aver niente altro da offrire che il proprio corpo... Allora, perchè ci dovremmo acontentare dei ruoli cosi degradanti, offensivi.... Se non ci cerchiamo di diffendere da sole, che speranza c'è che ci difenderano gl'altri....

Noi siamo coinvolte personalmente, perché siamo degli esseri umani e non perché siamo delle donne. Chiunque vedendo una mercificazione, di qualsiasi genere, dovrebbe sentirsi coinvolto.
Io non mi presterei mai ad un simile uso del mio corpo, mi mette tristezza vedere delle ragazze che per apparire si svendono a quel modo, ma non perché sono una donna come loro. Poi chi ti dice che siano stupide.
Difendersi da sole? È questo il punto, dovresti pretendere dalla società in cui vivi che l’essere umano venga difeso sempre e comunque al di là del sesso. A me queste bandiere sventolate “in nome di” non mi sono mai piaciute, specie quando i soggetti in questione sanno difendersi da sole.

Posso battermi contro l'infibulazione,tanto per fare un esempio, non contro delle ragazze che si mostrano mezze nude in Tv.

Noi donne, facciamo parte di più della metà degli abitanti di questo pianeta, però guardando alle regole e al trattamento sociale siamo ancora una minoranza. Proprio partendo da quelli video sopra... E non importa come ci comportiamo, gli uomini che ci guardano attraverso degli stereotipi, prima o poi ci discrimineranno comunque.

Sì siamo in maggioranza. E non ti dice niente questo? Forse le prime a fare della discriminazione sono proprio certe donne. :wink:

Non credo che un uomo che possa definirsi tale pensi che un’immagine, rappresenti un genere e che tenda a discriminarlo per questo. Diamogli un minimo di fiducia :mrgreen:

Non odio gli uomini. Anzi, mi sono molto cari.

Questa è bella. In che senso?:?? … sto scherzando. :D

Però il fatto è che sono ancora loro che governano il mondo. Nella sua moderna e occidentale variante la posizione di donna non è più quella di stigmatizzare ogni giorno le istituzioni e organizzare le rivoluzioni. Però non è ancora del tutto alla pari e ancora è aggravata dai cosiddetti “stereotipi familiari"...
Per questo penso, che sia arrivato il momento di tenersi unite e di cercare di rompere il clichè in qualle ci siamo incartate con le proprie mani...

Cos’è un grido alla rivoluzione? :)
A parte gli scherzi nicole. Io non mi sono incartata in nessun modo. Non mi riconosco in questo esemplare di donna. Anzi, ora che ci penso, non m’identifico in nessun campione di donna al di fuori di me stessa.

Credo che uno dei ruoli da rivedere sia quello dei genitori all’interno della famiglia. Quelle ragazzine che vedi alla Tv il più delle volte sono accompagnate dai genitori. E le madri, le zie, bla,bla,bla… sono fiere del risultato ottenuto.





PS nicole...vorrei che sia ben chiaro che sto discutendo con ciò che hai detto, non con te.
 
Ultima modifica:
Io diffido della Tamaro che parla di un noi rimarcando il modello unico.
Proprio lei che ha ribadito una categorizzazione del femminile con personaggi parecchio scontati.
Le madri, le figlie, le nonne: simboli di un'età che è soltanto frutto della limitata esperienza della Tamaro.

Evidentemente le sue relazioni piccolo-borghesi le fanno credere che l'appiattimento culturale che noi donne ci troviamo a vivere sia da correlare ad un post-femminismo che risulta parecchio forzato.

Penso che trattare l'argomento DONNA come fossimo le comari di Predappio non giovi al discorso.
Proprio perchè di questo argomento siamo in grado di parlare, e non soltanto noi donne ma anche gli uomini in funzione della relazione tra i sessi, partendo dal nostro quotidiano.

Le nostre scelte, le scelte della Tamaro, l'autodeterminazione che diciamo di rivendicare, sono la realtà o rappresentano quello che vorremmo essere?

Lo chiedo perchè diffido delle donne che fingono indipendenze e ribadiscono stereotipi.
Diciamo che le contesto in virtù della loro negazione della femminilità a discapito della cura e del modo differente di guardare alla vita.
Se siamo donne che non bramano al suv con danza haka finale - ve la ricordate? - nè al tempo stabilito dalla società "maschia", allora siamo a buon punto.

Vi suggerisco di non guardare soltanto ad Occidente. Ci sono luoghi in cui le velinas sono candeline da mettere sulla torta.
Festeggiamo?

E comunque, la riflessione della Tamaro è proprio scontata. Si è per caso trasferita a Predappio negli ultimi tempi?
 
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