Dorylis
Fantastic Member
Eva Luna è la figlia di Consuelo, donna dalle origini misteriose, che per varie vicissitudini, ma soprattutto per l’ ottusità di mentalità conservatrici, si ritrova a fare la serva in casa di un uomo benestante, ma alquanto bizzarro. In un modo davvero paradossale, rimane incinta della bambina, che si troverà a seguire il destino della madre, anche dopo la sua morte. L’unica grande eredità lasciatale dalla madre è la sua fervida fantasia e la capacità di raccontare fantastiche storie che attingono elementi dalla vita quotidiana e dai romanzi, che tanto si ascoltavano alla radio un tempo.
Isabel Allende tratta vicende tristi e a tratti scabrose con una leggerezza e un'ironia incredibili! Il personaggio di Eva Luna è bellissimo, trasmette una vitalità, una carica d'energia portentosa, e così la galleria degli "emarginati", personaggi anomali e spesso dimenticati, portati alla ribalta con una maestria unica! La morale? Aggrappiamoci alla fantasia e ai sogni, forse possono avverarsi!
Eccovi l'incipit, indimenticabile!!
Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome. Sono nata nell'ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie, ma questo non mi ha resa malinconica, perché sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria. Mio padre, un indiano dagli occhi gialli, veniva dal luogo in cui si uniscono cento fiumi, odorava di bosco e non guardava mai direttamente il cielo, perché era cresciuto sotto la cupola degli alberi e la luce gli sembrava indecorosa. Consuelo, mia madre, aveva trascorso l'infanzia in una regione incantata, dove per secoli gli avventurieri hanno cercato la città di oro puro vista dai conquistatori spagnoli allorché si affacciarono sugli abissi della loro ambizione. Quel paesaggio aveva lasciato in lei una traccia che in qualche modo riuscì a trasmettermi.
[Isabel Allende, Eva Luna, traduzione di Angelo Morino, Feltrinelli]
Isabel Allende tratta vicende tristi e a tratti scabrose con una leggerezza e un'ironia incredibili! Il personaggio di Eva Luna è bellissimo, trasmette una vitalità, una carica d'energia portentosa, e così la galleria degli "emarginati", personaggi anomali e spesso dimenticati, portati alla ribalta con una maestria unica! La morale? Aggrappiamoci alla fantasia e ai sogni, forse possono avverarsi!
Eccovi l'incipit, indimenticabile!!
Mi chiamo Eva, che vuol dire vita, secondo un libro che mia madre consultò per scegliermi il nome. Sono nata nell'ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie, ma questo non mi ha resa malinconica, perché sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria. Mio padre, un indiano dagli occhi gialli, veniva dal luogo in cui si uniscono cento fiumi, odorava di bosco e non guardava mai direttamente il cielo, perché era cresciuto sotto la cupola degli alberi e la luce gli sembrava indecorosa. Consuelo, mia madre, aveva trascorso l'infanzia in una regione incantata, dove per secoli gli avventurieri hanno cercato la città di oro puro vista dai conquistatori spagnoli allorché si affacciarono sugli abissi della loro ambizione. Quel paesaggio aveva lasciato in lei una traccia che in qualche modo riuscì a trasmettermi.
[Isabel Allende, Eva Luna, traduzione di Angelo Morino, Feltrinelli]