Ho rivisto da poco in televisione questo film che avevo visto alla sua uscita nelle sale e mi aveva entusiasmato. Confermo il giudizio a distanza di tempo. Certo c'è violenza, come dice il titolo, ma non è una violenza fine a se stessa come succede molto spesso nei film moderni, ma è propedeutica alla trama e agli avvenimenti del film. Emblematica in questo contesto la figura del figlio adolescente che, da carattere mansueto che subisce il bullismo di qualche compagno, prima trova il coraggio di uccidere per salvare la vita del padre, e poi si ribella ai soprusi di questi bulli nell'unico modo possibile: affermando con la forza (feroce) il suo diritto al rispetto della sua persona. Il protagonista, poi, che ha cambiato identità per sfuggire al suo passato di gangster e che si ricostruito una vita che ama, una famiglia perfetta, un lavoro onesto, un bellissimo rapporto con la moglie che non si è logorato nel tempo, tutto in un momento per un atto di coraggio e generosità si ritrova addosso i fantasmi del passato che gli vogliono togliere tutto questo e la vita. Lui però non si rassegna, e reagisce nell'unico modo che abbia qualche possibilità di riuscita. C'è poi la figura della moglie, innamorata del marito, che dopo una vita insieme scopre che il suo uomo è un'altra persona, completamente diversa da quella che lei ha amato e con la quale ha costruito una famiglia, e questo le fa crollare il mondo addosso. Emblematica la scena finale quando lui ritorna a casa, distrutto dagli ultimi avvenimenti e trova la famiglia a tavola. Nessuno dice una parola, solo la figlia piccolina prende un piatto e le posate e le mette nel posto abituale del padre. Grande regista e grandi interpreti.