Cronenberg, David - A History of Violence

El_tipo

Surrealistic member
Bellissimo thriller, lontano dalle ambientazioni horror fantascientifiche tipiche dei primi film del regista californiano, più vicino alle pellicole recenti come la promessa dell'assassino. A history of violence, un film ricco di colpi di scena ma dalla trama apparentemente stereotipata, nasconde una profonda analisi della personalità umana, spesso ambigua e imprevedibile. Si rivede quindi la dicotomia tra apparenza e realtà, espressa questa volta in maniera più vicina al vissuto dello spettatore, eh si, una bella casa, una bella famiglia, un lavoro tranquillo, e perchè no, un papà eroe. La stratificazione della visione lo rende un film adatto a tutti, a chi vuole passare qualche ora da brivido e a chi vuole passare un po di tempo a pensare, a soffrire, ad immaginare.
 

wiktor

Member
cronenberg è completamente canadese,nato a toronto:)
questo film è motlo bello e anche rivedendolo( l ho visto 5 volte) non perde mordente ma come nell altro subito dopo (la promessa dell assassino) si nota che il grande regista cambia modo di rappresentare la scena e l azione (anche se la parte finale nella tetra villa è nel suo classico stile horror e sembra come se la casa stessa partecipi alla strage)
si dice lo abbia girato per ripagare i debiti di spider:questo si un horror colossale e fenomenale!:)
 

El_tipo

Surrealistic member
cronenberg è completamente canadese,nato a toronto:))

chiedo venia per l'errore, nelle altre recensioni ho scritto sempre canadese, sarà stato un lapsus, forse stavo pensando ad una bella vacanza in california! :mrgreen:

sto guardando e riguardando in questi giorni tutti i film di cronenberg, è impressionante come si sia evoluto e come abbia cambiato stili rimanendo sempre fedele a se stesso e ai suoi principi...a history of violence è cmq uno di quelli che preferisco
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Davvero bello, mi pare sia l'unico che ho visto di Cronenberg, se sono tutti così credo sia il caso di approfondire! Come giustamente ha scritto El tipo, non mancano i colpi di scena ma fa anche riflettere. Un thriller particolare.
 

ayla

+Dreamer+ Member
Sinceramente questo film non mi ha entusiasmata come altri del regista.
La storia, scontata e prevedibile, fa riflettere su quanto sia labile il confine tra realtà e apparenza, su un passato che torna sempre a chiedere il conto e ovviamente sulla violenza che da istintiva si evolve in qualcosa di abituale e ordinario. Nonostante questo il film, per me, è troppo breve e quasi frettoloso per poter essere incisivo e memorabile. Mortensen non mi ha convinto come in " la promessa dell'assassino" anche se Harris e Hurt sono stati grandiosi!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
il film di Cronenberg è inquietante non tanto per lo svogersi della storia, che lui dirige da par suo, ma per quanto sta a significare. Cosa c'è dietro la normalità della famiglia media americana, cosa c'è dietro quel rispetto delle libertà individuali riferite alla legittima difesa, cosa c'è dietro quell'accettare tutto purché sembri vero. E' una domanda inquietante quella che si pone il regista canadese e che ci propone in modo ancor più inquietante. Un film che di sicuro non passa via come un normale thriller ma che affonda nelle radici dell'America stessa, su cosa è costruito lo style of life statunitense? certo si cambia vita ma si torna quanto prima a quella precedente appena se ne ravvisa la necessità, illegalità e violenza sono la normalità.
 

Grantenca

Well-known member
Ho rivisto da poco in televisione questo film che avevo visto alla sua uscita nelle sale e mi aveva entusiasmato. Confermo il giudizio a distanza di tempo. Certo c'è violenza, come dice il titolo, ma non è una violenza fine a se stessa come succede molto spesso nei film moderni, ma è propedeutica alla trama e agli avvenimenti del film. Emblematica in questo contesto la figura del figlio adolescente che, da carattere mansueto che subisce il bullismo di qualche compagno, prima trova il coraggio di uccidere per salvare la vita del padre, e poi si ribella ai soprusi di questi bulli nell'unico modo possibile: affermando con la forza (feroce) il suo diritto al rispetto della sua persona. Il protagonista, poi, che ha cambiato identità per sfuggire al suo passato di gangster e che si ricostruito una vita che ama, una famiglia perfetta, un lavoro onesto, un bellissimo rapporto con la moglie che non si è logorato nel tempo, tutto in un momento per un atto di coraggio e generosità si ritrova addosso i fantasmi del passato che gli vogliono togliere tutto questo e la vita. Lui però non si rassegna, e reagisce nell'unico modo che abbia qualche possibilità di riuscita. C'è poi la figura della moglie, innamorata del marito, che dopo una vita insieme scopre che il suo uomo è un'altra persona, completamente diversa da quella che lei ha amato e con la quale ha costruito una famiglia, e questo le fa crollare il mondo addosso. Emblematica la scena finale quando lui ritorna a casa, distrutto dagli ultimi avvenimenti e trova la famiglia a tavola. Nessuno dice una parola, solo la figlia piccolina prende un piatto e le posate e le mette nel posto abituale del padre. Grande regista e grandi interpreti.
 

Meri

Viôt di viodi
Film molto coinvolgente. Interessanti tutte le osservazioni scritte in precedenza. Il particolare che non mi ha convinto è la conclusione, quando eliminato il fratello sembra risolto tutto.
 
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