non puoi immaginare quanto :YY
non sono riuscita a trattenermi, te la sei cercata, chiedo perdono con questa citazione:
La differenza tra un genio e uno stupido è che il genio ha dei limiti.
Anonimo
ma poverino, perché aura:
...dai che ad uno come Zefiro si avvicina di più questa: :wink:
"Il genio è un uomo capace di dire cose profonde in modo semplice."
Charles Bukowski
ma il mio era un complimento :boh:
... notevole anche questa...:wink:
"Se Dio ha posto un limite all'intelligenza umana, è profondamente scorretto che non ne abbia posto uno alla sua imbecillità" (Goethe)
Ohe! Suvvia! E mica prentenderete che un ignorante per di più stupido capisca quando riceve un complimento o quando lo si insulta eh? Troppo difficile. Tzè! Un po' di coerenza, dico io... :YY
a mio avviso c'è un limite anche all'imbecillità, solo che per l'uomo è più facile superare quello che non il limite dell'intelligenza ;-P
secondo me la conoscenza è un diritto/dovere... l'ignoranza esisterà sempre, perchè non si potrà mai dire di sapere tutto. un pò di ignoranza a mio avviso dà anche un senso alla vita: ogni giorno imparo qualcosa e ogni giorno ho delle domande a cui voglio trovare risposta.
ovvio che l'ignoranza volontaria o causata (verso altri) secondo me è una colpa... la vedo come se qualcuno mi ferma per strada e mi chiede indicazioni per andare in una certa via. se io le conosco perchè non dargliele? se non gliele dò io sono la causa della sua continua ignoranza...
beh! in questo caso non sussiste la colpa dell'ignorante. Lui non sa e ti chiede per sapere. Tu che non gli rispondi sei (non tu eh!:wink come minimo maleducato e scortese.
Per colpa (io) dell'ignorante intendo l'abitudine di alcuni di addentrarsi con arroganza in discordi che non possono affrontare.
Ti faccio un esempio su di me.
Io sono ignorante su molti argomenti. Perché tanto è ciò che ancora non so e, molto probabilmente, morirò ignorante, ma perché non potrò sapere tutto della vita. Quando però so di non sapere, faccio un passetto in dietro. Mi fermo e ascolto. M'informo e confronto quanto ascoltato con quello che ho trovato nella mia ricerca del sapere. E solo allora mi confronto, ma con molta umiltà (almeno spero) perché voglio imparare da chi ne sa più di me.
Non pretendo di avere ragione su argomenti che non conosco. Fatta eccezione per quelli dove basta usare la ragione. Ma se è la conoscenza che manca, non vado avanti.
Mi accorgo al contrario che molti sono quelli che parlano pensando di essere portatori di una qualche verità e invece sono delle autentiche (credo sia un detto romano ) zucchine.
Queste fanno più male che bene. Perché c'è chi li ascolta e pensa che dicano il vero con cognizione di causa.
Ecco questi fanno dei danni (spesso) irreparabili.
E loro non possono essere che colpevoli, dato che sono consapevoli almeno della loro ignoranza.
Niente è più terribile di un'ignoranza attiva. (Goethe)