@ Vladimir e Olga: vi interesserebbe tenere un corso di russo qui sul forum?? Sono super interessata!!
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Se ti trovi in difficoltà fai pure i tuoi post in russo e io te li traducoSe riesco, se mi permette il mio italiano e mia memoria (avevo letto romanzo di Manzoni quasi 2 anni fa)
Tutto vero. Manzoni è poco conosciuto all'estero, a parte per la critica che se n'è occupata e per alcuni autori come Goethe e Lamartine (tutti questi ne hanno detto bene comunque). Può non essere il miglior romanziere italiano, ma dire, come hanno fatto alcuni qui, che il suo libro è pessimo, significa (scusate la franchezza) non saper leggere, perchè pagine come quelle sulla peste, il personaggio dell'Innominato, molte similitudini, la costruzione di alcuni capitoli (quelli della fuga di Renzo da Milano per esempio), l'ironia,... sono straordinari. E questo, torno a ripetere, nessun critico, italiano o straniero, l'ha mai negato.Ho letto anche il parallelo di elena con la Divina Commedia. Penso che al di là dei generi e contesti storici competamente differenti, c'è da sottolineare anche un ben diverso tipo di accoglienza a livello planetario, e quindi al di fuori dei nostri confini.
Dirò di più, senza scomodare la Commedia dantesca, ho avuto la fortuna di notare questa cosa parlando e sentendo discutere scrittori stranieri in qualche seminario, e non credo di essere nel torto quando affermo che all'estero un autore come Pirandello (o anche come Svevo) nutre una considerazione ben superiore a quella di Manzoni, e questo è un dato che tende a ribaltarsi completamente all'interno del nostro paese.
Non è così semplice. Del voto lei si era ampiamente pentita, fin da subito, ma ormai l'aveva fatto. Inoltre, come spiega Fra Cristoforo a lei e a Renzo nel lazzaretto, quel voto, secondo le regole della Chiesa, non era valido: Lucia non poteva far voto di verginità, perchè si era già promessa a Renzo. Se non fosse stato così, lei, religiosissima com'è, non vi avrebbe di certo rinunciato e avrebbe mandato a spasso il povero Renzo...mi sembra un po' strano che Lucia cosi semplice cambia sua idea sul voto: basta una pagina di romanzo e lei felicissima "corre" da Renzo
Non è così semplice. Del voto lei si era ampiamente pentita, fin da subito, ma ormai l'aveva fatto. Inoltre, come spiega Fra Cristoforo a lei e a Renzo nel lazzaretto, quel voto, secondo le regole della Chiesa, non era valido: Lucia non poteva far voto di verginità, perchè si era già promessa a Renzo. Se non fosse stato così, lei, religiosissima com'è, non vi avrebbe di certo rinunciato e avrebbe mandato a spasso il povero Renzo...
"Essere promessa" significa che Lucia si è impegnata ufficialmente, davanti alla Chiesa, a sposare Renzo. E lo stesso ha fatto lui: promessi sposi significa questo. Tant'è che avevano già fissato il giorno del matrimonio: 8 novembre 1628. Ma Don Rodrigo si è messo in mezzo.essere promessa = non essere vergine secondo la chiesa?
"Essere promessa" significa che Lucia si è impegnata ufficialmente, davanti alla Chiesa, a sposare Renzo. E lo stesso ha fatto lui: promessi sposi significa questo. Tant'è che avevano già fissato il giorno del matrimonio: 8 novembre 1628. Ma Don Rodrigo si è messo in mezzo.
Secondo la dottrina della Chiesa cattolica questa promessa è vincolante per entrambi, e Lucia non poteva "romperla" facendo voto di verginità senza avere il consenso di Renzo. Infatti Fra Cristoforo le dice "Non avete voi pensato, allora [cioè quando ha fatto il voto] , che eravate vincolata da una promessa? [...] Il Signore, figliuola, gradisce i sagrifizii, le offerte, quando le facciamo del nostro [...] Ma voi non potevate offriGli la volontà d'un altro [Renzo] , al quale voi vi eravate già obbligata."
qualche mese fa, per colmare una mia lacuna e memore di quel che mi diceva mia mamma ho deciso di affrontare la lettura dei promessi sposi. Ricordo che a 14 anni l'avevo odiato, ora dopo una laurea in letteratura russa e la specializzazione in letterature moderne comparate che sta per arrivare pensavo di cambiare giudizio. Invece no. L'ho trovato brutto e noioso come allora. Trama incerta interrotta da pesanti divagazioni, a tratti grottesche e imbarazzanti, sulla divina provvidenza; personaggi che piuttosto che veri caratteri sembrano steriotipi costruiti in funzione del messaggio cattolico dell'autore. Un libro, a mio modestissimo parere, concepito male e costruito peggio. La trama non decolla mai e una grigia velatura avvolge tutto, facendo sprofondare la narrazione in un caleidoscopio di grige immagini. Paragonato ai miei amati russi (dostoevskij in testa), credo che manzoni sia quasi imbarazzante. Si salvano solo l'ambientazione storica e lo stile:ad:. Ora so che mi attirerò una marea di strali con questa discussione, ma volevo vedere se qualcuno la pensasse come me.
d'accordo che erano altri tempi, d'accordo che non ho mai capito la storia dei voti in cambio di qualcosa (mi pare una specie di commercio...) ma che il povero Don Rodrigo sia costretto, con cavalli palazzi e danè, ad andare a cercare una poverella che non doveva manco essere una gran bellezza....
Io l'avrei finito con la peste a Milano : muoiono tutti e non se ne parla più.
Tra i personaggi, l'unico che si salva è l'Innominato : ha avuto il buongusto di evitare di far sapere che frequentava certa gente.