2 anni fa mi proposero 6 mesi di lavoro in Egitto, nel deserto del Sahara. Non sto qui a descrivervi che tipo di lavoro faccio, fatto sta che un caldissimo lunedì di ottobre sono atterrato a Il Cairo. Immediato il visto, e via in taxi verso gli uffici della compagnia. Città enorme, disordinata, auto vecchie e multicolore, lingua nuova, povertà, ogni quartiere aveva un diverso livello di ricchezza, ma nel contempo affascinante..diversissima, caotica, viva, alcune volte avevo la netta sensazione di essere negli anni 50-60. La mattina dopo sono stato trasferito nel deserto, prima fase prendendo un aereo nazionale che mi ha portato ai confini del Sahara Orientale, in un paesino sporco, spoglio, giallo e tappa di passaggio delle carovane di beduini. Ed è qui, completamente fuori dal mio contesto, che mi sono iniziato ad emozionare. Paura, smarrimento, lingua incomprensibile..era il mio primo viaggio del genere. Ne avrei dovuto compiere ben 3 in 6 mesi e nel mentre del primo ero totalmente in balia dell'organizzazione di chissachi. Ho iniziato a cercare la mia guida, avevo solo nome e cognome e un orario a cui incontrarla nella piazza. 2 ore di domande in inglese dopo (a volte addirittura non comprese totalmente) trovo finalmente questo vecchietto barbuto e sdentato che asserisce tranquillamente di essere il mio autista, mi mostra la mail che ha ricevuto dalla compagnia con il mio nome e la destinazione e mi invita a salire sulla jeep. Con mia sorpresa sulla macchina ci sono altri 3 colleghi (che non conoscevo)..il viaggio comincia. 70 Km/h su una strada battuta e disconnessa, tra capocciate sul tettuccio e nausa onnipresente. Ho potuto scoprire che anche nel deserto più profondo ci sono gli autovelox (nascostissimi dietro ai cumuli di sabbia). 6 lunghe ore in direzione oasi di Siwah (che non abbiamo mai raggiunto, l'accampamento era prima). Arrivati quasi a destinazione si buca una gomma
e ci allontaniamo un pò tutti a servirci della toilette più grande del mondo...la sabbia! tutti sopravento
sparsi qui e là a 100 metro dall'autista tutto preso dalla sostituzione del pneumatico. Per curiosità ho guardato il cellulare: tacche ovviamente ZERO! Il viaggio prosegue..raggiungiamo il campo..non pareva vero! Una depressione di 100 metri sconfinata, e sul bordo c'era questo illuminatissimo campo. Un gruppo di villette con prato all'inglese, rialzate di 1 metro, cintate, un modesto via vai di gente ed affianco un impianto petrolifero minuscolo. Vi risparmio le enormi differenze che ho potuto apprezzare tra le nostre culture, sappiate però che mi sono fatto molte amicizie e che sono rimasto innamorato della semplicità con cui vivono in quell'ambiente apparentemente innocuo ma che in un attimo diventa ostilissimo e letale. Un giorno si è alzato un leggero venticello che entro sera è diventata una vera è propria tempesta..normale a quanto pareva nei cambi di stagione. In 2 ore avevo già tutte le mucose congestionate, a nulla serviva coprirsi, la sabia entrava OVUNQUE!
Consigliato! Per qualsiasi dettaglio o curiosità chiedetemi pure..