Premio Nobel Letteratura 2010

Il premio nobel per la letteratura è un premio importantissimo, e ho condiviso molte scelte del passato (l'amato Saramago, ad esempio), importante perchè rivendica l'uomo letterario come intellettuale "attivo".
Immagino che vi basti l'aspetto narrativo ma vi sfugge l'importanza di un premio simile in luoghi come l'America Latina.
Io non reputo che questo premio sia roba da poco, nè che designi lo scrittore in voga in quel momento.
Per farvi capire la portata di questa "lode" un'oretta fa le agenzie hanno riportato un articolo con questo titolo: "l'appena designato nobel Vargas Llosa aveva scritto il 27 settembre un articolo sulla reale disfatta di Chavez alle ultime elezioni".

Ecco, e non si tratta di una difesa bolivariana ma di una strumentalizzazione della situazione attuale che vede una destra debole appoggiata dalle lobbies economiche occidentali, europa compresa. Appena una settimana dopo il golpe in Ecuador, guarda un po'...

Questo nobel, che ha sempre premiato la resistenza "popolare" oggi diventa simbolo della dissidenza individuale.
Tutto il contrario del mio concetto di intellettuale.

Un po' di spirito critico, anche se da semplici lettori, non guasterebbe.
 

pigreco

Mathematician Member
Il premio nobel per la letteratura è un premio importantissimo, e ho condiviso molte scelte del passato (l'amato Saramago, ad esempio), importante perchè rivendica l'uomo letterario come intellettuale "attivo".
Immagino che vi basti l'aspetto narrativo ma vi sfugge l'importanza di un premio simile in luoghi come l'America Latina.
Io non reputo che questo premio sia roba da poco, nè che designi lo scrittore in voga in quel momento.
Per farvi capire la portata di questa "lode" un'oretta fa le agenzie hanno riportato un articolo con questo titolo: "l'appena designato nobel Vargas Llosa aveva scritto il 27 settembre un articolo sulla reale disfatta di Chavez alle ultime elezioni".

Ecco, e non si tratta di una difesa bolivariana ma di una strumentalizzazione della situazione attuale che vede una destra debole appoggiata dalle lobbies economiche occidentali, europa compresa. Appena una settimana dopo il golpe in Ecuador, guarda un po'...

Questo nobel, che ha sempre premiato la resistenza "popolare" oggi diventa simbolo della dissidenza individuale.
Tutto il contrario del mio concetto di intellettuale.

Un po' di spirito critico, anche se da semplici lettori, non guasterebbe.

Due appunti se mi sono permessi.

Innanzitutto o il premio Nobel viene assegnato indipendentemente dalle idee e situazioni politiche, oppure si accettano sia autori rappresentanti della resistenza popolare sia autori simbolo della dissidenza individuale.

Ma l'osservazione che più mi preme è la seguente. "Un po' di spirito critico, anche se da semplici lettori, non guasterebbe." Non sono assolutamente d'accordo. Così come coloro che vanno in chiesa devono ascoltare le parole del sacerdote senza occuparsi di come poi lui si comporta, allo stesso modo quando si valuta un artista lo si fa in base alle sue opere, non in base alla sua persona, alla sua coerenza politica o alle sue perversioni sessuali (sto facendo degli esempi, chiaramenti). Il lettore deve avere dello spirito critico, ma riguardo ai romanzi, non riguardo a ciò che gli autori fanno nella loro vita.

Non conosco questo autore e comprerò senza dubbio qualche suo libro. Se le sue opere sono davvero degne di merito, ben venga il Nobel, anche se politicamente "pilotato".
 

sergio Rufo

New member
Così come coloro che vanno in chiesa devono ascoltare le parole del sacerdote senza occuparsi di come poi lui si comporta

beh, Michele, questa e' un po'..come dire...forzata.
Sai ,se uno fa la predica e razzola male ti vien voglia di ascoltarlo meno. Per niente direi, perche' presuppone che la sua " parlata" od opera non corrisponda alla sua intima convinzione e al suo impegno nel mondo.

Nel caso di uno scrittore o di un intellettuale ( lascia perdere se di destra o di sinistra) ci si augura almeno che la sua opera sia una testimonianza del suo "fare."
Poi, ovvio, ognuno di loro ha la sua visione delle cose politiche e meno politiche.

Julia da anni mi dice che Llosa ( di cui ho letto parecchio) e' criticabile per vari motivi. Probabilmente li spieghera' lei meglio.

Io, per tornare al discorso di prima , ti faccio un semplice esempio: leggendo J.J.Rosseau, che non fu un Nobel naturalmente, notai tantissimi discorsi sull'umanita' dell'uomo per l'uomo, per gli amici, la famiglia, i propri pari, ecc.ecc.
Poi vieni a scoprire che a fronte di tante parolone, il Sig. J.J. Rosseau mise al mondo cinque figli che abbandono' negli orfanatrofi d'europa.
Va da se' che ascoltare le sue parole.....perde un po' di stimolo.
 

pigreco

Mathematician Member
Così come coloro che vanno in chiesa devono ascoltare le parole del sacerdote senza occuparsi di come poi lui si comporta

beh, Michele, questa e' un po'..come dire...forzata.
Sai ,se uno fa la predica e razzola male ti vien voglia di ascoltarlo meno. Per niente direi, perche' presuppone che la sua " parlata" od opera non corrisponda alla sua intima convinzione e al suo impegno nel mondo.

Nel caso di uno scrittore o di un intellettuale ( lascia perdere se di destra o di sinistra) ci si augura almeno che la sua opera sia una testimonianza del suo "fare."
Poi, ovvio, ognuno di loro ha la sua visione delle cose politiche e meno politiche.

Julia da anni mi dice che Llosa ( di cui ho letto parecchio) e' criticabile per vari motivi. Probabilmente li spieghera' lei meglio.

Io, per tornare al discorso di prima , ti faccio un semplice esempio: leggendo J.J.Rosseau, che non fu un Nobel naturalmente, notai tantissimi discorsi sull'umanita' dell'uomo per l'uomo, per gli amici, la famiglia, i propri pari, ecc.ecc.
Poi vieni a scoprire che a fronte di tante parolone, il Sig. J.J. Rosseau mise al mondo cinque figli che abbandono' negli orfanatrofi d'europa.
Va da se' che ascoltare le sue parole.....perde un po' di stimolo.


Allora, bisogna fare un distinguo.

Io mi aspetto la coerenza da coloro che mi governano, in sostanza mi aspetto che un politico nella vita mantenga quei valori che professa durante i comizi.

L'artista fa un lavoro completamente diverso. L'artista deve produrre opere (libri in questo caso, ma vale per i quadri, per le sculture etc.) che suscitino dei sentimenti in coloro che ne usufruiscono, che riescano a trasmettere qualcosa a prescindere da ogni fattore esterno. Non credo che un romanzo per funzionare debba dire necessariamente cose che l'autore condivide realmente a pieno. D'Annunzio ci racconta di amori spesso molto romantici, talvolta platonici. Sappiamo in realtà quali pratiche perverse amasse svolgere il Vate assieme alle sue amanti. Nonostante questo credo che sia uno dei più grandi poeti italiani di sempre e non mi è mai venuto in mente di apprezzare meno le sue opere a causa delle sue perversioni.

Questo non vuol dire che un romanziere non possa esprimere pubblicamente le sue idee politiche o talvolta non possa impegnarsi personalmente in ambito politico (penso a Moravia, a Pasolini, allo stesso Calvino). Basta saper dividere bene gli ambiti delle loro attività. I romanzi e le loro opere rimangono comunque delle produzioni avulse da tutto il resto, che non devono in nessuna maniera essere coerenti con niente e con nessuno.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Una cosa mi ha colpito molto nell'aneddottica di Vargas Llosa, il litigio con Gabriel Garcia Marquez nel 1976, dove Gabo usci con un occhio nero, come da foto documentata. Un affare di donne, diversità di vedute su Fidel Castro, una visione letteraria contrastante? :)

gabo-puno-vargas-llosa.jpg


Poi il fatto che abbia corso per le presidenziali in Perù con Fujimori, con il senno di poi, forse se avesse vinto il premio Nobel le cose sarebbero andate diversamente?

Anche il fatto stesso che il suo libro La città e i cani sia stato bruciato sulla pubblica piazza dai militari nel 1963 pone questo autore sotto una luce molto interessante.

Sicuramente approfondirò la lettura.
 

Palmaria

Summer Member
Confesso di non conoscere l'opera di questo scrittore e di avere scoperto soltanto oggi, nei molti servizi trasmessi in occasione dell'assegnazione del Nobel, la sua interessante e variegata biografia.

Spero di essere presto favorevolmente colpita da un suo romanzo...:)
 

Wilkinson

Member
Io parlo solo dell'aspetto letterario : magari bisognerebbe leggere almeno due-tre :) libri di LLosa prima di decretare che ha vinto meritatamente, basandosi, chessò, sul nome, sulla biografia, o sul suo bell'aspetto :):):)
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Dopo aver letto i vostri interventi,ho un po' di timore a scrivere il mio.
Mi limiterò a dire che di questo autore ho letto solo La zia Julia e lo scribacchino,qualche anno fa,e mi piacque molto.
Non so se il Nobel se lo sia meritato e...lascio ai posteri l'ardua sentenza.
Per me va benissimo,avevo auspicato la Allende,cilena,quindi un peruviano mi sta bene.La letteratura sudamericana secondo me merita di essere approfondita e così cercherò di fare in futuro,magari iniziando proprio da Llosa.
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Riporto da "ll Fatto quotidiano"di oggi:
<<Antonio Tabucchi, suo grande amico ed estimatore, non è per nulla stupito: “Mario è uno scrittore di altissimo valore. Quanto alla sua popolarità, bè, non sono gli dei che la regalano. È una cosa che si conquista. Lui scrive dal ’59: narrativa,teatro, saggistica. La sua opera è una biblioteca intera”>>.

Spero che il prossimo anno Llosa possa ricambiare i complimenti a Tabucchi :wink:.
 

Zefiro

da sudovest
Grossomodo mi sento di quotare pigreco (con alcuni distinguo) mentre non mi trovo granché (fatte salve alcune convergenze) con la linea esposta da Julia prima e ripresa da Sergio poi.

Caravaggio era un violento ed un omicida, Mozart praticamente un mezzo matto, Bach era chiacchieratissimo, Marinetti e Marconi sostenitori del regime fascista, Karpov di quello comunista, a Rosseau ha pensato Sergio, ad Edwards il Vaticano, Pirandello incapace di gestire uno straccio di rapporto decente con la figlia, Wagner un nazista, Michelangelo e Leonardo in sospetto di pedofilia… ciascuno di noi insomma, vuoi per oggettività di fatto, vuoi per visuale delle cose dal proprio punto di vista appunto, potrebbe in questo modo allungare la lista a dismisura. Ma è veramente questo il core dell'interesse?

Va da sé che una coerenza, intesa come corrispondenza tra pensiero ed azione, o produzione artistica e non solo, ove fosse, non ci starebbe male… Ci mancherebbe.
Ma nessuno mi toglie dalla testa che una produzione artistica, letteraria o di genio in generale, quando tale, ha un valore intrinseco in sé, contribuisce al corredo culturale dell’umanità, genera bellezza, oppure utilità… insomma è scorrelata un bel pò dalle qualità etiche o morali, o di coerenza, o dalle idee politiche… In qualche modo insomma prescinde, nella sua valenza per l’umanità intera, dal suo autore/creatore.

Bisogna considerar tutto, autore incluso, periodo storico, contesto e così via, quando ci si mette di fronte ad una produzione letteraria o artistica o quant’altro. Concordo. Ci mancherebbe. Non fosse altro che per capirla meglio e/o a fondo.

Ma il focus prevalente della nostra osservazione, e di gran lunga a parer mio, si baricentra ben più sull’opera che non sul suo autore.
 
Ultima modifica:

asiul

New member
Non conosco questo scrittore e devo dire che questa "polemica" mi ha incuriosita molto.

Mi trovo d'accordo con pigreco. Già in altro topic è saltato fuori questo argomento.Credo si trattasse del 3D cos'è il genio o giù di lì...:?
Beh! a mio avviso l'opera deve essere distinta dalla persona che la realizza, soprattutto quando merita.

Molto semplicemente quello che deve contare è il merito e solo quello,cosa facciano nella vita a me non importa assolutamente. Ripeto come detto in altra sede. Dare importanza alla vita di un uomo o per di più di un genio al di fuori della sua opera è fare dei pettegolezzi.
 

Zefiro

da sudovest
Confesso di non conoscere l'opera di questo scrittore e di avere scoperto soltanto oggi, nei molti servizi trasmessi in occasione dell'assegnazione del Nobel, la sua interessante e variegata biografia.

Spero di essere presto favorevolmente colpita da un suo romanzo...:)


........
Il paradiso è altrove
I quaderni di don Rigoberto
Avventure della ragazza cattiva
La zia Giulia e lo scribacchino
La casa verde

....hai l'imbarazzo della scelta... Tutti notevoli...
 

lillo

Remember
E' difficile per me assumere una posizione obiettiva in questa discussione, perchè mi verrebbe di dare ragione a quanti dicono che un'opera letteraria esula dai comportamenti dell'artista, fossero questi etici, politici o morali. l'opera vive di vita propria svincolata da tutto ciò.
Ma poi penso alla realtà che circonda la designazione di un premio nobel, alle sue connessioni con la società e con la politica. Non ho ancora dimenticato il clamore, soprattutto in alcuni ambienti politici italiani, che seguì alla consegna del premio nobel a Dario Fò. E allora mi chiedo, si stanno usando due pesi e due misure? oppure è vero che il premio nobel per la letteratura centra poco con l'opera d'arte?
La situazione politica in sud america al momento è molto complessa, la vittoria del Partito Comunista in Venezuela e di Chavez centra qualcosa?
Ho letto diversi libri di Vargas Llosa, alcuni mi sono piaciuti (I quaderni di don Rigoberto), altri no (La città dei cani). Personalmente preferisco altri autori (Amos Oz) ma queste sono valutazioni soggettive.
 

fabiog

New member
Il premio nobel per la letteratura è un premio importantissimo, e ho condiviso molte scelte del passato (l'amato Saramago, ad esempio), importante perchè rivendica l'uomo letterario come intellettuale "attivo".
Immagino che vi basti l'aspetto narrativo ma vi sfugge l'importanza di un premio simile in luoghi come l'America Latina.
Io non reputo che questo premio sia roba da poco, nè che designi lo scrittore in voga in quel momento.
Per farvi capire la portata di questa "lode" un'oretta fa le agenzie hanno riportato un articolo con questo titolo: "l'appena designato nobel Vargas Llosa aveva scritto il 27 settembre un articolo sulla reale disfatta di Chavez alle ultime elezioni".

Ecco, e non si tratta di una difesa bolivariana ma di una strumentalizzazione della situazione attuale che vede una destra debole appoggiata dalle lobbies economiche occidentali, europa compresa. Appena una settimana dopo il golpe in Ecuador, guarda un po'...

Questo nobel, che ha sempre premiato la resistenza "popolare" oggi diventa simbolo della dissidenza individuale.
Tutto il contrario del mio concetto di intellettuale.

Un po' di spirito critico, anche se da semplici lettori, non guasterebbe.

Onestamente non riesco a capire. Il fatto che Llosa abbia " osato " effettuare una critica su Chavez e sull sua oggettiva sconfitta elettorale fà del Nobel un complotto politico appoggiato dal solito " crudele " Occidente ?
Da quanto scrivi sembra che il Nobel sia meritato solo a chi sostiene movimenti popolari di sinistra anche se aspiranti ad una dittatura, mentre a chi critica questi movimenti è di sicuro regalato e non meritato.
Parli di spirito critico, bè forse anche da parte di chi sostiene queste teorie ci sarebbe bisogno di spirito critico e non pensarla sempre che se un premio vada a chi si oppone ad un certo tipo di politica sia immeritato, mentre se accade il contrario tutto va bene.
L'assegnazione l'anno scorso del Premio Nobel per la Pace a Obama allora è stato lo stesso scandalo.
 

lillo

Remember
Onestamente non riesco a capire. Il fatto che Llosa abbia " osato " effettuare una critica su Chavez e sull sua oggettiva sconfitta elettorale fà del Nobel un complotto politico appoggiato dal solito " crudele " Occidente ?
Da quanto scrivi sembra che il Nobel sia meritato solo a chi sostiene movimenti popolari di sinistra anche se aspiranti ad una dittatura, mentre a chi critica questi movimenti è di sicuro regalato e non meritato.
Parli di spirito critico, bè forse anche da parte di chi sostiene queste teorie ci sarebbe bisogno di spirito critico e non pensarla sempre che se un premio vada a chi si oppone ad un certo tipo di politica sia immeritato, mentre se accade il contrario tutto va bene.
L'assegnazione l'anno scorso del Premio Nobel per la Pace a Obama allora è stato lo stesso scandalo.
Intanto stabiliamo un fatto.... Chavez ha vinto le elezioni e non le ha perse.
Inoltre aspetto non meno importante è di stabilire se il premio nobel per la letteratura venga dato ai meriti letterari oppure politici di un autore. Se il premio nobel per la pace ha giustamente (almeno a mio parere) un significato politico, altrettanto non dovrebbe essere per il premio alla letteratura.
Ribadisco un dato di fatto: alcuni anni fa l'ambito premio fu dato ad un certo signor Dario Fo scatenando l'ira di una parte (non certo intellettuale) della società italiana. Quindi se allora si gridò allo scandalo non capisco perchè ora si dovrebbe tacitamente accettare un premio che solleva qualche dubbio sul suo significato
 

Zefiro

da sudovest
quell'insidiosissimo "ma-allora"

(...)
Inoltre aspetto non meno importante è di stabilire se il premio nobel per la letteratura venga dato ai meriti letterari oppure politici di un autore. Se il premio nobel per la pace ha giustamente (almeno a mio parere) un significato politico, altrettanto non dovrebbe essere per il premio alla letteratura.​

Ribadisco un dato di fatto: alcuni anni fa l'ambito premio fu dato ad un certo signor Dario Fo scatenando l'ira di una parte (non certo intellettuale) della società italiana. Quindi se allora si gridò allo scandalo non capisco perchè ora si dovrebbe tacitamente accettare un premio che solleva qualche dubbio sul suo significato

Per l'ottimo motivo che era una sciocchezza allora ed è una sciocchezza adesso a mio modo di vedere, ed il sostenerne una basandosi su un'altra mi appare assolutamente illogico. Il gridare allo scandalo o meno basandosi non sul merito della produzione letteraria ma sulle scelte politiche dell'autore intendo. Di più, esiziale.

Mi preme infatti aggiungere, che questo modo di procedere dibattimentale, dialettico e pseudoargomentativo basato su retrospettici "ma allora" è, a parer mio, quanto di più inutile e dannoso si possa immaginare.

Esattamente, ahimè, il modo di procedere con cui usualmente si argomenta (sic!) quando ci si trova a discutere, non solo in questo forum, e non solo nel caso di specie, ma anche di politica, di religione, di filosofia, di storia e di molto altro.

Arrivando sistematicamente al nulla. Al massimo ad inutili (quando non pericolose) contrapposizioni di steccato. E sistematicamente obnubilando, questa volta si, il senso critico.​

E' esattamente qui, in questo ma-alloristico procedere, che si generano, senza fallo, infinite sequenze di momentary (si fa per dire) lapses of reason che ci rendono tristemente incapaci finanche di formulare le domande più ovvie ed elementari: Fo meritava per le sue opere il Nobel? Llosa merita per le sue opere il Nobel? x, y e z meritavano per le loro opere il Nobel? E' un bel libro questo che ho tra le mani? Mi dice qualcosa questa musica?
 
Ultima modifica:

asiul

New member
Dall'orario si potrebbe pensare che non sono lucida:)mrgreen: ),ma credo proprio che non si possa fare altro che quotare il topic di Zefiro...
Non lo riporto perché come suo solito è lunghissimo,però è molto sensato.
Non vedo perché si debba continuare con questo discorso.
Il Nobel è stato assegnato,bene cosa possiamo dire dell'opera di questo scrittore?
Qual è il suo stile? emoziona? di cosa parlano i suoi libri; è un romanziere o cos'altro.
Se dovessi giudicare e scegliere ciò che leggo dalla vita di chi l'ha scritto_Oddio resterebbero pochi libri in circolazione.
Suggerirei di proporlo al prossilo GdL almeno possiamo "distruggerlo" per come scrive.:mrgreen: Scusate,ma gli è stato assegnato un Nobel alla Letteratura o alla "morale"? :??
 

sergio Rufo

New member
Intanto stabiliamo un fatto.... Chavez ha vinto le elezioni e non le ha perse.
Inoltre aspetto non meno importante è di stabilire se il premio nobel per la letteratura venga dato ai meriti letterari oppure politici di un autore. Se il premio nobel per la pace ha giustamente (almeno a mio parere) un significato politico, altrettanto non dovrebbe essere per il premio alla letteratura.
Ribadisco un dato di fatto: alcuni anni fa l'ambito premio fu dato ad un certo signor Dario Fo scatenando l'ira di una parte (non certo intellettuale) della società italiana. Quindi se allora si gridò allo scandalo non capisco perchè ora si dovrebbe tacitamente accettare un premio che solleva qualche dubbio sul suo significato

Ciao Lillo.
Un nobel per la letteratura viene dato per meriti letterari, chiaro. Ma cos'e' la letteratura? o che pregnanza puo' assumere il suo significato piu ' importante?
Sicuramente quello non solo di opera puramente letteraria, ma anche quello di opera interpretativa del proprio tempo, della propria storia, della propria cultura.
Un 'opera letteraria deve essere critica se si vuole che sia una testimonianza ancora piu' alta di un'opera d'arte fine a se stessa.
Llosa e' un autore che si e' particolarmente esposto in chiave intellettuale in Sud America e tu sai bene come il Sud America sia un paese decisamente controverso e delicato da secoli. Fare letteratura in Sud America significa raccontare la storia e il dolore di quel paese, credo.
Perche' un conto e' scrivere opere di fantasia, un conto assumere la figura di intellettuale.
E allora ci vuole coerenza; non avrei potuto amare Pasolini se non fosse stato Pasolini nella vita. E proprio l'esempio di Dario Fo che tu porti conferma quello che si sostiene: Dario Fo fu un premio " politico sociale" e non letterario. Infatti oltre ad Opera buffa e testi teatrali ( politici) cosa ha scritto? Niente o poco niente.
Eppure Fo fu premiato come Llosa che, invece, ha scritto molti di piu' e probabilmente avrebbe solo dovuto scrivere senza prendere alcune posizioni , come dire, un po' contradditorie.
 

sergio Rufo

New member
Grossomodo mi sento di quotare pigreco (con alcuni distinguo) mentre non mi trovo granché (fatte salve alcune convergenze) con la linea esposta da Julia prima e ripresa da Sergio poi.

Caravaggio era un violento ed un omicida, Mozart praticamente un mezzo matto, Bach era chiacchieratissimo, Marinetti e Marconi sostenitori del regime fascista, Karpov di quello comunista, a Rosseau ha pensato Sergio, ad Edwards il Vaticano, Pirandello incapace di gestire uno straccio di rapporto decente con la figlia, Wagner un nazista, Michelangelo e Leonardo in sospetto di pedofilia… ciascuno di noi insomma, vuoi per oggettività di fatto, vuoi per visuale delle cose dal proprio punto di vista appunto, potrebbe in questo modo allungare la lista a dismisura. Ma è veramente questo il core dell'interesse?

Va da sé che una coerenza, intesa come corrispondenza tra pensiero ed azione, o produzione artistica e non solo, ove fosse, non ci starebbe male… Ci mancherebbe.
Ma nessuno mi toglie dalla testa che una produzione artistica, letteraria o di genio in generale, quando tale, ha un valore intrinseco in sé, contribuisce al corredo culturale dell’umanità, genera bellezza, oppure utilità… insomma è scorrelata un bel pò dalle qualità etiche o morali, o di coerenza, o dalle idee politiche… In qualche modo insomma prescinde, nella sua valenza per l’umanità intera, dal suo autore/creatore.

Bisogna considerar tutto, autore incluso, periodo storico, contesto e così via, quando ci si mette di fronte ad una produzione letteraria o artistica o quant’altro. Concordo. Ci mancherebbe. Non fosse altro che per capirla meglio e/o a fondo.

Ma il focus prevalente della nostra osservazione, e di gran lunga a parer mio, si baricentra ben più sull’opera che non sul suo autore.

Ciao Zefiro.
Grosso modo rispondendo a Lillo in parte ho gia' risposto anche a te.
Non mi trovo molto d'accordo sul concetto di opera letteraria fine a se stessa.
O almeno lo puo' essere se si tiene ben distante da certe chiavi di lettura critiche e storiche.
Ma tutte le grandi opere attingono al proprio momento e da questo non possono prescindere se la figura del semplice scrittore ( stile e fantasia) vuol trasformarsi in una voce critica e polemica della propria societa'.
In Sud America quasi tutti i grandi scrittori hanno trasformato la letteratura in un movimento d'accusa ed interpretativo ( a differenza degli europei) e per lo piu', ti diro', scrivono in un contesto talemnte diverso dal nostro ( occidentale) che per un lettore europeo diventa persino difficile capirne i piu' profondi risvolti.
Se non quelli puramente letterari ( formali)
 
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