Shoofly
Señora Memebr
Tutti i mostri generati dalla fantasia (letteraria e non) delle culture umane di tutti i tempi e di tutti i luoghi.
Eheheh.. in una sezione del forum chiamata TuttoBellezza non poteva mancare un Monstruario :wink:
Partiamo dal Giappone (per pescarne uno a caso che ne sforna da sempre a "rotta di collo"..... :OO) :
Rokurokubi
http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQGc-pBgf6q51uECeQBFYdKLuXsjBMHB-D73fxDq8bFFQfT6dX9
http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQ7DvQEsMB5ljIxZcNudAX60k3fOynnQolAZ_zZjcrkbKDr04F7Cg
http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTTiBTI3myDtNKRmQQOuQdbWnaUA6YzjXv6k_6eyHMqAkBZksSx
I rokurokubi sono un tipo di yōkai, creature della mitologia e del folklore giapponese; di giorno hanno l'aspetto di comuni donne, mentre di notte acquisiscono la capacità di allungare incredibilmente il collo.
A differenza di una creatura simile, il nukekubi, con cui in occidente sono spesso confusi a causa di un errore dello scrittore Lafcadio Hearn[1], non sono generalmente aggressivi nei confronti degli esseri umani.
Durante le ore diurne, i rokurokubi agiscono come comuni esseri umani e si integrano perfettamente nella società, talvolta legandosi a uomini mortali.
A causa della loro natura dispettosa, però, spesso non resistono alla tentazione di usare i loro poteri per spiare o terrorizzare gli esseri umani, e per tutelare la propria vita umana si rivelano solo a persone prive di credibilità, ubriachi o sciocchi, oppure davanti a dormienti o ciechi.
In alcune storie compaiono invece dei rokurokubi che non sono nemmeno consapevoli della propria condizione e si considerano umani; talvolta l'allungamento del collo è un fenomeno inconsapevole che avviene durante la notte, e il rokurokubi si ricorda solo di aver sognato di guardare la stanza e il proprio corpo da angoli umanamente impossibili. In altre storie, infine, compaiono rokurokubi che non mostrano alcuna timidezza nell'usare i loro poteri, e si rivelano improvvisamente nella notte buia all'ignaro passante.
In alcuni racconti di origine buddhista, i rokurokubi sono esseri umani condannati dal loro karma per aver infranto importanti precetti della religione; questi rokurokubi "demoniaci" sono più sinistri, e spesso mangiano o succhiano il sangue delle loro vittime, tipicamente altre persone che hanno infranto precetti della fede.
Interpretare la parte di un rokurokubi è inoltre uno degli scherzi preferiti dai tanuki.
[1] L. HEARN, Kwaidan: Stories and Studies of Strange Things, Boston 1904 (ristampa Forgotten Books, 2008), p. 49. Da questo libro è stato tratto il film Kwaidan di Masaki Kobayashi (1964).
E qui potete ammirare un rokurokubi vero!!
http://file.hantutama.3rin.net/20100627AiURatnaAlit-2-ukrn-m.jpg
Nukekubi
http://www.jennawhyte.co.uk/haiku6.gif
http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQZf8wMMykcwZZ4II0HB04OH8Jp-BELMuKWyUjAE1sCbuqY5aRNgQ
http://www.deviantart.com/download/94742672/Kei_Wesley_the_Nukekubi_by_sinkato.png
Anche il nukekubi (letteralmente: “testa staccabile”) appartiene alla categoria degli Yōkai: è un demone che di giorno assomiglia in tutto ad un essere umano mentre di notte la sua testa si stacca dal collo per volare in cerca di prede.
I nukekubi attaccano urlando (per aumentare la paura delle loro vittime) e mordendo sino ad uccidere.[1] Qualora però la testa, una volta distaccata dal corpo, non riuscisse più a ricongiungersi a questo, prima che il sole sorga, il mostro è destinato a morire.
Diverse leggende narrano di coraggiosi protagonisti che riuscirono a sventare gli attacchi di queste creature nascondendo i loro corpi mentre la testa era assente. Una simile caratteristica, relativa alla vulnerabilità del nukekubi, ricorda molto da vicino la figura del vampiro occidentale.
I nukekubi cercano di amalgamarsi alla società umana, vivendo spesso in gruppi che assomigliano a normali famiglie. L'unico modo per distinguerli è una curiosa linea di segni rossi intorno alla base del collo, laddove avviene il distacco della testa. Questo particolare, però, non era facile da individuare dal momento che poteva essere nascosto sotto gli abiti o i gioielli.[2]
Nel racconto di Lafcadio Hearn, Kwaidan (vedi sopra), l’autore identifica erroneamente il nukekubi con il rokurokubi, un errore che compare anche nel libro Sword of the Samurai (Fighting Fantasy) di Steve Jackson,[3] e nel romanzo di Stephen Dedman, The Art of Arrow cutting.[4]
I rokurokubi, infatti, sono creature simili ma generalmente non malvagie: la loro testa invece di staccarsi rimane fissata al collo che ha il potere di allungarsi a dismisura durante la notte.
[1] L. Hearn, Glimpses of an Unfamiliar Japan, Second Series, The Echo Library 2006, p. 149.
[2] L. Hearn, Kwaidan: Stories and Studies of Strange Things, Boston 1904 (ristampa Forgotten Books, 2008), p. 52.
[3] S. Jackson, M. Smith, I. Livingstone, J. Thomson, A. Langford, Sword of the Samurai (Fighting Fantasy), Random House 1987.
[4] S. Dedman, The Art of Arrow cutting: a Novel of Magic-Noir Supence, Tor 1999.
Alcuni riferimenti bibliografici:
* Shigeru Mizuki, Dizionario dei mostri giapponesi (trad. it. di Keiko Ichiguchi), vol. 1, Bologna 2005.
* S. Addis (ed.), Japanese Ghosts and Demons: Art of the Supernatural, George Braziller, 2001.
* N. Kieje, Japanise Grotesqueries, C. E. Tuttle Co., 1973.
(il testo è tratto dalla voce wiki vergata di mio pugno :wink
Eheheh.. in una sezione del forum chiamata TuttoBellezza non poteva mancare un Monstruario :wink:
Partiamo dal Giappone (per pescarne uno a caso che ne sforna da sempre a "rotta di collo"..... :OO) :
Rokurokubi
http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQGc-pBgf6q51uECeQBFYdKLuXsjBMHB-D73fxDq8bFFQfT6dX9
http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQ7DvQEsMB5ljIxZcNudAX60k3fOynnQolAZ_zZjcrkbKDr04F7Cg
http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTTiBTI3myDtNKRmQQOuQdbWnaUA6YzjXv6k_6eyHMqAkBZksSx
I rokurokubi sono un tipo di yōkai, creature della mitologia e del folklore giapponese; di giorno hanno l'aspetto di comuni donne, mentre di notte acquisiscono la capacità di allungare incredibilmente il collo.
A differenza di una creatura simile, il nukekubi, con cui in occidente sono spesso confusi a causa di un errore dello scrittore Lafcadio Hearn[1], non sono generalmente aggressivi nei confronti degli esseri umani.
Durante le ore diurne, i rokurokubi agiscono come comuni esseri umani e si integrano perfettamente nella società, talvolta legandosi a uomini mortali.
A causa della loro natura dispettosa, però, spesso non resistono alla tentazione di usare i loro poteri per spiare o terrorizzare gli esseri umani, e per tutelare la propria vita umana si rivelano solo a persone prive di credibilità, ubriachi o sciocchi, oppure davanti a dormienti o ciechi.
In alcune storie compaiono invece dei rokurokubi che non sono nemmeno consapevoli della propria condizione e si considerano umani; talvolta l'allungamento del collo è un fenomeno inconsapevole che avviene durante la notte, e il rokurokubi si ricorda solo di aver sognato di guardare la stanza e il proprio corpo da angoli umanamente impossibili. In altre storie, infine, compaiono rokurokubi che non mostrano alcuna timidezza nell'usare i loro poteri, e si rivelano improvvisamente nella notte buia all'ignaro passante.
In alcuni racconti di origine buddhista, i rokurokubi sono esseri umani condannati dal loro karma per aver infranto importanti precetti della religione; questi rokurokubi "demoniaci" sono più sinistri, e spesso mangiano o succhiano il sangue delle loro vittime, tipicamente altre persone che hanno infranto precetti della fede.
Interpretare la parte di un rokurokubi è inoltre uno degli scherzi preferiti dai tanuki.
[1] L. HEARN, Kwaidan: Stories and Studies of Strange Things, Boston 1904 (ristampa Forgotten Books, 2008), p. 49. Da questo libro è stato tratto il film Kwaidan di Masaki Kobayashi (1964).
E qui potete ammirare un rokurokubi vero!!
http://file.hantutama.3rin.net/20100627AiURatnaAlit-2-ukrn-m.jpg
Nukekubi
http://www.jennawhyte.co.uk/haiku6.gif
http://t1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQZf8wMMykcwZZ4II0HB04OH8Jp-BELMuKWyUjAE1sCbuqY5aRNgQ
http://www.deviantart.com/download/94742672/Kei_Wesley_the_Nukekubi_by_sinkato.png
Anche il nukekubi (letteralmente: “testa staccabile”) appartiene alla categoria degli Yōkai: è un demone che di giorno assomiglia in tutto ad un essere umano mentre di notte la sua testa si stacca dal collo per volare in cerca di prede.
I nukekubi attaccano urlando (per aumentare la paura delle loro vittime) e mordendo sino ad uccidere.[1] Qualora però la testa, una volta distaccata dal corpo, non riuscisse più a ricongiungersi a questo, prima che il sole sorga, il mostro è destinato a morire.
Diverse leggende narrano di coraggiosi protagonisti che riuscirono a sventare gli attacchi di queste creature nascondendo i loro corpi mentre la testa era assente. Una simile caratteristica, relativa alla vulnerabilità del nukekubi, ricorda molto da vicino la figura del vampiro occidentale.
I nukekubi cercano di amalgamarsi alla società umana, vivendo spesso in gruppi che assomigliano a normali famiglie. L'unico modo per distinguerli è una curiosa linea di segni rossi intorno alla base del collo, laddove avviene il distacco della testa. Questo particolare, però, non era facile da individuare dal momento che poteva essere nascosto sotto gli abiti o i gioielli.[2]
Nel racconto di Lafcadio Hearn, Kwaidan (vedi sopra), l’autore identifica erroneamente il nukekubi con il rokurokubi, un errore che compare anche nel libro Sword of the Samurai (Fighting Fantasy) di Steve Jackson,[3] e nel romanzo di Stephen Dedman, The Art of Arrow cutting.[4]
I rokurokubi, infatti, sono creature simili ma generalmente non malvagie: la loro testa invece di staccarsi rimane fissata al collo che ha il potere di allungarsi a dismisura durante la notte.
[1] L. Hearn, Glimpses of an Unfamiliar Japan, Second Series, The Echo Library 2006, p. 149.
[2] L. Hearn, Kwaidan: Stories and Studies of Strange Things, Boston 1904 (ristampa Forgotten Books, 2008), p. 52.
[3] S. Jackson, M. Smith, I. Livingstone, J. Thomson, A. Langford, Sword of the Samurai (Fighting Fantasy), Random House 1987.
[4] S. Dedman, The Art of Arrow cutting: a Novel of Magic-Noir Supence, Tor 1999.
Alcuni riferimenti bibliografici:
* Shigeru Mizuki, Dizionario dei mostri giapponesi (trad. it. di Keiko Ichiguchi), vol. 1, Bologna 2005.
* S. Addis (ed.), Japanese Ghosts and Demons: Art of the Supernatural, George Braziller, 2001.
* N. Kieje, Japanise Grotesqueries, C. E. Tuttle Co., 1973.
(il testo è tratto dalla voce wiki vergata di mio pugno :wink
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