Per chi è arrivato alla fine e legge questa recensione, una cosa è sicura: lo farà ancora con il sorriso sulle labbra.
Così è Alan Bennet, così sono tutti i libri di Bennet.
La traduzione in italiano per forza di cose ci fa perdere qualcosa, ma la sottile ironia (non umorismo) che imperversa in questo libro ha sicuramente pochi eguali.
Soprattutto finalmente abbiamo a che fare con una lode spensierata al libro o meglio alle storie senza toni intellettuali o spiegazioni socio logiche.
Io faccio parte di quelle persone che ancora si meravigliano e sognano ascoltando storie, leggendole e aggiungendovi in fantasia colori e immagini, facendole così un po' anche mie. Storie che richiamano a galla i sentimenti buoni (diversi dai buoni sentimenti) che a volte facciamo fatica a vedere dentro di noi.
I libri ci aiutano perchè ci fanno bene.
E' questo quello che succede alla Regina. Intrappolata consapevole e contenta nella routine di corte, trova nei libri un filo per riappropriarsi di una propria autonomia. La supremazia del libro ad altre forme espressive sta appunto nel forte coinvolgimento del lettore in quello che sta leggendo ...... ognuno in modo diverso e per ognuno diverso anche nel tempo....E questa autonomia, ad un potere che invece pretende di controllare la Regina in tutto, non piace.
Niente sociologia, niente professoroni, solo il racconto di come la lettura di un bel libro possa coivolgerci intensamente e spingerci a riflessioni e cambiamento.....giusto per non essere più semplice deodorante di qualcos'altro o qualcun'altro.
Per concludere, si legge veloce, d'un fiato, non manca il colpo di scena finale, ci fa odiare il potere vedere, e rende tenera questa donna infagottata in maniera e contegno che tenta di volare via con un libro in mano.
Così riempe la sua vita di cose nuove......fino alla necessità di apssare dall'altra parte e cioè da lettore a scrittore, senza pretese ma solo per l'esigenze di dare gambe (mettere nero su bianco) a quanto di nuovo scoperto.
PS: Rileggendo mi sembra di essere stato un po' troppo serioso. Libro spassoso, storia coinvolgente, da leggere!
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