34° Minigruppo - Martha Quest di Doris Lessing

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velvet

Well-known member
Apro questo minigruppo a cui parteciperemo Francesca ed io per leggere Doris Lessing con il suo Martha Quest.

Ovviamente chiunque si voglia aggiungere a noi è il benvenuto!
:MUCCA
 

francesca

Well-known member
Eccomi...
iniziato ieri
un assaggino.
Intanto lo stile mi piace, riposante, scritto bene, mi ha fatto entrare subito nella storia e anche dopo poche pagine ho già iniziato a delinearmi i personaggi.
Proseguo.

Francesca
 

velvet

Well-known member
Ho iniziato anche io a leggere qualche pagina.
L'impressione iniziale è buona, noto come te che già dalle primissime pagine mi sono subito calata nell'ambiente e tra i personaggi...

Non so quanto riuscirò a leggere in questo week-end che prevedo piuttosto impegnato, ma sicuramente qualche pagina la leggerò..
 

velvet

Well-known member
Purtroppo ho poco tempo e sto procedendo davvero lentamente ma il libro mi sta piacendo.

Le descrizioni sono stupende, brevi ma presenti in tutte le pagine, in tutti i momenti, riescono a farti vedere con i tuoi occhi, quella luce accecante, quelle macchie di colore, quei cieli luminosi africani e anche a farti respirare l'aria afosa pregna di odori.

Ho iniziato il secondo capitolo (io ho l'Edizione economica Feltrinelli) e c'è una cosa che non ho ben capito: Martha perde gli esami a causa della malattia agli occhi o la usa come scusa per non presentarsi?
Quello che mi ha messo il dubbio è quando dice: "Ma perchè si stava condannando a vivere in questa fattoria, quando, più d'ogni cosa al mondo, desiderava di andarsene?"
 
Ultima modifica:

francesca

Well-known member
Dunque,
sono circa al III capitolo della II parte.
Non ho mai avuto tempo per buttare giù qualcosa, vedo di riordinare le idee.
Mi piace, mi prende veramente, non smetterei mai di leggerlo.
Anche se alcune volte le descrizioni fisiche dei personaggi mi lasciano un po' confusa, non riesco ad immaginarmeli del tutto.
Diciamo che alla fine una mia idea me la faccio, ma più per il loro agire e parlare, per i vestiti ecc... che non per le descrizioni fisiche.
Allo stesso tempo alcuni stati d'animo dei protagonisti non li capisco, alcuni cambi repentini di umore in Martha, ma anche negli altri ragazzi, non riesco proprio a capirli, non li trovo naturali, come se procedessero a balzi sconnessi.

Martha mi è proprio antipatica, ma è talmente viva e vera che mi ci sono affezionata subito.
Perchè capisco che questa antipatia nasce dal momento particolare che sta vivendo, mi è antipatica come possono risultarlo certi adolescenti che fanno i sicuri di sè e gli strafottenti, senza in realtà esserlo e avendo solo un cuore che può essere ferito da qualsiasi cosa.
Questo me la rende cara, sia perchè mi fa ricordare di certe sensazioni, emozioni, paure che vivevo nella mia adolescenza, sia perchè mi rendo conto che alcune immaturità di quel periodo me le porto ancora dietro, non le ho mai risolte veramente.
Inoltre Martha vive in un ambiente estremamente difficile, che quasi fa da controcanto a quello che sente dentro. Così come lei è insicura, strafottente, piena di sè, vulnerabile, contradditoria, così lo è la realtà che la circonda, dove si mescola di tutto, razze e persone, antisemitismo e razzismo verso gli indigeni.
Mi mette quasi tenerezza la sua buona volontà a superare queste contraddizioni, quasi per ribellione adolescenziale, la sua convinzioni dell'uguaglianza di tutte le razze, che le viene dalle letture ma che si scontra poi con tanti impulsi di discriminazioni, di razzismo che si trova a provare, che le vengono dall'educazione, e forse anche da un inconscio istinto di difesa che ognuno prova di fronte al diverso.
Ed è un atteggiamento che mi rendo conto essere anche mio, direi di molti.
Molti che ci professiamo tolleranti e convinti dell'uguaglianza di tutti, ma che ci ritroviamo poi a guardare con diffidenza l'albanese o lo zingaro.
E anche a ravvisare e sottolineare differenze fisiche che fanno una "razza".
La descrizione del "giorno della posta" in cui sfilano tutte varie comunità che convivono insieme in quell'ambiente è un capolavoro.

Bello, bello, pieno di mille spunti di riflessione.
Per ora ho buttato giù questi.

Ah, sulla malattia degli occhi:
io credo che in effetti la malattia lì per lì fosse vera, ma che poi diventi un pretesto che Martha si dà per giustificare la mancanza di iniziativa nel cambiare la sua situazione.
Altro tratto caratteristico del suo carattere.
Almeno fin dove ho letto io, Martha non prende mai delle vere e proprie decisioni, si lascia quasi sempre convincere dalle decisioni che altri prendono per lei, pur poi deplorandole e in cuor suo capendo che non fanno per lei. Nella contraddizione continua fra il volersi far ben accettare e il volersi ribellare e scioccare.
Probabilmente perchè ancora non sa bene chi è, nè chi vuol diventare.

Francesca
 

velvet

Well-known member
Questo week-end ho recuperato un po', devo iniziare anche io il 3° capitolo della seconda parte.

Sono d'accordo con te, nella prima parte Martha si mostra un'adolescente con le classiche insoddisfazioni e ribellioni del periodo. Non mi risulta antipatica però, mi fa molta tenerezza, non c'è praticamente nessuno che se ne curi e che le indichi una strada, una strada da seguire o anche a cui ribellarsi. Il padre non si interessa di niente, la madre si preoccupa molto ma nasconde la testa sotto la sabbia semplicemente trattandola come una bambina; le indicazioni che le dà sono solo le più superficiali, sui vestiti, sulle maniere, niente sulla strada da intraprendere.

Martha cerca di farsi delle idee, con i libri, con il confronto con gli amici, contrastando quelle dei genitori, ma come dicevi tu l'ambiente è molto difficile e le contraddizioni abbondano.

Nella seconda parte Martha va in città (anche qui grazie a Joss e non ai genitori) e inizia a scoprire un mondo nuovo, difficile ma anche allettante pieno di novità che Martha fatica a comprendere.
Mi fa tenerezza quando scopre di non saper fare niente, di non riuscire a scrivere a macchina come le viene richiesto...

Mi sta piacendo molto e sono curiosa di andare avanti!
 

velvet

Well-known member
Terminata la seconda parte.

In effetti il lavoro passa abbastanza presto in secondo piano.

Martha si lascia affascinare dal mondo scintillante in cui la catapulta Donovan, e poi all'improvviso torna Joss che attraverso le sue conoscenze cerca di inserirla nel mondo 'socialmente impegnato'.

In effetti Martha non ha ancora idee sue, si lascia trascinare in città così come faceva alla fattoria, sicuramente perchè tutto è nuovo per lei, ma mi sembra in realtà che non le interessi più di tanto scegliere in base alle sue idee... quello che vuole è appartenere ad un gruppo, un po' come gli olandesi in campagna che facevano gruppo tra loro, mentre lei e la sua famiglia erano isolati...
 

velvet

Well-known member
Terza parte - primo capitolo

Bella la descrizione dello Sport Club, questo tentativo 'giovane' di dar vita ad una nuova proposta di società in contrapposizione allo snobbismo e alla discriminazione proveniente dalla 'vecchia' generazione e dalla 'vecchia' Europa.

Tentativo che si intuisce superficiale e fallimentare, ma forse proprio per questo ha il suo malinconico fascino.
 

velvet

Well-known member
Volevo fare anche un'altra osservazione sulla moda, l'influenza sulle ragazze e il conseguente cattivo rapporto con il cibo.

Questo è un problema che noi consideriamo caratteristico dei giorni nostri mentre si può vedere che è un problema vecchio, solo oggi più conosciuto.

Prima della guerra le donne dovevano essere alte, avere le spalle larghe, i fianchi stretti, le gambe lunghe[...] era anche ben fornita di riviste illustrate in cui tutte le donne dovevano conformarsi a quella silhouette, e quando Martha si guardava allo speccho, quando si figurava con questo o quell' abito, sottoponeva la sua mente a una continua tensione immaginandosi più alta, più magra, sempre in posa.

E sul cibo:
Martha non poteva mettere niente in bocca senza provare un senso di colpa e promettere a se stessa di espiare saltando il pasto successivo. Eppure a volte, senza nemmeno accorgersi di quel che faceva, entrava improvvisamente in un negozio e si comprava cinque o sei tavolette di cioccolata, che mangiava furtivamente, fino a sentirsene disgustata.
 

francesca

Well-known member
Capitolo 3 III parte

Ma lo sai che ci avevo pensato anch'io a questa cosa che Donovan potrebbe essere gay?
Però non so. Leggendo le parti che riguardano i ragazzi dello Sport Club mi sembra che i rapporti fra ragazzi e ragazze siano molto strani, vale il gruppo più del singolo, ognuno deve recitare una parte altrimenti viene escluso. Tutto sembra molto forzato e falso. Ognuno si ingegna a suo modo per andare contro le convenzioni e in questo modo ne crea altre che imprigionano ogni spontaneità. Così lo Sport Club vorrebbe rappresentare una discontinuità con l'ambiente gretto e snob dei genitori, ma in realtà ne è soltato una copia altrettanto snob e viziata.
Secondo me, la scena della cena che Binkie offre a Martha il giorno del suo primo ballo allo Sport Club lo fa capire ancora meglio: i camerieri, e più di tutti Johnny, trattano i ragazzi con un po' di timore per le loro intemperanze, ma con la consapevolezza che anche loro si trasformeranno in seri uomini e donne di affari: adesso hanno il ruolo di quelli che "spaccano tutto", ma poi rientreranno nei ruoli normali che la società impone loro
Pur sempre di ruoli si tratta.
Mentre Johnny sa cosa vuol dire la povertà, sa che un uomo si può trovare improvvisamente spogliato di tutto, rigettato dalla vita. Nel leggere i suoi sentimenti non ho potuto non pensare che in quello stesso momento in Europa stava accadendo proprio questo a milioni di uomini e donne.
In tanti punti del libro mi sembra di sentire un'inquitudine leggera ma non per questo meno angosciante che rimanda alla tragedia che sta per compiersi a migliaia di chilometri, così grande che alla fine coinvolgerà tutti, come degli scricchiolii in lontananza.

Sono d'accordo con quello che dici sulle osservazioni sulla moda e sul rapporto con il cibo.
Ma ti dirò, per me vale per moltissime altre osservazioni del libro.
La storia è ambientata in modo inequivocabile sia in un determinato tempo che in un determinato luogo, eppure i temi trattati, i sentimenti dei personaggi, sono di un'attualità sconvolgente.
Veramente non trovo un solo difetto a questo libro, scritto benissimo, pieno di spunti di riflessione ad ogni paragrafo senza essere però pesante.
 

velvet

Well-known member
Mi trovo d'accordo con le tue osservazioni e anche con la tua valutazione del libro: è vero, pieno di spunti sui più diversi argomenti senza essere affatto pesante, e anche molto attuale.

Anche la questione dei giovani che in gruppo assumono dei ruoli, molto diversi da ciò che sono in privato per identificarsi con qualcosa di diverso da quello che propongono gli adulti, la famiglia, è in realtà una cosa di grande attualità.

Ed è molto interessante come ogni tanto, davanti ad alcune situazione per lei particolarmente mortificanti, si svegli in Martha la sua personalità più profonda che si ribella a questi ruoli (a cui invece per la maggior parte del tempo si adegua) come diverse volte accade al ballo.
 

velvet

Well-known member
Ancora devo iniziare la quarta parte ma mi sa che con la terza si chiude un'epoca...

In questo luogo senza tempo, dove in un'atmosfera di sogno ogni cosa continuava immutata anno per anno, era penetrato, simile a un vento di bufera, un senso di necessità, la pressione di una forza esterna.
 

Dorylis

Fantastic Member
Sono arrivata a pag. 80, che strano personaggio che è questa ragazzina! :)
Aspetto di finire la parte I prima di tirare le mie conclusioni!
 

francesca

Well-known member
Finito!!!
Sono contenta che Dory si sia unita a noi, così possiamo continuare a parlare di qesto libro che mi è piaciuto tantissimo.
Ripenso un po' agli ultimi capitoli e torno con i commenti.

Francesca
 
Stato
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