Natsuo, Kirino - Le quattro casalinghe di Tokyo

Go daigo

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Trama tratta dal web: La pazienza di Yaoyoi, della dolce e graziosa Yaoyoi, si è rotta oggi improvvisamente come un filo. Nell'ingresso di casa, davanti alla faccia insopportabilmente insolente di Kenji, il marito che ha dilapidato tutti i suoi risparmi, Yaoyoi si è tolta la cinghia dei pantaloni e l'ha stretta intorno al collo del disgraziato. Kenji ha tentato di afferrare la cintura, ma non ne ha avuto il tempo. La cinghia gli è penetrata subito nella carne. È stato buffo vedere come il collo di Kenji si sia piegato all'indietro e le mani abbiano cominciato ad annaspare disperatamente nell'aria. Sì, buffo, veramente buffo, poiché un uomo così, un infelice che beve e gioca, non si cura dei figli, è attratto da donne impossibili e picchia la moglie, non meritava certo di vivere! Le gambe abbandonate storte sul pavimento di cemento dell'ingresso, accasciato sulla soglia, la testa tutta girata, Kenji, a un certo punto, non si è mosso più. Yaoyoi gli ha messo allora una mano sul collo per sentire le pulsazioni. Niente. Sul davanti dei pantaloni ha visto una macchia bagnata. E ha riso, stupefatta della forza furiosa, della crudeltà di cui era stata capace. Ha riso anche quando Masako e Yoshie, le fedeli amiche, l'hanno aiutata trasportando il cadavere a casa di Masako, tagliandolo a pezzetti e gettando poi i resti in vari bidoni d'immondizia.

Questo è stato il primo libro che ho letto di questa autrice. Mi ha catturato il titolo e la copertina,al momento dell'acquisto non avevo buttato neanche mezza occhiata alla trama. Il titolo non lasciava presagire il contenuto( infatti il titolo originale è Out,decisamente più appropriato). Alcune scene risultano estremamente "forti",come la spiegazione del modo in cui viene fatto a pezzi il corpo di Kenji. La prima parte mi ha catturata,ero curiosa di conoscere ogni particolare della mente delle quattro donne coinvolte,fredde e dall'animo "asettico" come la fabbrica in cui lavorano. Tutto lo spazio intorno sembra assorbire questo grigiore,non si respira mai aria pulita,non si percepisce mai una scintilla di gioia,se non legata a sentimenti di crudeltà. La seconda parte e il finale in particolare sono forse abbastanza scontati ma non per questo mi hanno colpita di meno. Il personaggio di Masako prende il sopravvento,surclassando quello della reale assassina di Kenji,forse perché è lei a mettere in atto il piano per nascondere le tracce dell'omicidio,è lei che riesce a fare a pezzi un uomo nel bagno di casa sua per poi ripulire come se niente fosse accaduto. Ci sono dei momenti in cui Masako sembra provare ribrezzo per quello che ha fatto ma passano in fretta così come sono venuti. È questo personaggio a reggere la storia ed è con lei,infatti,che si conclude. Consiglio la lettura anche ai non appassionati del genere perché merita veramente.
 
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risus

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già sui miei scaffali da qualche mese... deve solo aspettare il suo turno...
 

velmez

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questo libro mi ha piacevolmente colpito: la scrittura è molto semplice e scorrevole, periodi brevi e descrizioni brevi ma dettagliate (molto giapponese), il tema però è molto più cupo e razionale dei romanzi giapponesi a cui sono abituata (mi viene da dire che è l'unico libro giapponese in cui non c'è un suicidio e sarebbe invece giustificato, rispetto a tutti i libri giapponesi con suicidio che ho letto, ma molto più allegri nel complesso). Sono rimasta piacevolmente colpita dal finale, non l'ho trovato affatto scontato, anzi l'ho trovato molto più forte e umano di quanto pensassi... i personaggi sono perfettamente delineai, sipotrebbero riassumere tutti in pochi aggettivi, non hanno molte sfaccettature... in conclusione lo consiglio a quanti amano le storie reali e crude, ma non di vita quotidiana...
 

estersable88

dreamer member
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Beh, non c’è che dire: questo è decisamente un romanzo singolare e sui generis, sia per ambientazione sia per stile. Abituata alle atmosfere eteree ed allo stile lieve di altri autori orientali, non avrei mai pensato di imbattermi in una vicenda così truculenta scritta da un’autrice giapponese e devo dire che la cosa ha il suo fascino. Questo romanzo unisce la crudezza e la spregiudicatezza dei noir occidentali con la capacità tutta orientale di assorbire e rendere terribilmente normali anche gli eventi più truci.
Il risultato è che qui si parla della morte, dell’omicidio e dello smembramento di cadaveri con una freddezza disarmante che, tuttavia, rende tutto più intenso e delirante.
I protagonisti sono tanti, tutti diversi e ben caratterizzati: ci sono le quattro casalinghe impiegate nei turni di notte in uno stabilimento dove si preparano colazioni industriali, tutte con problemi familiari ed economici; c’è Satake, l’oscuro ed affascinante proprietario di una casa da gioco con un passato insondabile e terribile; c’è il giovane piccolo malavitoso dal colletto bianco, dalla coscienza torva e dall’animo tutt’altro che intrepido. Questa varietà di soggetti, che contribuiscono a rendere la narrazione altrettanto varia con il loro punto di vista, imprime al romanzo una dimensione più umana, quotidiana, inquietante. Se vi piace il genere e non avete problemi di stomaco… beh, ve lo consiglio: è un’esperienza di lettura da fare!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Spoiler

Ancora una volta mi stupisce il senso di ineluttabilità che pervade le opere letterarie giapponesi. E qui, trattandosi di una sorta di noir/grottesco, mi spiazza ancora di più. Fino a oggi sono stata tutta casa, lavoro e famiglia, ma se la vita mi guida verso un cadavere da tagliare a pezzi e nascondere, vuol dire che doveva andare così, perciò lo faccio. Più o meno in questo modo, semplificando alquanto, ragiona Masako, donna dura e sbrigativa che agisce non per soldi, ma perché in quel gesto vede inconsciamente una via di fuga dalla solitudine e dall'infelicità, dalla vita in una famiglia dove nessuno parla. Tutte e quattro vivono situazioni così diverse e così simili: la "maestra", la più anziana ed esperta, è costretta ad accudire suocere invalide e nipotini improvvisamente sbucati dal nulla; Kuniko, arrivista e invidiosa, è oberata di debiti ed è stata appena abbandonata dal compagno; infine c'è la giovane e bella Yoyoi, che potrebbe vincere il premio incoscienza.
Ma il personaggio più disturbante è Satake, che si porta dietro un segreto inquietante, che condizionerà la vita di tutti.
Questo post sembra pieno di spoiler, ma vi assicuro che non lo è: non ho scritto niente in confronto alle sorprese che l'intreccio ci riserva. Una trama incalzante, tante pagine che volano via e, come ha detto bene estersable, la cupezza della storia è controbilanciata da una scrittura lieve che rende il tutto ancora più terrificante. Mi piace il fatto che l'autrice non giudichi mai i personaggi, nemmeno di fronte agli atti più efferati e in particolare mi è piaciuto il modo in cui ha tratteggiato Masako. Non esistono buoni e cattivi anche se, a vederli dall'esterno, sembrerebbero tutti cattivi :mrgreen:Trovo che nel finale si dilunghi troppo, per il resto un libro insolito e interessante e una piacevolissima lettura.

P. S. Vi capita mai di incrociare, nella vita, persone che rispecchiano la fisicità che, nella vostra mente, avete più o meno consciamente attribuito ai personaggi dei libri che leggete? Io ho già visto la "mia" Kuniko, robusta e truccata pur essendo in spiaggia... non orientale, però. Non sarebbe molto felice di saperlo :?
 

LettriceBlu

Non rinunciare mai
Possibili spoiler

Prima autrice giapponese che leggo, e che inizio sorprendente! La trama di questo racconto è incalzante: è la prima volta che mi capita il caso in cui pur essendoci tante descrizioni, il livello di tensione non cala mai e si avverte in ogni singola parola. Il lettore sta sulla graticola dall'inizio, anche gli eventi meno macabri e di solito innoqui, come una semplice telefonata, riescono a far cambiare il corso delle cose e inseriscono un piccolo tassello di questo racconto così dark. Non c'è nessun colpevole da scovare, l'assassina è nota dall'inizio ed è lei stessa a comunicarlo, ma è incredibile quanta ansia si possa provare sapendo di rischiare di poter essere scoperti da un momento all'altro. è stata la prima volta che ho letto qualcosa dal punto di vista della colpevole e le sue complici, e mi sono trovata in serissima difficoltà perché non sapevo come desiderare che le cose andassero a finire. è stato agghiacciante leggere con quanta freddezza Masako ha fatto a pezzi il cadavere e cosa ha accettato di fare dopo, però ogni tanto mi sono trovata anche a sperare che la polizia riuscisse a incastrare Satake: anche perché di colpe da pagare ne aveva pure troppe.
Ho trovato Masako e Yayoi inquietanti, entrambe alla fine sono diventate dei robot, Kuniko ripugnante e la Maestra schiacciata dalla vita. Nessun personaggio ha avuto un'esistenza semplice, nonostante questo il finale è stato disturbante, specialmente per ciò a cui le riflessioni di Masako la hanno portata: ho compreso le sue motivazioni, però fino all'ultimo ho sperato la sua vicenda sentimentale prendesse qualsiasi altra piega.
 
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MonicaSo

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Ma perché casalinghe? Qui si parla di quattro operaie che svolgono il turno di notte in una fabbrica in cui si inscatolano colazioni precotte, dopo il lavoro hanno una loro vita a casa e sono piene di problemi, per nessuna di loro si può parlare di una bella vita... e casalinghe proprio non mi sembrano.
Secondo motivo di stupore (mio): quando una di loro ammazza il marito traditore si aiutano a vicenda, ma poiché il Giappone non è, ad esempio, l'America, le quattro complici non si limitano a scavare una buca in giardino o in un parco qualunque per nascondere il corpo... lo segano a pezzetti e lo sparpagliano per la città, imbustato in piccoli sacchetti! Un'idea geniale... ma è davvero così semplice smembrare un essere umano?
Basterebbe questo a rendere il romanzo uno splatter/noir ma all'autrice non basta... ci sono le descrizioni molto dettagliate, piene di particolari e sangue... e poi un altro personaggio, un sadico killer, che, accusato ingiustamente, decide di vendicarsi... Ok, la vendetta ci sta, ma il racconto del passato di questo personaggio è a dir poco agghiacciante: non avevo mai letto di un delitto efferato raccontato in questo modo... leggevo e pensavo "basta, basta!".
C'è ancora molto altro, in realtà... niente è banale, tutto è esageratamente crudele... forse troppo.
Non vorrei essere una vicina di casa di questa scrittrice, capace di un'immaginazione a questi livelli.
La lettura mi è piaciuta ma spero anche di dimenticarmi presto di alcuni particolari.
 

DaneelOlivaw

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@MonicaSo
Fa na roba, cerca il titolo originale in giapponese, dallo in pasto a Google che vediamo se l' editore italiano ha messo mano al titolo ;)
 

Pathurnia

Well-known member
<<Il titolo originale giapponese del libro "Le quattro casalinghe di Tokyo" è "アウト" (Out), che significa semplicemente "Fuori" o "Sì". In italiano, il libro è stato pubblicato con il titolo "Le quattro casalinghe di Tokyo" per sottolineare la storia di queste donne che si sentono "fuori" dalle loro vite ordinarie e dai loro ruoli sociali.>>
Mi vergogno a dirlo, ma me l'ha detto l'AI.
Mio dio come sono caduta in basso (cit. omonimo film)
 

alevale

Well-known member
Bello! Letto un paio di anni fa, mi piace il genere truculento 😅 a piccole dosi però.
Subito dopo ho sentito l'esigenza di leggere un Topolino 🙄
 
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