Scelta coraggiosa quella di realizzare un film muto oggi, ma quale scopo potrebbe essere più nobile di omaggiare il cinema - appunto - muto dei tempi d'oro, prendendo da esso spunto e ricalcandone lo stile, seppure, allo stesso tempo, mantenendo inevitabilmente alcune caratteristiche "moderne"? I protagonisti, e per me soprattutto il meritato Oscar protagonista maschile, sono bravissimi nel rendere ogni espressione in maniera più che convincente, non ho sentito minimamente la mancanza del sonoro, anzi il silenzio, accompagnato dalla bella colonna sonora, ha reso la visione più piacevole e rilassante. La trama è classica, a suo modo intensa e allo stesso tempo leggera e delicata, un bel bianco e nero spruzzato di rosa antico, così lo vedo. Il personaggio di George Valentin dapprincipio mi è risultato antipatico nella sua sbruffoneria e sicurezza di sé, per poi, come spesso accade nell'arte e nella vita, fare il tifo per lui nel momento del (suo) sconforto e della sua solitudine, causati dalla sua determinazione nel non voler accettare l'avvento del sonoro (orgoglio certamente, forse anche paura inconfessata di non riuscire?). La figura di Peppy Miller, che amerà in silenzio George al punto di acquistare segretamente i suoi beni all'asta, è dolce, commovente, piacevolmente "d'altri tempi". Lo promuovo decisamente anche se chi più di tutti avrebbe meritato l'Oscar è il cane, davvero ci si chiede come sia possibile!