Perrin, Valérie - Tatà

qweedy

Well-known member
"Agnès non crede alle sue orecchie quando viene a sapere del decesso della zia. Non è possibile, la zia Colette è morta tre anni prima, riposa al cimitero di Gueugnon, c’è il suo nome sulla lapide... In quanto parente più prossima tocca ad Agnès andare a riconoscere il cadavere, e non c’è dubbio, si tratta proprio della zia Colette. Ma allora chi c’è nella sua tomba? E perché per tre anni Colette ha fatto credere a tutti di essere morta? È l’inizio di un’indagine a ritroso nel tempo. Grazie a vecchi amici, testimonianze inaspettate e una misteriosa valigia piena di audiocassette, Agnès ricostruisce la storia di una famiglia, la sua, in cui il destino dei componenti è legato in maniera indissolubile a un circo degli orrori, all’unica sopravvissuta di una famiglia ebrea deportata e sterminata dai nazisti, alle vicende di un celebre pianista e a quelle di un assassino senza scrupoli, alle subdole manovre di un insospettabile pedofilo e al tifo sfegatato per la locale squadra di calcio, il FC Gueugnon."

Questo corposo romanzo mi ha convinta meno degli altri di Valérie Perrin.
Per la lentezza iniziale ho desiderato più volte di lasciarlo, arrivare alla fine è stato un atto di fede. Per quanto la seconda parte sia migliore, meno lenta, della prima.
Le storie e i protagonisti sono tanti e diversi gli argomenti affrontati, forse sono troppi. Il racconto è molto diluito, e comprende tanti temi, dagli ebrei al circo, dalla pedofilia alla violenza, ma secondo me manca della leggerezza dei suoi romanzi precedenti. Come se avesse voluto inserire troppe storie in una.
 

MonicaSo

Leggo... quindi sono
Che dire di questo romanzo? È troppo! Troppo lungo, troppi segreti, troppe audiocassette da ascoltare, troppi film da vedere, troppi genitori (veri, presunti, adottivi), troppe storie (bastavano per almeno tre romanzi: una saga familiare, un thriller, una storia sull'olocausto). D'altra parte la Perrin è francese... e gli autori francesi mi fanno sempre questo effetto! Ma ci casco sempre.
 

alessandra

Lunatic Mod
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Sia con Tre che con Cambiare l'acqua ai fiori secondo me parti bene. Non è male neanche Il quaderno dell'amore perduto, ma non lo sceglierei per iniziare.
 

estersable88

dreamer member
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Letto nel 2024.

Vado controcorrente, a me questo bel mappazzone è proprio piaciuto! Ho cominciato a leggerlo alle 9 del mattino e l'ho letteralmente divorato in un giorno, non riuscivo a staccarmene! Sì, c'è davvero tanta carne al fuoco e non è il romanzo giusto per iniziare a conoscere la Perrin, però la storia – anzi le storie – mi ha/hanno appassionato! Forse sul finale perde un po', però in generale per me è un sì. Comunque, in tanti hanno faticato a finirlo… boh, sarà che con la Perrin io parto già prevenuta in positivo 😊 Chissà!
 

alessandra

Lunatic Mod
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Per me la Perrin è un'autrice le cui imperfezioni quasi diventano pregi. In questo romanzo in particolare, è vero, c'è tanta di quella carne al fuoco che sembra di leggere tante storie in una, alcune per me superflue, ad esempio la storia del pedofilo non mi è parsa funzionale al resto. Anche la scrittura a tratti non è poi curatissima, ma mi sono chiesta: se il tutto fosse meno "colorato" o troppo curato non è che poi il libro perderebbe in spontaneità penalizzando il coinvolgimento emotivo del lettore? Per me scrivere bene significa saper esprimere in maniera limpida ciò che si vuole dire e saper creare dei personaggi veri, che diventino parte di noi. La Perrin questo lo sa fare, e per me l'ha fatto anche qui. La storia mi ha appassionato e coinvolto parecchio, è ricca di colpi di scena (alcuni moooolto inverosimili, ma torniamo allo stesso discorso, con lei non faccio fatica a sospendere l'incredulità perché sono realistici i pensieri e i sentimenti dei protagonisti), il personaggio di Colette è interessantissimo, e l'evoluzione di Agnes è ben raccontata. Un romanzo popolato soprattutto da donne, donne fragili e forti, spesso piene di sorprese. Al contrario, gli uomini non ci fanno una gran figura. Mi è piaciuto anche il fatto che la protagonista sia una regista e che il libro sia ricco di citazioni cinematografiche.
Per me bello quanto gli altri, nessuna delusione, anzi.
 

estersable88

dreamer member
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Per me la Perrin è un'autrice le cui imperfezioni quasi diventano pregi. In questo romanzo in particolare, è vero, c'è tanta di quella carne al fuoco che sembra di leggere tante storie in una, alcune per me superflue, ad esempio la storia del pedofilo non mi è parsa funzionale al resto. Anche la scrittura a tratti non è poi curatissima, ma mi sono chiesta: se il tutto fosse meno "colorato" o troppo curato non è che poi il libro perderebbe in spontaneità penalizzando il coinvolgimento emotivo del lettore? Per me scrivere bene significa saper esprimere in maniera limpida ciò che si vuole dire e saper creare dei personaggi veri, che diventino parte di noi. La Perrin questo lo sa fare, e per me l'ha fatto anche qui. La storia mi ha appassionato e coinvolto parecchio, è ricca di colpi di scena (alcuni moooolto inverosimili, ma torniamo allo stesso discorso, con lei non faccio fatica a sospendere l'incredulità perché sono realistici i pensieri e i sentimenti dei protagonisti), il personaggio di Colette è interessantissimo, e l'evoluzione di Agnes è ben raccontata. Un romanzo popolato soprattutto da donne, donne fragili e forti, spesso piene di sorprese. Al contrario, gli uomini non ci fanno una gran figura. Mi è piaciuto anche il fatto che la protagonista sia una regista e che il libro sia ricco di citazioni cinematografiche.
Per me bello quanto gli altri, nessuna delusione, anzi.
Perfetto! Non avrei saputo dirlo meglio. Sottoscrivo!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Aggiungo che una cosa che mi è piaciuta molto di questo romanzo, e di tutti i suoi, è quella che forse infastidisce altri e cioè la struttura. Salti temporali e anche spaziali con tanto di data e perciò comprensibili, capitoli brevi, passaggio veloce da un personaggio all' altro e poi lettere, cassette, canzoni, insomma chi più ne ha più ne metta e non c' è mai noia, io qui ci sguazzo allegramente 🤣
 
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